CORSA ALLE ELEZIONI 2022: LETTA POLARIZZA IL VOTO, “SFIDA TRA NOI E LA DESTRA”. MA SALTA IL DUELLO TV

Un mese esatto alle Elezioni 2022: la campagna elettorale entra così nel vivo, con le liste chiuse e i candidati che iniziano a “spargersi” nei territori per organizzare gli ultimi trenta giorni di comizi in vista del voto del 25 settembre 2022. Tra casi di cronaca, accuse sui programmi e sfide personali, il segretario del Partito Democratico Enrico Letta prova ulteriormente a “polarizzare” le Elezioni 2022 provando a lasciare fuori dalla contesa i partiti “intermedi” come M5s e Terzo Polo: «Questo voto è o di qua o di là, o si vota per una destra con Salvini e Meloni oppure, l’unica alternativa che può competere siamo noi, il centrosinistra», ha spiegato il n.1 Pd a Radio Capital stamane. Facendo riferimento alla legge elettorale del Rosatellum, criticandola, Letta aggiunge «un terzo circa dei collegi vince solo uno, il primo: i piccoli partiti non hanno la capacità di eleggere nessuno e la competizione è solo tra i grandi partiti. A me non piace questa legge elettorale, abbiamo provato a cambiarla, ma questa è».



Allo stesso tempo, il leader Dem non chiude del tutto la porta ai centristi e soprattutto al M5s: «Non ho difficoltà a dire che da parte nostra sia più facile dialogare con Calenda e Conte che con Salvini e Meloni, vedremo quale sarà il risultato e poi dialogheremo con quelli con cui è più facile dialogare». Facendo riferimento alle polemiche degli scorsi giorni sul video dello stupro di Piacenza e sul fronte diritti, il segretario Dem mette nel mirino il Centrodestra: «Il voto del 25 settembre sarà anche spartiacque in materia di diritti tra chi vuole tornare al passato e chi pensa che i diritti siano una sfera intangibile. Chiara Ferragni ha toccato un tema molto delicato perché tocca ciò che di più intimo è nelle persone, nella vita di una donna. La legge 194 va applicata in tutti suoi aspetti, quello che succede nelle Marche è abbastanza inquietante e credo sia stato importante alzare il velo sulla vicenda. Le parole di Salvini hanno chiarito qual è il rischio. Ha detto: a noi piace il modello di famiglia ungherese. Ma non è quello il modello per una società libera».



ELEZIONI 2022, AGCOM ANNULLA IL DUELLO TV MELONI-LETTA

Letta polarizza ma per l’Agcom il confronto tv tra il leader Pd e la Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni non si potrà fare: ieri la decisione attesa dell’organo che monitora la par condicio in tv ha sbarrato la strada al duello organizzato per il 22 settembre da Bruno Vespa. «La programmazione di un unico confronto televisivo tra due soli soggetti politici, nonché le attività di comunicazione ad esso correlate, risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell’informazione, essendo suscettibile di determinare, in capo ai soggetti partecipanti al confronto, un indebito vantaggio elettorale rispetto agli altri», si legge nella delibera del 24 agosto.



Secondo Letta la decisione dell’Agcom sulle Elezioni 2022 «mi sembra molto bizantina. Non ho ancora capito se è un no, un nì o un sì. La studieremo bene e decideremo il da farsi». Esultano gli altri leader, da Renzi a Calenda passando per Di Maio, Salvini e Berlusconi che non vedevano di buon grado il duello “solitario” tra Meloni e Letta: «sono scettico sui confronti in tv, spesso si trasformano in risse. Molto meglio che ogni leader illustri il proprio programma», commenta l’ex Cavaliere.

ELEZIONI 2022, LA FLAT TAX DI BERLUSCONI E SALVINI. CONTE ATTACCA IL PD

Ed è proprio dal leader di Forza Italia che giunge un’importante novità sul programma delle Elezioni 2022 in campo Centrodestra: dopo la proposta di Salvini e del gruppo dirigente Lega sulla Flat tax al 15% come lungo percorso fiscale da adottare nella prossima Legislatura, Berlusconi abbraccia il disegno del Carroccio e modifica (in parte) la sua proposta originaria di una Flat tax al 23%. Intervenuto a Rtl 102.5, l’ex Premier sottolinea «Nei Paesi dove è stata applicata la flat tax, le aliquote sono state abbastanze diverse: è possibile che si possa scendere da quel 23%, a seconda dei risultati che darà l’applicazione dell’imposta in Italia, anche al 15%».

Secondo Berlusconi, il fisco è il vero problema del nostro paese, in quanto «porta con sé tutto il resto ed è anche la differenza tra noi e la sinistra. Una volta un ministro di sinistra disse che le tasse sono bellissime. Per noi no, sono una dolorosa necessità». Mentre Salvini e Meloni organizzano i prossimi comizi in giro per l’Italia verso le Elezioni 2022, una bordata al Centrodestra arriva anche dal Terzo Polo con Calenda e Renzi che proseguono nella strategia politica di differenziarsi da entrambe le coalizioni “favorite” alla vittoria delle Elezioni 2022. Per il leader di Italia Viva «Siamo davanti a una campagna elettorale ipocrita. Meloni e Letta fingono di litigare, ma in realtà vanno d’accordo. Si accapigliano su questioni che affascinano i rispettivi elettorati. La Meloni aiuta Letta a fare il capo dell’opposizione, mentre Letta ormai da un mese lavora a tempo pieno per il successo della destra». Capitolo finale delle ultime notizie sulle Elezioni 2022 ad un mese dal voto lo riserviamo al M5s, con Giuseppe Conte prova il ruolo dell’opposizione di sistema contro tutto e tutti: «Sono ormai costretto a rinunciare a comprendere il comportamento del vertice del Pd. Letta non l’ho più capito da quando abbiamo presentato l’agenda sociale a Draghi, al posto di fedeltà agli italiani ha parlato di fedeltà a Draghi», attacca il leader M5s a Radio Popolare, aggiungendo «Se un elettore di sinistra vuole realizzare gli obiettivi di una forza progressista credo che sia addirittura costretto a votare il M5s rispetto all’offerta corrente. Siamo la forza più progressista, è evidente. Vede le nostre battaglie su salario minimo?».