Le elezioni di quest’anno per rinnovare il Consiglio comunale di Torino e per scegliere il sindaco che governerà la città per i prossimi 4 anni saranno ricordate, oltre che per il record di liste e candidati, per una singolare anomalia (secondo i più, malignamente voluta)
Le elezioni di quest’anno per rinnovare il Consiglio comunale di Torino e per scegliere il sindaco che governerà la città per i prossimi 4 anni saranno ricordate, oltre che per il record di liste e candidati, per una singolare anomalia (secondo i più, malignamente voluta). In questa tornata elettorale, infatti, si conta più di un caso di omonimia. A partire da un’assonanza con il candidato sindaco del centrodestra troppo clamorosa per apparire casuale. Cosima Coppola, infatti, ha deciso di sostenere con una sua lista il candidato del Terzo Polo Alberto Musy. Sarà un caso che il suo cognome è uguale a quello dell’attuale assessore regionale alla cultura, in lizza per la poltrona di sindaco con il Pdl, Michele Coppola? Vi è poi il caso di Carlo Gariglio, in lista col centrodestra che rischia di essere confuso col candidato alle primarie del Pd, Davide Gariglio. Giacinto Marra, poi, detto Giangi, è presidente del partito Azzurri Italianiin corsa per la competizione. Partito nei confronti del quale in molti potranno esser tratti in inganno, ma che non ha alcunché a che fare con il Pdl. C’è, poi, il caso della lista Verdi-Verdi, un tempo afferente al centro-destra, passata al centrosinistra e tornata all’ovile. Una quasi-omonimia, in realtà, con il partito dei Verdi che rivendicano la legittimità dell’uso del nome
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