E’ tutto pronto, a Torino, per scegliere il successore di Sergio Chiamparino, sindaco annoverato, nei suoi due mandati, tra i più popolari in assoluto, mai sceso, nella top ten dei sindaci più amati del Paese, sotto il limite del terzo gradino del podio.
Si vota, quindi, dalle 7 nella città che, per candidati (12) è seconda, in questa tornata elettorale, solamente a Latina (13). 12 candidati sindaci, quindi, con 1400 consiglieri circa suddivisi in 37 liste; un numero esorbitante, che ha sortito l’effetto di produrre una scheda elettorale di un metro e di obbligare le tipografie che dovevano stampare le schede a fare gli straordinari, al punto che gli scatoloni con il materiale elettorale sono giunti, l’altro ieri, nei 919 seggi, con un lieve ritardo. In ritardo, ma in tempo utile per dar via alla regolari operazioni. Intanto, ieri, benché le operazioni si siano svolte regolarmente, è stato necessario uno sprint finale da parte di Prefettura e dalla divisione Servizi civici per sostituire 61 presidenti di seggio che, all’ultimo, hanno dato buca tra venerdì sera e ieri mattina: si è trattato di 59 presidenti di seggi ordinari e due di seggi speciali. Ieri l’affluenza nel capoluogo piemontese, registrata alle 22 era pari al 50,95%, in crescita rispetto al 48,61% delle precedenti elezioni.
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