ELETTI GLI 8 VICEPRESIDENTI DI CAMERA E SENATO: TUTTI I NOMI
Si chiude definitivamente l’ultimo atto formale per l’inizio della legislatura: sono stati eletti tutti gli 8 vicepresidenti, i questori e i segretari per completare l’Ufficio di Presidenza della Camera e il Consiglio di Presidenza del Senato. Unico problema in casa Centrodestra il numero di voti presi da Maurizio Gasparri, in quota Forza Italia: nelle stesse ore in cui l’audio di Berlusconi agitava nuovamente le acque della maggioranza, il candidato vicepresidente del Senato viene sì eletto ma con “solo” 90 voti, ben 26 in meno di quanto conta il Centrodestra a Palazzo Madama. Si conferma il “piatto vuoto” per il Terzo Polo che viene escluso dall’accordo trasversale di Pd e M5s per i 4 posti che spettavano alle opposizioni. Ecco dunque qui di seguito i nomi dei vicepresidenti che affiancheranno Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana alla guida di Senato e Camera
VICEPRESIDENTI SENATO DELLA REPUBBLICA
Gianmarco Centinaio-Lega
Maurizio Gasparri-FI
Anna Rossomando-Pd
Mariolina Castellone-M5s
VICEPRESIDENTI CAMERA DEI DEPUTATI
Fabio Rampelli-FdI
Giorgio Mulè-FI
Anna Ascani-Pd
Sergio Costa-M5s
È invece uscito il calendario ufficiale del Quirinale per le consultazioni che cominceranno domani alle 10 e termineranno venerdì mattina alle 10.30 con il gruppo unito del Centrodestra.
IRA TERZO POLO, UFFICIALIZZATI I CANDIDATI VICEPRESIDENTI: A BREVE ELEZIONE SENATO E CAMERA
La partita dei vicepresidenti sembra essere definitivamente chiusa: quando è in corso il voto alla Camera e al Senato per l’elezione dei nuovi vicepresidenti del Parlamento, è il Terzo Polo a rimanere a bocca asciutta dopo lo scontro tutto interno all’opposizione tra Pd, M5s, Renzi e Calenda. In casa Centrodestra i nomi proposti per il voto sono quelli già stabiliti alla vigilia: Gian Marco Centinaio (Lega) e Maurizio Gasparri (FI) al Senato; Giorgio Mulè (FI) e Fabio Rampelli (Fdi) alla Camera. Il Terzo Polo invece va verso l’uscita dall’aula in quanto Pd e M5s si sono accordati che due vicepresidenti a testa: Sergio Costa alla Camera, Mariolina Castellone al Senato sul fronte M5s; Anna Ascani alla Camera e Anna Rossomando al Senato in quota Pd.
«Rispetto alle questioni politiche, oggi si vota per le vicepresidenze delle assemblee: ci sono 4 posti per le opposizioni e ci sono 3 opposizioni, Cinquestelle, Pd e centrosinistra e noi. Cosa hanno fatto Pd e M5S? Hanno fatto l’accordo per tagliarci fuori. Pensate che quando nel 2013 fecero una cosa simile, noi demmo i voti a Di Maio perché i Cinquestelle potessero esprimere un vicepresidente, perché è un principio di buona condotta parlamentare. Oggi Pd e M5S con la loro arroganza hanno scelto di tenerci fuori e noi resteremo fuori dall’Aula e porteremo il tema al presidente della Repubblica», lamenta Renzi in un video postato prima di presentarsi al Senato per le votazioni. I capigruppo Paita e Richetti in una nota escludono qualsiasi accordo in quanto non sono neanche mai stati cercati da Dem e 5Stelle: «Apprendiamo dalle agenzie che sarebbe in corso una riunione tra Pd, M5S e Terzo polo. Siamo alla fantascienza: non ci hanno mai invitato ad alcun tavolo, non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di dialogo altrimenti, come detto pubblicamente, ci saremmo resi disponibili. È l’ennesima conferma che è tutto un bluff e che continua la spartizione di poltrone da parte dei ritrovati alleati. Noi confermiamo che non parteciperemo al voto sulle vicepresidenze delle Camere». Atteso in serata dal Quirinale il calendario delle consultazioni che dovrebbero cominciare già domani dai Presidenti di Camera e Senato, seguiti dai piccoli gruppi parlamentari; venerdì i “big” con l’incarico di Governo a Giorgia Meloni. «La fiducia? Possibile martedì», ha detto il capogruppo FdI alla Camera Francesco Lollobrigida, «Se dovessimo avere un governo entro la settimana prossima sarà uno di quelli realizzati in maniera più rapida, rispetto a quelli degli ultimi anni. Sarà un buon risultato e in linea con quello che hanno scelto gli italiani».
ELEZIONE VICEPRESIDENTI CAMERA E SENATO: COME SI VOTA, COSA SUCCEDE OGGI
Con l’elezione dei vicepresidenti di Camera e Senato prevista per oggi pomeriggio, si concludono tutti gli atti formali necessari per la partenza della XIX Legislatura: da domani infatti il Presidente della Repubblica convocherà le consultazioni al Quirinale che culmineranno, salvo clamorosi colpi di scena, nell’incarico di Governo affidato a Giorgia Meloni. Nella giornata di oggi tornano a riunirsi le Aule di Montecitorio e Palazzo Madama per completare l’Ufficio di Presidenza della Camera e il Consiglio di Presidenza del Senato: in sostanza, vanno eletti 4 vicepresidenti, 3 questori e 8 segretari – tanto alla Camera quanto al Senato – per consentire che ogni gruppo parlamentare (registrati ufficialmente ieri con le iscrizione dei singoli deputati e senatori) sia rappresentato nel nuovo Parlamento.
La Camera è convocata alle 14 di questo pomeriggio, il Senato alle ore 15: con la consueta diretta video streaming sui rispettivi canali YouTube, l’ordine del giorno recita il «completamento dell’Ufficio di presidenza» per la Camera e «il completamento del Consiglio di presidenza» al Senato. Capire come si vota in realtà è abbastanza semplice: ciascun deputato scrive sulla propria scheda due nomi per i vicepresidenti che affiancheranno Lorenzo Fontana nella gestione dell’Aula di Montecitorio, due per i Questori, quattro per i Segretari. Sono eletti coloro che al primo scrutinio hanno ottenuto il maggior numero di voti. Al Senato invece ogni parlamentare voterà sulla propria scheda due nomi per i vicepresidenti che affiancheranno Ignazio La Russa, due per i Questori, quattro per i Segretari; anche qui sono eletti coloro che ottengono il maggior numero di voti, ma a parità di voti è eletto il più anziano di età. La regola è per l’appunto che ogni gruppo parlamentare debba essere rappresentato all’interno dell’ufficio di presidenza: se, dopo la prima elezione, uno o più gruppi non dovessero avere rappresentati, si procede con l’elezione di un corrispondente numero di segretari.
VICEPRESIDENTI CAMERA E SENATO: ACCORDO PD-M5S, TERZO POLO ESCLUSO
L’elezione di oggi dei vicepresidenti di Camera e Senato chiama molto da vicino il ruolo delle opposizioni: secondo accordi elettorali “tradizionali”, alla maggioranza spettano quattro vicepresidenti per Montecitorio e Palazzo Madama, i restanti quattro sono invece affidati alle opposizioni. Da qui nasce il caos di queste ultime ore in quanto il Terzo Polo di Azione-Italia Viva rivendicava almeno una casella nelle vicepresidenze: Pd e M5s invece hanno escluso tale possibilità mettendosi d’accordo su come “spartirsi” le rispettive due poltrone da vicepresidenti di Camera e Senato. «Ci sono 4 figure che posso rappresentare le opposizioni in ogni legislatura, sono i vicepresidenti della Camera e Senato, rispettivamente e due per ciascuno. Se 5 stelle e Pd si mettono d’accordo possono incrociare i voti ed escluderci da qualsiasi di questi ruoli. Una scelta lecita sicuramente ma che segna in maniera irreversibile il rapporto tra le opposizioni», attacca Ettore Rosato (IV) confermando la scelta “dell’Aventino” di Carlo Calenda, «Iv e Azione sono pronti a non partecipare al voto di oggi».
Le mediazioni delle ultime ore non sono servite a smuovere la “partita” nelle opposizioni: «Ho ricevuto una telefonata da Marco Meloni per vederci domani. Io gli ho detto ‘benissimo, allora c’è la disponibilità a riconoscere al Terzo Polo una della 4 vicepresidenze tra Camera e Senato – spiega all’Adnkronos il capogruppo del Terzo Polo alla Camera Matteo Richetti – . La risposta di Meloni è stata no…. Mi ha detto l’incontro serviva per parlare di altre nomine. Delle giunte, delle presidenze di commissioni… Io ho ripetuto che noi siamo pronti a votare il candidato del Pd, se loro votano il nostro e non quello dei 5 Stelle. Meloni ha detto che non sono disponibili. E allora perché tutta questa fretta di vederci domattina? Basta con questi giochini, basta con il campo largo. Se sono disponibili, noi ci mettiamo a sedere. Se ci dobbiamo vedere tanto per vederci, non capisco il senso della telefonata».
I NOMI DEI POSSIBILI VICEPRESIDENTI DI CAMERA E SENATO. ELETTI I CAPIGRUPPO DI TUTTI I PARTITI
Entrando nel “totonomi” dell’elezione per i prossimi vicepresidenti di Camera e Senato, il mancato accordo con il Terzo Polo dovrebbe portare Pd e M5s ad eleggersi a vicenda due “poltrone” a testa. Enrico Letta ha proposto Anna Ascani alla Camera e Anna Rossomando al Senato: Giuseppe Conte invece metterà ai voti i nomi pentastellati per le vicepresidenze di Senato e Camera. Mariolina Castellone la favorita a Palazzo Madama, alla Camera è invece “ballottaggio” tra Sergio Costa e Alessandra Todde.
Fronte Centrodestra, mentre prosegue la difficile trattativa sul totoministri del prossimo Governo Meloni, da osservare per bene sarà il comportamento di Forza Italia: dopo aver ricevuto il “due di picche” tanto alla Camera quanto al Senato per la Presidenza, Berlusconi si aspetta due vicepresidenti. I nomi proposti sono quelli di Maurizio Gasparri o Claudio Lotito al Senato e Giorgio Mulè alla Camera: FdI terrebbe Fabio Rampelli alla Camera, mentre la Lega punterebbe su Gianmarco Centinaio al Senato, sempre che entrambi non siano in “procinto” di entrare nel prossimo Governo Meloni. Sono intanto stati eletti ieri tutti i capigruppo dei singoli gruppi parlamentari, eccoli qui di seguito:
SENATO
– FdI: Luca Ciriani
– Lega: Massimiliano Romeo
– Forza Italia: Licia Ronzulli
– Pd: Simona Malpezzi
– M5s: Barbara Floridia
– Terzo Polo: Raffaella Paita
– Gruppo Misto: Peppe De Cristofaro
– SVP-PATT, Campobase, Sud chiama Nord: Julia Unterberger
– Civici d’Italia-Noi Moderati-Maie: Antonio De Poli
CAMERA
– FdI: Francesco Lollobrigida
– Lega: Riccardo Molinari
– Forza Italia: Alessandro Cattaneo
– Pd: Debora Serracchiani
– M5s: Francesco Silvestri
– Terzo Polo: Matteo Richetti
– Gruppo Misto: Manfred Schulian