101 PARTITI HANNO DEPOSITATO IL SIMBOLO. CAMPAGNA ELEZIONI 2022, CDX SEMPRE IN VANTAGGIO

La carica dei 101. Si è chiusa alle ore 16 la finestra temporale per presentare i simboli in vista delle Elezioni 2022: alla fine sono 101 i partiti che intendono partecipare alla corsa elettorale, anche se diversi tra questi vedranno con ogni probabilità nelle prossime ore lo sbarramento del Viminale in base al regolamento (liste “civetta”, mancanza di firme minime, requisiti vari). Non si ferma nel frattempo la campagna elettorale con i dati in arrivo dagli ultimi sondaggi che offrono scenari più che positivi, al momento, per il Centrodestra a 4 punte (Meloni, Berlusconi, Salvini, lista moderati). Secondo le intenzioni di voto YouTrend, con la Lega in recupero al 14% e FdI ancora primo partito, i consensi attuali del Cdx sono attorno al 50% o poco meno.



Non solo, anche dai sondaggi di Emg emerge con chiarezza uno scenario nefasto per il Pd di Enrico Letta: «Il vantaggio del centrodestra tocca quasi i punti. È possibile che vincano il 90% dei collegi uninominali. Attenzione però a pensare di aver già vinto», spiega Fabrizio Masia, Ad di Emg. Dal Terzo Polo viene contestato al momento la centralità della sfida Letta-Meloni, specie nell’interno comunicativo voluto dallo stesso Partito Democratico: per Ettore Rosato (Italia Viva), «A sinistra continuano a parlare di unica scelta Letta-Meloni, ma non dicono che portano in Parlamento DiMaio e Fratoianni, e che domani riparleranno con Conte. C’è solo un modo per non far andare Meloni al governo: scegliere chi senza ambiguità porterà avanti l’agenda Draghi». Per l’alleato Carlo Calenda il punto nodoso resta il programma: «Ma destra e sinistra si ricordano che esiste il PNRR? In questo fiorire di programmi fantasmagorici, flat tax, doti ai diciottenni, bonus, improbabili cambiamenti istituzionali, sembra scomparso. Per noi si parte da qui: come implementare il PNRR. Basta promesse». Prosegue la difficoltà del M5s di approcciarsi alla lista dei candidati da presentare entro il 21 agosto prossimo: in attesa delle Parlamentarie online del 16 agosto, emerge la volontà di Giuseppe Conte di voler portare un pacchetto di 18 candidati «da inserire con priorità nei collegi plurinominali», che starebbe però facendo storcere il naso a tanti attivisti M5s che vedono così “de-potenziate” le elezioni online della base 5Stelle. Da ultimo, sono stati definiti i numeri dei collegi che andranno a comporre i seggi del prossimo Parlamento: 221 uninominali, 367 plurinominali, 12 per gli italiani all’estero.



ELEZIONI 2022, OGGI ULTIMO GIORNO PER IL DEPOSITO DEI SIMBOLI

Scade oggi alle ore 16 il termine ultimo per depositare i simboli in vista delle Elezioni Politiche 2022: la corsa al Viminale dei partiti è scattata lo scorso venerdì, ma ha visto ancora oggi nuove liste presentarsi con il conto giungo a 92 totali (è stata aperta una quarta bacheca dove sono affissi tutti i simboli dei 92 partiti finora in “corsa”). Il vero banco di prova sarà però il termine del 20-21 agosto prossimo, quando sono attese presso le Corti d’Appello le firme a sostegno delle liste: sarà poi in quella occasione che si capirà quali liste siano state accettate o meno con tutti i requisiti giusti dal Viminale, e quali invece verranno escluse. Ieri intanto la presentazione delle ultime grandi liste presenti di certo alle prossime Elezioni 2022: FdI, Pd e M5s, con questi ultimi due accumunati dalla strana coincidenza di essere affissi l’uno accanto all’altro.



La campagna elettorale è ormai nel pieno vivo e proprio i possibili “ritorni di fiamma” per arginare il vantaggio di consensi del Centrodestra continuano a “riecheggiare” sulla stampa e nelle varie ricostruzioni: ancora ieri Letta ha chiuso la porta ad alleanze elettorali con il M5s, anche se parte dei Dem (l’ala più a sinistra) lo reputa un errore, forte del “sondaggio segreto” commissionato dallo stesso Pd che indicherebbe una vittoria alle urne qualora la coalizione del Centrosinistra si allargasse sia al Terzo Polo centrista che al M5s di Conte. Letta invece prosegue nello scontro a distanza con Meloni e con l’intero Centrodestra, imputandogli idee “sovversive” come il Presidenzialismo “anti” Mattarella: «Aver voluto mettere dentro il fuoco della campagna elettorale il Quirinale è un errore drammatico che la destra ha fatto, che Berlusconi ha fatto. I nostri contendenti – ha continuato il Segretario Pd alla Direzione del partito – vanno di scimitarra, fregandosene della compatibilità tematica, programmatica e di coperture. Nemmeno l’intero debito pubblico italiano può essere sufficiente per coprire i costi del programma della destra».

CANDIDATI E LISTE: LE NOVITÀ VERSO LE ELEZIONI 2022

La replica diretta alla polemica sollevata da Enrico Letta arriva dalla Presidente di FdI, Giorgia Meloni, convinta sostenitrice della riforma sul Presidenzialismo (inserita tra l’altro nel programma del Centrodestra alle Elezioni 2022): «FdI si batterà per il presidenzialismo, il Pd lo considera un pericolo per la democrazia. E gli italiani sceglieranno», spiega al Corriere della Sera la leader di Fratelli d’Italia, aggiungendo «È stata fatta una gran polemica sul nulla. Non c’è nessuna dichiarazione di ostilità nei confronti di Mattarella. Il dubbio su cosa possa accadere dopo l’approvazione di una riforma ci può stare, ma noi pensiamo che la cosa più naturale e logica sia che una riforma di questa portata, che cambia l’assetto dei poteri, entri in vigore non a governo in carica, ma nella legislatura successiva».

In vista delle prossime scadenze decisive per le Elezioni 2022, la corsa sui candidati delle liste da presentare inizia a far intravedere sfide interessanti: Letta, Calenda, Salvini, Renzi e Berlusconi correranno tutti per il Senato, mentre possibili sfide a distanza potrebbero essere quelle tra Di Maio e Calenda a Napoli, tra Renzi e Speranza a Firenze, così come ancora diversi incastri mancano tanto sui collegi uninominali quanto su quelli proporzionali in casa Centrodestra. Roma 1 avrà sfida tutta ex fronte repubblicano tra Bonino e Calenda, a Milano invece sarà possibile sfida “tecnica” tra esperti di economia come Carlo Cottarelli (Cdx-Pd) e Giulio Tremonti (Cdx). Permane la forte difficoltà di Pd e M5s a concorrere contro quando entrambi ben sanno che un accordo porterebbe problemi sui collegi al Centrodestra: le continue liti – l’ultima in Sicilia sulla candidata alle Regionali Chinnici, a rischio rottura il patto Dem-5Stelle. Tra le file del Terzo Polo centrista si avvicinano alla candidatura Gabriele Albertini, Maria Elena Boschi e Raffale Bonanni (ex n.1 Cisl): sul Centrodestra invece lo “scouting” per allargare la coalizione a nomi anche oltre la politica vede come possibili nomi Maria Giovanna Maglie (giornalista vicina alla Lega), Paolo Zangrillo (fratello del medico di Berlusconi nonché Primario al San Raffaele e Presidente del Genoa), l’ex magistrato Simonetta Matone e il Presidente della Lazio Claudio Lotito.