Manca meno di un mese alle elezioni 2022: il voto del 25 settembre è sempre più vicino e la campagna elettorale è entrata nel vivo. Il centrodestra, avanti nei sondaggi, ha messo sul tavolo le sue proposte per il Paese e c’è grande fiducia per il risultato del voto. Il leader della Lega Matteo Salvini ha affermato nel corso del suo tour elettorale siciliano che la coalizione “vincerà con cifra doppia”.



Nel corso di un comizio a Gela, provincia di Caltanissetta, il segretario federale del Carroccio ha annunciato che “presto potrebbero essere previsti alcuni viaggi nelle Capitali europee” e ha ribadito l’unità della sua coalizione nonostante le indiscrezioni giornalistiche e gli attacchi degli avversari: “Mi interessano men che zero le polemiche degli altri, la sinistra è divisa e il centrodestra è unito. In Sicilia e in Italia. Questo è. Punto”.



ELEZIONI 2022: LE ULTIME NOTIZIE

In vista delle elezioni 2022, la sinistra e il Movimento 5 Stelle hanno formato un asse per screditare la coalizione in vantaggio per la vittoria. Nel corso del suo tour veneto, il segretario dem Enrico Letta ha affermato: “L’ultima volta che la destra ha governato l’Italia, mi riferisco a Berlusconi, Tremonti e la Meloni, erano tutti insieme al Governo, il nostro paese era entrato praticamente in bancarotta. Furono costretti a dimettersi per la situazione insostenibile”. Il leader del Pd, inoltre, s’è detto fermamente convinto che le sue ricette “siano molto più efficaci rispetto a quelle che il centrodestra sta facendo”. Anche Giuseppe Conte ha messo nel mirino il centrodestra. Presente a Ponzano Veneto, provincia di Treviso, il capo politico pentastellato ha spiegato: “Le loro ricette non mi sembrano utili, sufficienti e adeguate per migliorare questa nostra società. Le ritengo inadeguate”.



Avversari in queste elezioni 2022, Carlo Calenda e Luigi Di Maio hanno lanciato un messaggio abbastanza simile: la disponibilità ad aprire le porte a un ritorno a Palazzo Chigi di Mario Draghi. Così il frontman del Terzo polo su Twitter: “Non esiste “voto utile” a prescindere, perché ci sono quattro coalizioni in campo. Se il terzo polo arriva sopra il 10 per cento, la destra non vince e due minuti dopo si formerà una maggioranza che chiederà a Mario Draghi di restare”. Anche il leader di Impegno Civico ha confermato che “se ci saranno le condizioni, faremo tornare Draghi”.