Continua la parità tra Pd e Pdl, che sono rispettivamente a 28,62% e 28,75%. Il Pd conferma comunque una netta crescita rispetto alle precedenti consultazioni.

Torna a parlare in conferenza stampa Letizia Moratti: “Quello di oggi è un segnale molto forte che dobbiamo saper cogliere. Faremo una profonda riflessione e gli approfondimenti necessari”, ha detto il sindaco uscente: “Credo che la campagna abbia parlato complessivamente troppo poco, avremmo potuto tutti quanti spiegare e illustrare meglio le cose della città, e forse questo ha pesato”.



Continua lo scrutinio dei voti ed ormai non c’è più dubbio, si andrà al ballottaggio; Pisapia e Moratti andranno nuovamente alle urne. Pisapia resta in vantaggio con il 47.89% di preferenze. Moratti insegue sempre con una percentuale di 41.6. Manfredi rimane stabile con il suo 5.51% di preferenze mentre Calise sale in maniera quasi impercettibile al 3.29 %. Quando ormai sono state scrutinate 909 sezioni su 1251, e ci si trova quindi a 3/4 dello spoglio, la situazione appare chiara.



Sostanziale parità per quanto concerne i partiti principali; il PDL resta il primo partito del capoluogo lombardo con un 28.77% comunque in equilibrio con il PD (28.61). Un Partito Democratico che comunque conferma la crescita rispetto alle comunali del 2006 con un aumento di tre punti percentuali. 

Ormai è certo che a Milano si andrà al ballottaggio per decidere chi tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia sarà il nuovo Sindaco. Resta però da capire quanto sarà forte la “sorpresa” di Pisapia, dato che continua a sfiorare il 48% dei voti. I dati reali che arrivano dallo spoglio dicono (686 sezioni su 1251, quindi oltre la metà) che Pisapia è al 47,87% delle preferenze (165110 voti), contro il 41,72% di Moratti (143894 voti). Manfredi Palmeri si attesta al 5,51% (18993 voti) e Mattia Calise scende al 3,26% (11239 voti).



I dati sui voti definitivi (686 sezioni su 1251) riguardo i voti raccolti dai singoli partiti vedono il Pdl al 28,95% (93151 voti), insidiato da vicino dal Pd con il 28,57% (91929 voti). Al terzo posto la Lega Nord al 9,57% (39802 voti). Per Sinistra e Libertà il dato è al 4,62% (14879 voti), mentre il Nuovo Polo arriva al 2,65% (9151 voti), superando l’Udc con l’1,9% (6559 voti). Per il Movimento 5 stelle i voti raccolti sono stati 11878 (3,44%), mentre Milano al centro ne raccoglie 7950 (2,47%).

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Le preferenze espresse dai cittadini milanesi vedono in testa Silvio Berlusconi con 12065 preferenze, seguito da Stefano Boeri del Pd attestatosi a 4807. Dietro al Premier, tra le preferenze del Pdl, troviamo Riccardo De Corato (2498) e Carlo Masseroli (1478). Nel Pd al secondo e terzo posto ci sono Pierfrancesco Maran (1241) e Carlo Monguzzi (1231). Per la Lega Nord, Matteo Salvini (3864) stacca Massimiliano Bastoni (234) e Alessandro Morelli (207). Nella fila di Sel, bene Ines Quartieri (680), Daniela Benelli (636) e Mirko Mazzali (427).

Continuano ad arrivare i voti reali che stanno delineando sempre più le dimensioni della “batosta” del centrodestra a Milano. Al momento sono stati raccolti i dati di 483 sezioni su 1251, che vedono Giuliano Pisapia con il 48,11% dei voti (113558 preferenze), Letizia Moratti con il 41,57% (98126 preferenze), Manfredi Palmeri con il 5,38% (12693 preferenze) e Mattia Calise con il 3,27% (7725 preferenze). Il Pd affianca il Pdl nella sfida per il primo partito della città, con il 28,72% contro il 28,77% degli azzurri. In terza posizione la Lega Nord con il 9,51% dei voti.

I dati sui voti definitivi (483 sezioni su 1251) riguardo i voti raccolti dai singoli partiti vedono il Pdl al 28,8% (64113 voti), insidiato da vicino dal Pd con il 28,68% (63849 voti). Al terzo posto la Lega Nord al 9,55% (21255 voti). Per Sinistra e Libertà dato al 4,63% (10314 voti), mentre il Nuovo Polo arriva al 2,54% (5649 voti), superando l’Udc con l’1,87% (4170 voti). Per il Movimento 5 stelle i voti raccolti sono stati 7962 (3,42%), mentre Milano al centro ne raccoglie 5661 (2,43%).

Giuliano Pisapia ha parlato davanti ai suoi sostenitori, spiegando che il risultato ottenuto deriva dal fatto di aver parlato di risposte da dare ai problemi non risolti durante gli ultimi cinque anni di amministrazione Moratti. Ed è per questo che Pisapia si è detto certo di poter raggiungere al ballottaggio quei voti necessari a “cambiare Milano”.