Elezioni amministrative 2011 a meno di due ore dalla chiusura dei seggi. Rush finale per un voto arrivato con il suo carico di polemiche e di attese per elettori e – soprattutto – candidati. Si è fatto un gran parlare delle quattro maggiori città che devono rinnovare i propri Consigli Comunali: Milano, Torino, Napoli e Bologna.



Dal punto di vista dell’elettorato si registra un dato in leggero calo tra i partecipanti alle operazioni di voto, almeno dai primi calcoli dell’affluenza delle 22 di domenica, con un 40,96% alle provinciali e un 51,90% alle comunali. E questo è un dato positivo, soprattutto per gli “sfidanti”. Tra le note negative almeno tre fermi per aver fotografato la scheda elettorale, uno nel Tarantino, uno nel Napoletano e uno nel Beneventano. Come è noto è vietatissimo scattare fotografie con il cellulare al proprio voto, proprio al fine di scongiurare eventuale compravendita di preferenze.



Affluenza in aumento a Milano, con analisi contrapposte da parte dei due schieramenti. Per Riccardo De Corato, «è evidente che l’elettorato di centrodestra, notoriamente più restio a recarsi alle urne alla domenica, non è andato al mare, e sta rispondendo egregiamente. Ci sono pertanto tutte le prerogative per un successo al primo turno». «Un’alta percentuale di votanti alle urne è per noi un segno estremamente positivo», dice invece Maurizio Baruffi, portavoce di Giuliano Pisapia. «Non solo perché la democrazia è più sana se partecipata, ma anche perché il nuovo sindaco sarà ancora più forte grazie al contributo dei tanti cittadini che tornano al voto».



Piero Fassino ha dato evidenti segni di nervosismo, rispondendo stizzito ai giornalisti che gli avevano rivolto una domanda nel suo seggio: «Ricordatevi che qui vota anche la gente normale, non create troppa confusione». E, forse dando per scontata la vittoria, gli uomini del suo staff hanno annunciato che «non si prenderà nemmeno mezza giornata di riposo, l’agenda è già scritta e si è fatto consegnare anche l’elenco dei primi adempimenti».

Enzo Amendola, segretario regionale del Pd e Andrea Orlando, commissario provinciale, denunciano: «Dal centrodestra l’ennesima prova che le regole sono considerate un optional. Una tv locale, Tele Julie Italia, ieri e oggi, durante il periodo di silenzio pre-elettorale e addirittura a seggi aperti, ha trasmesso un’intervista fatta al premier Silvio Berlusconi in occasione del suo comizio di venerdì».

Affluenza in calo nel capoluogo emiliano, anche se alle ultime elezioni si era votato il sabato e la domenica, e non la domenica e il lunedì. Per il coordinatore della segreteria del Pd Maurizio Migliavacca, «è incredibile la leggerezza con la quale il Viminale ha diffuso i dati senza segnalare questa differenza. Il dato delle scorse amministrative bolognesi non è confrontabile con quello attuale. Per questo motivo il confronto fatto dal Viminale è del tutto errato».

Risorsa non disponibile