Bologna, città commissariata, chiamata a un voto difficile. La disaffezione verso le istituzioni, complice lo scandalo che ha coinvolto il sindaco Delbono eletto nel 2009 e che lo ha obbligato alle dimissioni, dei bolognesi si è fatta sentire in un calo evidente dei votanti, unico caso in Italia in questa tornata elettorale Punte anche del 10% in più di astensione, questo naturalmente stando ai dati di ieri sera alle 22, quando si sono chiusi i seggi. Si spera oggi in un recupero, anche se il partito degli astensionisti è cresciuto non solo a Bologna ma un poi in tutta la regione, da Piacenza a Ferrara.



Ieri ha votato anche Romano Prodi, ex leader del centrosinistra. fiducioso in Virginio Merola, candidato del centrosinistra, ma preoccupato per il grande numero di liste che l’elettore si trova davanti una volta aperta la scheda elettorale. L’invito del professore allora è proprio quello di non disperdere il voto, ma di concentrarsi sui candidati degli schieramenti di maggioranza, Merola, Bernardini del centrodestra in primis. La presenza di così tante liste, poi, secondoProdi porta inevitabilmente al ballottaggio. Non è preoccupato invece prodi per quella che potrebbe essere una tendenza di queste amministrative, il cosiddetto “splitting” votare un candidato e una lista che ne appoggia un altro. Prodi conclude ricordando il centrosinistra ha oggi bisogno più che mai di un nuovo Ulivo: “Io sono stato coerente, in questi anni, e penso che la necessità di un nuovo Ulivo sia più forte che mai. Se il nuovo Ulivo è la lista di Amelia Frascaroli? L’ulivo non è mai una sola lista, ma l’insieme delle liste”.



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