Il Consiglio regionale della Sardegna ha deciso lo scorso 16 marzo, approvando una legge ad hoc,  di accorpare le elezioni amministrative e referendum consultivo pro o contro l’installazione nella Regione di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio delle scorie radioattive.  Grazie a questa scelta i cittadini sardi hanno un giorno in più per partecipare al referendum.  L’accorpamento dà la possibilità di risparmiare risorse. Vanno alle urne 481 mila sardi. Sono 97 i comuni che devono rinnovare il consiglio ed eleggono anche il sindaco. Le sfide più importanti certamente quelle di Cagliari e Olbia cui seguono quelle Carbonia, Iglesias, Monserrato, Sinnai e Capoterra. Del lotto fa parte anche Villacidro, capoluogo del Medio Campidano ma con poche centinaia di residenti in meno rispetto alla soglia dei 15 mila, tetto sopra il quale è previsto il ballottaggio. Per il referendum sul nucleare ai cittadini sardi è rivolto il seguente quesito: “Sei contrario all’installazione di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?”.   Decisivo il quorum da raggiungere che deve superare il 33%.



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