REGIONALI BASILICATA, I NOMI DEI CONSIGLIERI ELETTI CON AVS-PSI-SI-POSSIBILE

Con un risultato piuttosto atteso e in linea con i sondaggi, le Elezioni regionali in Basilicata si sono chiuse con la (ri)conferma del Consiglio a maggioranza di centrodestra, mentre la coalizione di centrosinistra (composta da Pd, Movimento 5 Stelle, Basilicata Casa Comune e il listone Avs-Psi-Si-Possibile) si è fermata al 42,16% delle preferenze. Nelle ultime ore (ma, come sempre, è ancora necessario attendere l’ufficializzazione dei nomi da parte del tribunale di Potenza) sono stati resi noti gli eletti: nel csx si tratta di due consiglieri l’uno per Pd, M5S e Basilicata Casa Comune, più un settimo nome per Avs-Psi-Si-Possibile e il seggio del candidato presidente Piero Marrese.



Pochi i nomi che il campo largo della sinistra ha ripescato dagli attuali consiglieri (solamente Cifarelli per il Pd e Vizziello per Basilicata Casa Comune), mentre il listone di alleanza, a differenza dello scorso appuntamento elettorale, è riuscito a garantirsi un posto per Antonio Bochicchio, nella circoscrizione di Potenza. Per quanto timido sia, questo è stato comunque un successo, perché la scelta di unire quattro singole liste e partiti ha permesso ad Avs-Psi-Si-Possibile di emergere alle urne, a differenza della lista Basilicata Unita che è stata esclusa dal Consiglio regionale.



ELEZIONI REGIONALI BASILICATA, I RISULTATI DI AVS-PSI-SI-POSSIBILE E DEL CENTROSINISTRA

Guardando strettamente ai risultati di ieri, alle urne l’Alleanza Avs-Psi-Si-Possibile è riuscita a garantirsi il 5,79% delle preferenze (pari a 15.144 voti), posizionandosi al nono ed ultimo posto della classifica regionale: come dicevamo un risultato timido, ma comunque sufficiente a garantire ad uno dei suoi consiglieri di essere tra gli eletti. Il csx ha collezionato 113.979 voti (rispetto ai 153.088 del centrodestra), il larga parte confluiti nel Pd (13,87%) e dentro a Basilicata Casa Comune (11,18%); penalizzato da un Movimento 5 Stelle che dopo il successo del 2019 (era primo partito a livello generale con più del 20% dei voti) non è riuscito a riconfermarsi, con solamente 20.026 voti e il 7,66% delle preferenze. Escluso, poi, anche l’outsider Eustachio Follia e la sua lista Volt, fermo ad appena l’1,21% dei voti.

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