GABRIELE GRAVINA RIELETTO PRESIDENTE FIGC

Gabriele Gravina ha battuto Cosimo Sibilia, e dunque è stato rieletto come presidente della FIGC: dopo i vari interventi, tra cui quelli dei due candidati Gabriele Gravina (presidente in carica) e Cosimo Sibilia (suo vicario), ma anche quelli di Renzo Ulivieri, Alfredo Trentalange e di tutti gli altri rappresentanti delle voci in capitolo nell’assemblea di Roma, si è passato ai voti. Ricordiamo che oggi sono iscritti 266 delegati tra i 276 che hanno diritto a esprimere la loro preferenza, e che ogni voto ha un peso specifico diverso; si tratta di una votazione segreta e che arriva per sistema elettronico, per essere eletto il presidente della FIGC ha bisogno della metà più uno dei voti esprimibili dai presenti accreditati. La prima votazione è stata quella utile: Gravina ha ottenuto il 73,45% dei voti (369,84 totali) contro il 26,25% del suo sfidante Sibilia, che ne ha avuti 132,17. Una vittoria schiacciante per la conferma, come del resto era ampiamente nelle previsioni. (agg. di Claudio Franceschini)



ELEZIONE PRESIDENTE FIGC: INIZIATA L’ASSEMBLEA

Mentre aspettiamo che l’assemblea per l’elezione del presidente della FIGC entri nel vivo, possiamo ricordare che sono state avanzate la candidature per la nomina al Consiglio Federale: qui vengono infatti eletti i rappresentanti di ogni lega facente parte della Federcalcio. Per la Lega A i tre nomi sono quelli di Claudio Lotito, Beppe Marotta e Claudio Fenucci; dunque si tratta di figure di spicco, tra cui il presidente della Lazio e l’attuale amministratore delegato dell’Inter che in passato aveva lavorato anche con Sampdoria e Juventus; per la Lega Pro invece abbiamo Gianfranco Andreoletti, Salvatore Caiata, Andrea Marino e Giuseppe Pasino. Un altro aggiornamento: il presidente dell’assemblea è Franco Carraro, mentre la prima voce “ufficiale” è stata quella del presidente del Torino Urbano Cairo che ha detto di come il calcio italiano debba molto a Gabriele Gravina, che “merita la riconferma e dunque io lo voterò”. Per ora dunque nulla di nuovo, essendo che come abbiamo detto Gravina ha l’appoggio della Lega Serie A; i delegati però sono 276 e dunque vedremo come andranno le cose più avanti… (agg. di Claudio Franceschini)



GRAVINA VS SIBILIA

Oggi si decide il futuro del calcio italiano. È in programma, infatti, l’elezione del nuovo presidente della Figc, la Federazione sportiva più importante. In lizza ci sono Gabriele Gravina, in carica dal 22 ottobre 2018, e Cosimo Sibilia, suo vicario finora. Il voto è in presenza in un maxi-hotel di Roma, blindato per l’occasione. Se il presidente uscente è sicuro di poter vincere con un ampio margine, lo sfidante vuole dargli battaglia su tutti i fronti, provando a rosicchiare voti dalle prime tre leghe calcistiche grazie al suo alleato, Claudio Lotito. Il duello è stato duro e serrato, ma Gravina è il favorito, mentre Sibilia sembra viaggiare verso la sconfitta.



Negli ultimi giorni Sibilia ha fatto parlare di sé con le voci riguardanti una possibile delega allo Sport come sottosegretario nel Governo Draghi, ma per Il Giornale è stato forse un tentativo per accreditarsi in vista delle elezioni federali. In realtà paga gli errori nella gestione degli scorsi campionati e di quello in corso (andamento a singhiozzo e gestione economica non virtuosa).

COME SI ELEGGE IL PRESIDENTE DELLA FIGC

Ma come si elegge il presidente della Figc? A regolare l’elezione è lo Statuto federale. Ci sono 276 delegati che compongono l’Assemblea che elegge il presidente federale, la quale a sua volta rappresenta le sette componenti della Figc. Si tratta delle 4 leghe calcistiche (Lega Serie A, Lega Serie B, Lega Pro, Lega Dilettanti), atleti, tecnici e arbitri. Se per i campionati di Serie A, B e C tutte le società appartenenti hanno diritto di voto, Dilettanti, atleti, tecnici e arbitri invece partecipano al voto tramite i delegati designati tramite specifici regolamenti elettorali. Dunque, come ricostruito da YouTrend, si tratta di un sistema non dissimile da quello che si usa per l’elezione dei presidenti delle province italiane. Complessivamente, i 276 delegati dispongono di 516 voti. Ma ogni voto ha peso diverso in relazione alla componente di cui fa parte. Ad esempio, il voto di ogni rappresentante dei club di Serie A va moltiplicato per 3,1. Ma sono i Dilettanti ad avere la quota maggiore di voti elettorali (176). Lo scrutinio è segreto e il quorum è fissato a tre quarti dei voti espressi per il primo scrutinio, a due terzi per il secondo e a metà più uno per il terzo. Se poi nessun candidato ottiene il quorum al terzo scrutinio, scatta il ballottaggio tra i due candidati più votati. Ma è un’eventualità che non si può verificare oggi, perché ci sono solo due candidati: il presidente uscente Gabriele Gravina e l’attuale presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia.

OGGI ANCHE ELEZIONE DEL CONSIGLIO FEDERALE

Ma oggi, lunedì 22 febbraio 2021, non c’è solo l’elezione del presidente della Figc, ma anche il voto sul Consiglio federale, cioè l’organo collegiale in cui sono rappresentati tutti i membri di tutte le componenti del calcio italiano. Il presidente della Figc ne fa parte di diritto, allo stesso modo il presidente dell’Aia in rappresentanza degli arbitri, invece – come approfondito da YouTrend in vista dell’elezione odierna – gli altri 19 membri arrivano dalle tre leghe professionistiche: tre dalla Serie A, 1 dalla Serie B, 3 dalla Lega Pro, 6 dai Dilettanti, 4 dai calciatori e 2 dai tecnici. Ognuna delle 7 componenti elegge i membri che le rappresenteranno nel Consiglio federale. I presidenti di ogni lega ne fanno parte di diritto. Tra i membri Dilettanti, va designato un consigliere per ogni area geografica (Nord, Centro e Sud). Invece tra gli atleti devono essere rappresentante anche le donne e i dilettanti. E poi i due tecnici devono essere un uomo e una donna rappresentanti di professionisti e dilettanti.