PRESSING PARTITI SULL’EMERGENZA GAS: LA CORSA ALLE ELEZIONI 2022 “STOPPATA”?

Lo aveva chiesto Calenda, poi ora anche Salvini, a ruota sono arrivati anche Letta e Conte: la corsa alle Elezioni 2022 potrebbe “stopparsi” per qualche giorno vista l’emergenza gas-luce che irrompe con prepotenza sulla campagna elettorale. La crescita alle stelle delle bollette dopo i ben noti problemi sul caro energia a livello internazionale – e con l’Unione Europea che ancora tarda sul fronte price-cap – ha visto stamane svoltare la sua campagna il leader della Lega Matteo Salvini: «La Lega chiede alla politica, uniamoci, oggi, domani dopodomani, di mattina, pomeriggio, notte, non c’è bisogno di fermare la campagna elettorale come dice Calenda, perché ha capito che ha già perso. Esiste la tecnologia, le call, io propongo ai miei colleghi capi partito su tema luce e gas armistizio, pace, soluzione comune». Sentiti Berlusconi e Meloni, Salvini afferma di voler proporre sul tema luce e gas un «armistizio, pace, soluzione comune alle forze politiche. Mi aspetto che Renzi Letta Calenda, Conte, dando per scontato che gli amici Silvio e Giorgia siano d’accordo».



La proposta della Lega e di tutto il Centrodestra da qui alle Elezioni 2022 ricalca quanto fatto dalla Francia di Macron nelle scorse settimane: «Copiamo Macron, non un sovranista, Salvini, Orban, Trump ma il più europeista, il più atlantista, anche il più elegante: diamo soldi subito alle aziende energetiche perché mettano un tetto al prezzo delle bollette». Per Salvini, conclude, «Non c’è tempo, la cifra necessaria è 30 miliardi. Le bollette non sono né di destra né di sinistra e se non si agisce subito ci sarà una strage di aziende italiane». Calenda giudica importante la dichiarazione di Salvini tanto che – pur criticandolo per i tempi di risposta tardivi – rilancia così su Twitter: «Meno male. Almeno uno c’è arrivato. Dopo quattro giorni di insulti ma c’è arrivato. Chiamatelo armistizio o time out. È la stessa cosa. Vediamoci domani e proviamo a trovare un accordo per evitare il disastro: ⁦Enrico Letta, Giorgia Meloni, Giuseppe Conte». Per il leader del Pd Enrico Letta l’emergenza bollette «è la principale priorità ora. Abbiamo presentato proposte, come hanno fatto gli altri partiti. Le iniziative che prenderà il Governo Draghi siano le più determinate e tempestive sia a livello nazionale che a livello europeo. Troveranno il nostro sostegno». Anche Conte, pur criticando Draghi e gli altri partiti – in primis Letta, con il quale lo scontro mediatico resta serrato verso le Elezioni 2022 – rilancia su provvedimenti per il caro-bolllette.



ELEZIONI 2022, DRAGHI “STOPPA” I PARTITI: COSA SUCCEDE ORA

A “stoppare” però le richieste di praticamente tutti i principali partiti impegnati con la campagna delle Elezioni 2022 ci ha pensato lo stesso Presidente del Consiglio: fonti di Governo vicine a Palazzo Chigi fanno sapere – in risposta alle istanze dei vari Salvini, Letta, Conte, Calenda, Meloni – che «Il governo tiene sotto controllo la questione energetica, con i prezzi in costante aumento, ed è al lavoro su un provvedimento che nelle intenzioni continuerà a calmierare i costi per famiglie e imprese, ma la misura non dovrebbe vedere l’ok del Consiglio dei ministri già la prossima settimana». Al momento, fanno ancora sapere le medesime fonte vicine a Draghi all’ANSA, «non sono questi i tempi, non ci saranno misure imminenti. Siamo in affari correnti». Con Salvini che chiede di fare in fretta e imitare le decisioni della Francia, Palazzo Chigi aggiunge un sonoro “no comment” per allontanare la problematica sui partiti.



Il clima è teso e l’emergenza bollette rischia di diventare il tema principale e primario dell’intera campagna elettorale nel prossimo mese: «Draghi può svolgere non solo gli affari correnti, il Parlamento si può sempre convocare per approvare un decreto ristori per aiutare famiglie e imprese, altrimenti a settembre chiudono», fa sapere il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. Intanto sul fronte Elezioni 2022, è l’Ufficio Stampa del Quirinale a smentire categoricamente le ricostruzioni emerse negli scorsi giorni circa l’eventuale “intervento” del Presidente Mattarella in merito alla campagna elettorale, in particolare la posizione e il futuro di Giorgia Meloni: «Sono del tutto privi di fondamento gli articoli che presumono di interpretare o addirittura di dar notizia di reazioni o ‘sentimenti’ del Quirinale su quanto espresso nel confronto elettorale. Questi articoli riflettono inevitabilmente soltanto le opinioni dell’estensore». La polemica era emerse quando alcuni organi di stampa davanti come “voce” del Quirinale quella per cui «non esistono automatismi sull’incarico a Premier» per chi vince le Elezioni: a questi rumors la leader di FdI Giorgia Meloni aveva replicato, «se vinciamo e FdI si afferma il Colle non può che indicarmi».