CHIUSA LA PARTITA DEI CAPIGRUPPO: DOMANI VICEPRESIDENTI DI CAMERA E SENATO
Si è chiusa definitivamente la “partita” dei capigruppo alla Camera e al Senato: anche le ultime caselle rimaste “vuote” sono state riempite dall’elezione dei rappresentanti di tutti i gruppi parlamenti, già riuniti nelle rispettive Conferenze dei Capigruppo. L’unico partito che ha eletto i propri capigruppo con voto segreto ha confermato le notizie della vigilia: Barbara Floridia è la neo capogruppo al Senato mentre Francesco Silvestri rimane confermato alla Camera, con Mariolina Castellone che si appresta a divenire vicepresidente di Palazzo Madama.
Nasce intanto al Senato il nuovo gruppo parlamentare Civici d’Italia-Noi Moderati-Maie che entra nella maggioranza di Centrodestra: aderiscono al gruppo i senatori Antonio De Poli, Giorgio Salvitti, Michaela Biancofiore, Giovanna Petrenga, Antonio Guidi e Mario Alejandro Borghese. Presidente del gruppo parlamentare è stato eletto De Poli. Sono invece 7 i senatori del gruppo per le Autonomie (SVP-PATT, Campobase, Sud chiama Nord): «Julia Unterberger è stata rieletta Presidente. Vicepresidenti sono stati eletti Luigi Spagnolli (vicario) e Dafne Musolino. Tesoriere sarà Pietro Patton. Gli altri componenti sono Meinhard Durnwalder e i senatori a vita Giorgio Napolitano ed Elena Cattaneo», lo rendo noto l’ufficio stampa del gruppo. Ecco qui di seguito tutti i nomi dei capigruppo eletti/confermati per la XIX Legislatura:
SENATO
– FdI: Luca Ciriani
– Lega: Massimiliano Romeo
– Forza Italia: Licia Ronzulli
– Pd: Simona Malpezzi
– M5s: Barbara Floridia
– Terzo Polo: Raffaele Paita
– Gruppo Misto: Peppe De Cristofaro
– Autonomie: Julia Unterberger
– SVP-PATT, Campobase, Sud chiama Nord: Antonio De Poli
CAMERA
– FdI: Francesco Lollobrigida
– Lega: Riccardo Molinari
– Forza Italia: Alessandro Cattaneo
– Pd: Debora Serracchiani
– M5s: Francesco Silvestri
– Terzo Polo: Matteo Richetti
– Gruppo Misto: Manfred Schulian
TUTTI I CAPIGRUPPO ELETTI ALLA CAMERA E AL SENATO
Fratelli d’Italia, Lega e Pd hanno confermato tutti i capigruppo uscenti alla Camera e al Senato, mentre le sorprese arrivano dagli eletti di Forza Italia e M5s. Si stanno concretizzando i voti delle singole assemblee dei gruppi parlamentari per riuscire ad arrivare domani in Aula a votare i nuovi vicepresidenti di Camera e Senato. Si limano ancora i nomi sul Movimento 5 Stelle e sul Gruppo Misto, in attesa con ogni probabilità di capire cosa emergerà dalle interlocuzioni con le altre opposizioni per i nomi da indicare al ruolo di vice per Montecitorio e Palazzo Madama; al momento in pole vi sarebbero Ascani e Rossomando per il Pd, Todde e Patuanelli per il M5s, nessuno per il Terzo Polo che minaccia infatti di non votare domani in Aula.
L’ELEZIONE DEI CAPIGRUPPO DI CAMERA E SENATO: COSA SUCCEDE TRA OGGI E DOMANI
Nuova Legislatura, capitolo 3: dopo l’elezione (sofferta) dei Presidenti di Camera e Senato, oggi 18 ottobre le Camere tornano ad aprirsi per l’elezione dei capigruppo dei singoli partiti, mentre domani 19 ottobre sarà la volta dei vicepresidenti del Parlamento. Fino a ieri tutti i gruppi parlamentari hanno dovuto confermare le iscrizioni di deputati e senatori dopo l’elezione, mentre oggi le assemblee di Camera e Senato sceglieranno i rispettivi capigruppo che guideranno i partiti nel corso della XIX Legislatura appena scattata.
La nomina di oggi e l’elezione di domani risultano l’ultimo tassello formale prima dell’iter delle consultazioni al Quirinale per l’incarico di Governo da affidare alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: con ogni probabilità la chiamata al Colle di tutti i partiti, con rispettivi leader e capigruppo, avverrà giovedì 20 ottobre e la mattina del 21. Venerdì il probabile incarico affidato a Giorgia Meloni, nel weekend la lista dei Ministri verrà consegnata al Presidente della Repubblica e tra lunedì e martedì potrebbe tenersi il giuramento del nuovo Governo Meloni. Per Montecitorio, le assemblee per l’elezione dei capigruppo sono convocate alle 15 di oggi: al Senato invece l’elezione è fissata per le 14, mentre alle 17 si terrà la prima conferenza dei capigruppo della nuova Legislatura. Da domani mercoledì 19 ottobre sono invece previste le convocazioni di Montecitorio e Palazzo Madama con tanto di diretta video streaming live dai canali YouTube rispettivi: alle 14 la Camera voterà il completamento dell’Ufficio di presidenza, ovvero quattro vicepresidenti, tre deputati Questori e almeno otto deputati Segretari. Identico ordine del giorno anche al Senato, convocato però domani alle 15.
CAPIGRUPPO CAMERA E SENATO: TUTTI I NOMI DEI PARTITI
Per alcuni partiti i capigruppo rimarranno gli stessi, per altri giocoforza dovranno cambiare, per altri ancora la lista è in costante aggiornamento: entro sera si avranno comunque tutti i gruppi politici rappresentati da due capigruppo in Camera e Senato e così la “quadra” verso le consultazioni al Quirinale sarà di fatto chiusa. Dopo il patto siglato con Giorgia Meloni sul totoministri del prossimo Governo, Silvio Berlusconi ha ufficializzato la nomina dei due capigruppo in Parlamento: Alessandro Cattaneo alla Camera, Licia Ronzulli al Senato saranno i sostituiti rispettivamente di Gelmini e Bernini (la prima passata ad Azione, la seconda in odore di ruolo nel Governo Meloni). Conferma piena invece per Lega e Fratelli d’Italia: il Carroccio di Salvini conferma Riccardo Molinari alla Camera e Massimiliano Romeo al Senato, mentre Meloni conferma Luca Ciriani al Senato e Francesco Lollobrigida alla Camera.
Situazione tutt’altro che decisa invece nel campo delle opposizioni, dove si litiga già per il fronte vicepresidenti (focus qui sotto, ndr): il Pd al momento avrebbe “congelato” le capogruppo uscenti con l’idea di confermarle nel pomeriggio, sempre che qualche equilibrio tra le correnti non possa cambiare improvvisamente. E allora dovrebbero essere Debora Serracchiani al Senato e Simona Malpezzi al Senato: la situazione potrebbe sbloccarsi dato che molto dipende dai “giochi” sulle vicepresidenze delle Camere, dove la lite con Terzo Polo e M5s non consente al momento di dare nomi “certi” neanche tra i capigruppo. Il Movimento 5Stelle intende confermare Francesco Silvestri alla Camera e Mariolina Castellone al Senato: in alternativa, pronta a Palazzo Madama Barbara Floridia qualora la capogruppo attuale dovesse andare come vicepresidente del Senato. Terzo Polo invece certo con le conferme dei nomi fatti appena dopo le Elezioni: Raffaella Paita (renziana) guiderà i senatori di Iv-Azione e Matteo Richetti (calendiano) i deputati. Per il Gruppo Misto la discussione è in corso anche perché, soprattutto al Senato, vi sono gruppi come Noi Moderati con due senatori che fanno parte del Governo ma entrano in Gruppo Misto assieme a Verdi, Impegno Civico e Sinistra Italiana: si va verso Ilaria Cucchi (AVS) capogruppo al Senato, da decidere ancora il nome alla Camera. Curiosità dopo la registrazione dei gruppi parlamentari: con il passaggio dei senatori a vita Elena Cattaneo e Giorgio Napolitano al Gruppo per le Autonomie, al Senato la situazione del nuovo gruppo “Per Le Autonomie – SVP-PATT – Campobase – Sud chiama Nord” conta 7 senatori, appena due in meno del Terzo Polo di Renzi e Calenda. Tenuto conto dei numeri risicati a Palazzo Madama, il dato sulle Autonomie potrebbe essere decisivo in alcune votazioni della Legislatura appena cominciata.
OGGI I CAPIGRUPPO, DOMANI I VICEPRESIDENTI: È SCONTRO TRA TERZO POLO, M5S E PD
Come già affermato in precedenza, dall’accordo sui capigruppo dipenderà poi molto sull’elezione dei vicepresidenti di Camera e Senato che comporranno l’Ufficio di Presidenza con i rispettivi Presidenti eletti la scorsa settimana, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. «Si è rinsaldato il legame tra Pd e M5s, si tratta di un segnale politico, Pd e M5s vogliono prendere tutte le cariche che spettano all’opposizione. Il Pd ha fatto una scelta, ha scelto Conte, ci sarà un’Italia 3 poli», ha spiegato stamane il leader del Terzo Polo Carlo Calenda, attaccando le scelte di Letta e Conte di volersi spartire tutte le cariche dei vicepresidenti del Parlamento che spettano alle opposizioni. La decisione di Italia Viva e Azione è dunque quella di non partecipare al voto di domani: «Se Pd e Cinque Stelle ci tenessero fuori sarebbe un atto di gravità inaudita, atto che dovremmo immediatamente porre alla attenzione del Presidente della Repubblica», ha scritto nella sua Enews Matteo Renzi.
Dal Pd risponde a tono Francesco Boccia rimandando al mittente le accuse: «una falsificazione della realtà, i regolamenti garantiscono le rappresentanze di ogni partito. Poi, se con il 4,5% dei senatori il terzo polo pretende una vicepresidenza del Senato». Dal Largo del Nazareno la nota ufficiale è ancora più dura: «Nessuna pregiudiziale, nessuna conventio ad excludendum. Contano solo le regole. In tutti i Parlamenti, a partire da quello UE, vige un criterio basilare: la rappresentanza è direttamente proporzionale al peso politico, anche per ciò che riguarda le opposizioni. Dunque, a decidere sulle nomine per le Camere sono stati gli elettori e non chissà quali accordi inventati da Renzi». Il Pd deve guardare alla sfida tra le varie correnti per aggiudicarsi in posti in palio: e dunque Anna Rossomando resterebbe vicepresidente a palazzo Madama (in alternativa Simona Valente) mentre Nicola Zingaretti potrebbe divenire capogruppo di Montecitorio (alternativa Serracchiani, con Anna Ascani che diverrebbe così capogruppo Pd alla Camera). In casa M5s il nome per il vicepresidente del Senato sarebbe quello di Castellone, con Floridia capogruppo a quel punto: come vicepresidente della Camera invece potrebbe andare l’ex Ministro Sergio Costa, ma restano vive le candidature di Chiara Appendino e Alessandra Todde.