Eleonora Salvadori è la moglie di Tony Esposito, il musicista e cantautore di Kalimba de Luna ospite della nuova puntata di “Una storia da cantare” in onda su Rai1. Il musicista e percussionista napoletano, conosciuto anche con il nome di Toni Esposito è felicemente sposato con Eleonora. Una famiglia felice quella formata dall’artista partenopeo e la moglie che sono una coppia molto riservata e discreta. Si conosce davvero poco di loro, ma la donna è sempre stata accanto al musicista che durante la sua carriera ha lavorato con i più grandi artisti della musica napoletana ed italiana. Il cantante di Kalimba di Luna, infatti, si è fatto apprezzare e conoscere dal grande pubblico per la sua musica ispirata a sonorità provenienti da diversi Paesi del mondo che ha sapientemente mescolato a ritmi tribali e melodie tipicamente partenopee. La famiglia è sempre stata importante per Antonio Esposito che, oltre alla moglie Eleonora, ha anche due sorelle, Anna ed Eva Esposito, e un fratello di nome Pasquale Esposito.
Eleonora Salvadori e Tony Esposito: discreti e innamorati
Tony Esposito e Eleonora Salvadori hanno vissuto il loro amore e matrimonio sempre ben lontani dai riflettori e dal clamore del mondo dello spettacolo. Il musicista e percussionista, infatti, ha preferito sempre far parlare la musica e condividere il palcoscenico con amici e colleghi come Pio Daniele che tra tutti è sempre stato il suo preferito. Intervistata da Il Centro (data 4 gennaio 2017) l’artista partenopeo ha parlato proprio della morte del grandissimo autore di “Napul è”: “Pino era un napoletano particolare: molto dolce ma anche brusco, a volte. Pochi giorni prima di morire, fece una cosa che porto con me. Per la prima volta in quarant’anni mi disse: “Sai Tony, ti voglio bene””. Proprio a Pino Daniele ha voluto tributare un concerto speciale: “non è il concerto di una cover band. I concerti tributo sono gestiti dal figlio di Pino, Alessandro, che guida la Fondazione Daniele. Con la vecchia band di Pino, io, James Senese e Tullio De Piscopo di concerti tributo ne facciamo almeno tre all’anno. Sono contento, però, che ci siano centinaia di gruppi che tengono viva la memoria di Pino, perché lui è stato uno degli autori più importanti del Novecento”.