ELEZIONI 2022, COME SI VOTA NEI COMUNI SOTTO I 15MILA ABITANTI: URNE APERTE
Le urne sono state aperte questa mattina alle ore 7.00 per le Elezioni Comunali 2022: in molti, prima di recarsi ai seggi, si stanno ancora domandando come si vota. Le schede che gli elettori si trovano di fronte infatti non sono poche, tra Amministrative e Referendum della Giustizia. Inoltre, è necessario fare alcune differenze tra i Comuni al di sopra e al di sotto dei 15 mila abitanti. Questi ultimi sono sostanzialmente la maggior parte. In totale 829.
Le differenze sostanziali riguardano la mancata possibilità per gli elettori dei Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti di esprimere un voto disgiunto, ovvero di segnare un candidato sindaco e una lista non collegata a quest’ultimo. Inoltre, non è previsto ballottaggio a meno che due candidati non abbiano il medesimo numero di voti. Verrà eletto direttamente a primo turno l’aspirante sindaco che avrà ottenuto la maggioranza relativa.
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COME SI VOTA SOTTO I 15 MILA ABITANTI: SCHEDA ELETTORALE
Il 12 giugno si va alle urne dalle ore 7.00 alle ore 23.00 per le Elezioni amministrative 2022: i 9 milioni di elettori coinvolti si stanno domandando dunque come si vota per l’elezione del sindaco e il rinnovo dei consigli comunali, anche nei Comuni sotto i 15 mila abitanti, che sono la maggior parte. Si tratta infatti di 836 Comuni sui 978 totali.
La scheda elettorale che gli elettori si troveranno davanti è unica, in quanto comprende sia i candidati alla carica di sindaco sia le liste dove poter esprimere le preferenze per il Consiglio Comunale, e sarà azzurra.
COME SI VOTA: VOTO DISGIUNTO, PREFERENZE
È necessario sottolineare che ci sono alcune differenze per i Comuni sotto i 5 mila abitanti alle Elezioni amministrative 2022. Anche in questo caso si vota apponendo una croce sul candidato sindaco oppure una croce sul simbolo di una lista (e il voto va al candidato collegato) e non è possibile usufruire del voto disgiunto. Al contrario di quanto avviene per i Comuni tra i 5 mila e i 15 mila abitanti (nonché per quelli oltre) non è possibile però neanche esprimere la doppia preferenza per i candidati al consiglio comunale: se ne può votare uno soltanto, indipendentemente dal sesso.
Il candidato sindaco che viene eletto, per tutti i Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti, è quello che ottiene il maggior numero di voti, ovvero la maggioranza relativa. Non è previsto ballottaggio al termine del primo turno, tranne che nel caso remoto in cui due candidati non ottengano lo stesso identico numero di voti.