Eleonora Laura Di Bitonto è la prima accusatrice di don Paolo Piccoli nel processo per l’omicidio di don Giuseppe Rocco, prete 92enne di cui lei trovò il corpo la mattina del 25 aprile 2014 nella sua stanza della Casa del Clero a Trieste. Perpetua della vittima, Eleonora Laura Di Bitonto avrebbe dato impulso all’inchiesta sulla morte del sacerdote dopo una iniziale classificazione del decesso come morte naturale. Le indagini si sarebbero così focalizzate sulla posizione di don Paolo Piccoli, prelato di origini venete già parroco nell’Aquilano, che in primo e secondo grado di giudizio (concluso nel giugno 2021) sarebbe stato condannato a 21 anni e 6 mesi di carcere per il delitto.
Attraverso Un giorno in pretura, nella puntata intitolata “L’ultimo sacramento” in onda in seconda serata su Rai3 il 1° ottobre, il caso di don Rocco torna in tv con una analisi delle fasi del processo che hanno visto don Piccoli giudicato responsabile dell’omicidio davanti alla Corte d’Assise del capoluogo friulano. Una accusa e una condanna a cui il prete 54enne si oppone sostenendo, da sempre, la sua innocenza. Secondo il medico legale dell’accusa, don Rocco sarebbe morto per soffocamento e strangolamento e la frattura dell’osso ioide lo dimostrerebbe. Tesi a cui si contrappone quella della difesa che, come riportato da Chi l’ha visto?, porta avanti l’ipotesi che don Giuseppe Rocco sia morto per solo soffocamento e che la frattura sia intervenuta post mortem.
Chi è Eleonora Laura Di Bitonto, perpetua di don Rocco che accusò don Paolo Piccoli del delitto
Eleonora Laura Di Bitonto era la perpetua di don Giuseppe Rocco e, riporta Chi l’ha visto?, sarebbe lei la prima accusatrice di don Paolo Piccoli per la morte del sacerdote 92enne. Il prete 54enne, vicino di stanza della vittima nella Casa del Clero di Trieste, nega ogni addebito e continua a dirsi innocente, condannato in primo e secondo grado a 21 anni e 6 mesi di carcere per l’omicidio. Sarebbe stata la testimonianza di Eleonora Laura Di Bitonto a dare impulso alle indagini a suo carico, ritenuto responsabile del decesso di don Rocco anche alla luce di alcune macchie di sangue che la donna avrebbe notato su un lenzuolo. Analizzate dal Ris di Parma, le tracce ematiche sarebbero risultate di don Paolo Piccoli, circostanza che lo stesso imputato ha spiegato davanti alle telecamere di Federica Sciarelli.
Secondo la difesa di don Paolo Piccoli, le macchie di sangue del prete rinvenute su un lenzuolo di don Giuseppe Rocco sarebbero state rilasciate nell’atto di benedizione della salma dallo stesso Piccoli, chiamato nella stanza del prete dopo la morte per condurre il rito sul defunto. Così don Paolo Piccoli ha spiegato la presenza del suo sangue a Chi l’ha visto?, allontanando da sé le accuse mosse dalla perpetua Eleonora Laura Di Bitonto: “Io sono certo di aver perso del sangue perché non avevo la camicia della veste e non avevo messo le creme e tutte le precauzioni che normalmente prendevo, quindi certamente avrò avuto delle perdite di sangue dagli avambracci“. Eleonora Laura Di Bitonto avrebbe indicato senza mezzi termini il nome di don Piccoli come autore del delitto dopo aver scoperto il cadavere e aver chiamato i soccorsi. Secondo il suo racconto, dal collo della vittima sarebbe sparita una catenina e don Piccoli, per l’accusa, avrebe agito mosso dalla volontà di sottrarre a don Rocco alcuni oggetti. Intervistato da Capoluogo.it, a margine della condanna in primo grado, Piccoli ha ribadito così la sua estraneità al delitto: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore. Lui ha scelto per me, questa è la mia croce, la porterò è continuerò il mio cammino di purificazione”. Per la difesa, la perpetua avrebbe mentito e ci sarebbero elementi per indagare la sua posizione.