Elettra Lamborghini: “Il mio cavallo mi ha salvato la vita”

Elettra Lamborghini, ai microfoni del Corriere della Sera, ha raccontato alcuni stralci d’infanzia e l’amore con il suo cavalo Lolita: “Il mio primo cavallo. Avevo dieci anni. Appena, l’ho vista ho deciso che doveva essere mia. Me ne sono innamorata. Non ci dormivo la notte, per paura che la comprasse qualcun altro. Ho tormentato mio padre, finché un giorno, mentre la stavo montando, mi ha gridato: “È tua!”. Un momento che ricorderò per sempre.



La cantante, poi, ammette che il suo cavallo le abbia salvato la vita: “A quell’età si passano momenti difficili. Lolita era la mia migliore amica, mia madre, mia figlia, il mio tutto, vivevo per lei, disegnavo solo lei. Quando è morta, tre anni fa, sono stata malissimo, non riuscivo ad accettarlo. Faccio fatica ancora adesso. Sono andata dallo psicologo per farmi aiutare. C’è gente che non capisce, ma il dolore che si prova per la perdita di un animale è forte, profondo, non va mai sminuito“.



Elettra Lamborghini: “I social mi vanno sempre meno a genio”

L’ereditiera più amata dagli italiani, ai microfoni del Corriere, svela cosa pensa dei social e i motivi dei suoi scatti provocanti: “Chi guarda solo quelle si fa una certa idea. Ma chi vede anche le mie storie conosce un’altra Elettra, che di sexy non ha niente. Cucino, taglio i cespugli in ciabatte. I social mi vanno sempre meno a genio. Siamo diventati una massa di pecoroni. Mi preoccupa la negatività, la cattiveria, non la capisco“.

Elettra Lamborghini ha anche una statua dedicata al museo delle cere di Amsterdam: “Le hanno cambiato abito, l’altro è in manutenzione, perché cercano tutti di spogliarla e toccarle le tette. Pare che porti bene, come pestare gli attributi del Toro in Galleria a Milano“.