Eleonora Pala era la giovane fidanzata di Gianluca Monni quando, l’8 maggio 2015, l’allora studente 19enne fu ucciso a Orune, freddato a colpi di fucile mentre si trovava alla fermata dell’autobus per andare a scuola. Un omicidio sconvolgente nel cuore dell’entroterra nuorese, commesso in pieno giorno e in pieno centro, davanti a diverse persone.
La drammatica testimonianza di Eleonora Pala in aula, durante il processo per il delitto conclusosi in Cassazione con la condanna definitiva a carico di due giovani cugini – Enrico Paolo Pinna e Alberto Cubeddu, rispettivamente a 20 anni di carcere e all’ergastolo -, è cristallizzata in un passaggio della trasmissione Un giorno in pretura che affronta proprio il caso Monni e l’intera vicenda giudiziaria.
Chi è Eleonora Pala, fidanzata Gianluca Monni: il resoconto della mattina in cui è avvenuto l’omicidio del fidanzato Gianluca Monni
Chiamata a testimoniare nel processo a carico di Alberto Cubeddu davanti alla Corte d’Assise di Nuoro, Eleonora Pala ha descritto cosa è successo la mattina dell’8 maggio 2015, quando è avvenuto l’omicidio del fidanzato Gianluca Monni con cui aveva una relazione da quasi 6 anni.
La fidanzata di Gianluca Monni, Eleonora Pala, era salita sul bus due fermate prima di lui, e una volta giunta nel luogo in cui Gianluca Monni sarebbe dovuto salire a bordo ha scoperto l’orrore: “Io prendo il pullman un paio di fermate prima di lui, quando sono arrivata era già successo. Quando il mezzo si è fermato vedevo che c’era tanta gente, e un paio di ragazze molto agitate. Non capivo cosa stava accadendo, poi qualcuno ha detto che avevano sparato a Gianluca, quindi io sono scesa e mi impedivano di avvicinarmi. Quando ci sono riuscita, ho visto un lenzuolo a terra che lo copriva“.
L’omicidio di Gianluca Monni, secondo l’accusa, avvenne per una vendetta di Enrico Paolo Pinna, allora minorenne e residente a Nule (Sassari), che fu coinvolto in una rissa a Orune durante una festa qualche tempo prima del delitto. Avrebbe importunato la fidanzata di Gianluca Monni e, dopo essere stato invitato ad allontanarsi dal 19enne, sarebbe andato via per poi tornare puntargli una pistola alla testa. Successivamente, Pinna si sarebbe accordato con il cugino Alberto Cubeddu per ucciderlo. Proprio Cubeddu, secondo i giudici, fu l’esecutore materiale del delitto.