Elettra Lamborghini non intende rinunciare alle sue nozze né tantomeno mettere in pericolo la salute dei suoi amici e per questo motivo ha spiegato che chiederà a tutti gli invitato a suo matrimonio di sottoporsi al test del tampone per verificare se sono positivi o meno al Covid-19. La 26enne ereditiera e cantante bolognese torna a scagliarsi contro tanti colleghi VIP che, a suo dire, sono stati contagiati dal Coronavirus ma non l’hanno mai rivelato, continuando a fare la vita di sempre e dandosi ai festeggiamenti sfrenati in questa estate 2020. Per questo motivo la Lamborghini ha deciso che il lieto evento che vedrà il dj olandese Afrojack (al secolo Nick van de Wall) portarla all’altare non dovrà trasformarsi nell’ennesimo focolaio del Coronavirus come raccontano le cronache. Anzi, in una delle sue seguitissime Stories sul profilo Instagram la diretta interessata ha precisato anche che chiederà agli invitati di fare il tampone “massimo tre giorni prima dell’evento”.
ELETTRA LAMBORGHINI, “AL MIO MATRIMONIO SOLO INVITATI CON TAMPONE NEGATIVO”
Da qualche tempo infatti Elettra Lamborghini ha iniziato per conto suo un’attività di sensibilizzazione, stigmatizzando i comportamenti dei colleghi famosi ma anche di tanti giovani che in vacanza, ma non solo, non indossano la mascherina, non rispettano il distanziamento sociale e in più mettono a rischio contagio i genitori e tutti i soggetti più deboli. “Io non ho più parole: di cero non sono contenta di chiedere ai miei invitati di fare il tampone ma c’è anche mia nonna…” allude la cantante sempre nelle suddette Stories, spiegando che tante precauzioni in vista delle nozze del prossimo 6 settembre sono dovute anche all’età della donna che fa parte di quella categoria di persone maggiormente a rischio. Inoltre è anche questo il motivo per cui questa estate ha dovuto cancellare una serie di esibizioni live, senza dimenticare l’episodio avvenuto in spiaggia a Otranto quando era stata presa d’assalto dai fan che l’avevano riconosciuta o in quel di Gallipoli dove i presenti non avevano rispettato le norme di distanziamento sociale.