Mentre la campagna elettorale americana procede serrata verso l’appuntamento alle urne del prossimo novembre, il Partito Democratico sembra essere sempre più vicino a scegliere il presidente uscente Joe Biden come suo candidato, con un’ufficializzazione che dovrebbe arrivare non prima della convention del partito di agosto. Un appuntamento, però, che potrebbe diventare un ‘august surprise’ secondo l’analista e consigliere politico Douglas MacKinnon, che sulle pagine di The Hill ha parlato della decrescente fiducia degli elettori Dem verso Joe Biden e della possibilità (sempre più limitata) di proporre un altro candidato, forse più giovane e più vicino alle tre principali classi di elettorato da sempre vicine al partito, ovvero i giovani, i neri e gli ispanici.



Addirittura, secondo l’analista i pochi elettori che ancora hanno fiducia e voterebbero per il presidente uscente “non basterebbe a riempire una Mini Cooper“, con moltissimi dei suoi conoscenti che vedono Joe Biden con una persona “incline alle gaffe, che ha bisogno di sentirsi dire dove stare, dove camminare e cosa dire”. Lo stesso MacKinnon ricorda anche che sui principali temi economici e politici – “inflazione, immigrazione e guerra a Gaza” – il presidente uscente “e nel cesso“, perdendo consensi in un elettorato nero e ispanico che fino a qualche mese fa mai avrebbe votato per i Repubblicani.



Douglas MacKinnon: “I Dem hanno ancora una via di fuga dalla candidatura di Joe Biden”

Andando avanti nel suo ragionamento, poi, l’analista ricorda anche che Joe Biden in questo momento “sta perdendo gravemente una guerra politica su tre fronti”: da un lato i Dem che non vogliono votarlo; dall’altro un Robert F. Kennedy Jr che va sempre meglio nei sondaggi in tutti gli Stati ed, infine, i successi elettorali di Donald Trump motivati – secondo MacKinnon – “dagli attacchi legali e del Deep State” messi in piedi dai Dem e dallo stesso Joe Biden e che “non fanno altro che aumentare la base elettorale [di Trump]”.



“Ogni singolo democratico con cui parlo”, ribadisce ancora MacKinnon, “vorrebbe avere qualcuno diverso da Biden o dal vicepresidente Kamala Harris”, con i riflettori puntati soprattutto sul governatore della California Gavin Newsom, sul collega dell’Illinois JB Pritzker o su quello del Michigan Gretchen Whitmer. Tutto questo secondo l’analista dovrebbe spingere i Dem a rivalutare di usare la “una via di fuga molto praticabile in vista della convention di agosto” con la quale potrebbero “sostituire Joe Biden con Newsom o un altro candidato”. Un’opzione, conclude “desiderata da innumerevoli elettori democratici in tutta la nazione” e che passerebbe alla storia proprio come una “august surprise“.