È la notte delle Elezioni Usa 2020, la notte della sfida tra Donald Trump e Joe Biden, ma attenzione anche a cosa accadrà nelle prossime ore. Anzi, in realtà a cosa già sta succedendo prima dell’apertura delle urne. Sui social network sono diventati virali due hashtag lanciati dai sostenitori del presidente uscente: parliamo di #stopthesteal (ferma il furto) e di #Freeandfairelections (elezioni libere e giuste). Come paventato già dal tycoon nel corso delle ultime settimane, i sostenitori del candidato repubblicano denunciano presunti brogli elettori a danno dei repubblicani ed a sostegno di Biden.
Molti sostenitori di Donald Trump hanno acceso i riflettori sui ritardi nell’apertura dei seggi registrate in alcuni stati, pensiamo alla Pennsylvania oppure al North Carolina, dove i risultati arriveranno con un’ora di ritardo. Secondo i seguaci del candidato repubblicano, questa mossa sarebbe stata orchestrata per non fare votare chi doveva andare a lavorare. Ma non è finita qui: altri utenti di Twitter hanno segnalato guasti alle macchine elettorali in Philadelphia, New York e Georgia, tre zone strategiche che quattro anni fa videro trionfare il presidente uscente.
Come già evidenziato in precedenza, Donald Trump nelle scorse settimane si è scagliato contro la decisione della Corte Suprema di consentire il conteggio dei voti per corrispondenza anche dopo l’Election Day. Il presidente uscente ha evocato un rischio di brogli, ma non solo: ha minacciato di bloccare le operazioni per via giudiziaria. In particolare, il tycoon ha messo nel mirino Pennsylvania e North Carolina: nel primo caso i giudici hanno dato il via libera al conteggio dei voti ricevuti per posta fino a tre giorni dopo l’Election Day, mentre nel secondo caso saranno considerati validi i voti postali ricevuti fino al 12 novembre.