ELEZIONI 2022, L’ARTICOLO DEL PRESIDENTE DI CL DAVIDE PROSPERI

Ad una settimana dai risultati definitivi delle Elezioni Politiche 2022, il presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione Davide Prosperi ha scritto un lungo articolo apparso sul portale online di CL (“Dal riconoscimento di un bene, un’unità di giudizio: serve un’educazione del popolo”) per commentare cosa resta ora di un voto che, comunque lo si guardi, determinerà il prossimo futuro del nostro Paese. Il ruolo dei cattolici, l’iniziativa stessa di Comunione e Liberazione, e poi ancora il progetto della pace e le parole determinanti di Papa Francesco: di questo e dei criteri per giudicare quanto avvenuto lo scorso 25 settembre parla il lungo commento del presidente della Fraternità di CL. «Il risultato emerso dalle elezioni politiche evidenzia diversi aspetti sui quali vale la pena riflettere. Il primo dato è la fiducia che una chiara maggioranza di elettori ha voluto dare a una certa proposta politica, fiducia sulla quale si potrà fondare la stabilità del governo che sta per nascere, nella speranza che gli interessi particolari non prevalgano sull’urgenza delle risposte che il Paese attende», scrive Prosperi leggendo nelle prime parole di Giorgia Meloni, indiscussa vincitrice delle Elezioni con la coalizione di Centrodestra, quel richiamo alla “responsabilità” necessario in un tempo come questo.



«Visto il momento delicatissimo che il Paese sta attraversando non possiamo non sentirlo come un richiamo rivolto a tutti: al governo, alla maggioranza sulla carta solida che lo sosterrà, a un’opposizione che ci auguriamo costruttiva, alle istituzioni e soprattutto alla società civile. Ci aspettiamo infatti che il nuovo governo sarà aperto a considerare e valorizzare le sue proposte, mantenendo fede al programma elettorale premiato dal voto»: secondo il presidente di Comunione e Liberazione, il ruolo dei cattolici in politica muterà in qualche modo nella prossima Legislatura. In questo senso, «CL ha preso fin da subito sul serio il richiamo della Chiesa ad implicarsi nella costruzione del bene comune. Il tema della presenza dei cattolici in politica è stato peraltro molto dibattuto sui media, segno che la domanda sul contributo che possiamo dare è viva, e suggerisce nuove responsabilità che è necessario assumersi». Come ha sempre insegnato il Servo di Dio Don Luigi Giussani, il primo vero passo è sempre quello di tendere ad un giudicio comune: «Senza un giudizio non c’è decisione e costruzione», amava ripetere il sacerdote fondatore di Comunione e Liberazione.



IL GIUDIZIO IN COMUNIONE: L’ANALISI SUL VOTO DELLE POLITICHE

Questo stesso giudizio, per essere tale, deve essere “comunionale” sottolinea ancora Davide Prosperi nel lungo articolo sui risultati delle Elezioni 2022. «L’appartenenza alla comunità cristiana è il fattore fondamentale per il giudizio», spiega il professore e presidente, «una tale dinamica di giudizio ci libera dalla logica dello scontro tra opinioni e ci aiuta a mettere a fuoco la vera natura dell’unità tra di noi». Il punto infatti non l’essere d’accordo in primo luogo su cosa votare e su come, ma tale dinamica del giudicio viene definita dal fatto «che ci interessa che chiunque governi e chiunque si trovi alla maggioranza o all’opposizione si possa sempre confrontare con le priorità che sentiamo decisive per il bene comune».



Prosperi leggendo il voto delle Elezioni Politiche sottolinea come il bene comune ad oggi, come sempre, «coincide per noi con un ideale di società che ha il suo spunto iniziale nel riconoscimento di un bene possibile per ogni persona nella concretezza della sua vita e quindi per tutta l’umanità». Un pieno riconoscimento viene reso possibile solo «dalla certezza della presenza di Gesù Cristo, che è ciò che abbiamo di più caro».

PROSPERI: “I DUE FATTORI PER L’INIZIATIVA DI COMUNIONE E LIBERAZIONE DOPO LE ELEZIONI”

Nel commento sulle Elezioni 2022, il presidente della Fraternità di CL individua due fattori centrali che caratterizzano l’iniziativa di Comunione e Liberazione per la società di oggi: la preoccupazione educativa e l’impegno senza riserve per la pace.

1- «Abbiamo bisogno di un’educazione alla libertà, condizione irrinunciabile per una reale edificazione della persona e della società. Ecco perché, prima di ogni altra questione», spiega ancora Davide Prosperi illustrando il primo fattore decisivo dopo il voto del 25 settembre. «Ci stanno a cuore la difesa della vita, il sostegno alle famiglie, una vera parità scolastica, il lavoro come ambito di crescita umana e non solo professionale: siamo persuasi che l’educazione al bene comune così inteso è ciò che davvero può determinare una società più umana, costruire un’Italia e un mondo più liberi, realizzare una vera pace», sottolinea ancora il presidente di CL. Un giudizio comune che suscita la la successiva testimonianza con cui “rischiare” il proprio giudizio: «la questione educativa e antropologica resta quella più infiammata. Si ha infatti l’impressione che la minaccia più grave a una certa immagine di stato di diritto che si vuole dominante in Occidente non riguardi tanto gli aspetti economici o militari quanto piuttosto una certa concezione della vita umana e della persona», osserva Prosperi.

2- «Il secondo fattore fondamentale dell’azione di CL oggi si realizza in un impegno senza riserve per la pace», conclude Prosperi facendo diretto riferimento alle parole nette di Papa Francesco sulla guerra in Ucraina proferite all’Angelus del 2 ottobre 2022. «È urgente a qualsiasi livello un’azione di totale sostegno al giudizio sulla guerra in corso espresso dal Santo Padre, focalizzato sull’assoluta necessità di avviare un dialogo tra le parti per non cedere alla pericolosa spirale alimentata dagli imperialismi in conflitto», spiega il presidente di Comunione e Liberazione invitando l’intero Movimento a «promuovere iniziative di preghiera e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza di una strategia comune nella direzione indicata dalla Chiesa». Qui il testo integrale dell’articolo di Davide Prosperi su it.clonline.org