Alla fine l’Albania torna al voto e conferma le Elezioni Amministrative 2019 dopo il caos politico e social fomentato dalle proteste dell’opposizione di Basha contro il Governo Rama: l’opposizione sostenuta dal presidente della Repubblica Ilir Meta, sta cercando di boicottare le elezioni in seguito alle accuse di corruzione rivolte al governo e alla richiesta di nuove elezioni parlamentari. Di contro, il Governo dopo lo “strappo” di Meta che nelle scorse settimane aveva annullato le Elezioni proprio per posticiparle a causa dei sospetti contro Edi Rama, ha invece confermato il voto con le urne aperte oggi in tutta l’Albania per i 3,5 milioni di elettori chiamati al voto per le Elezioni Comunali in larga parte del Paese. Dopo la mossa di Meta, il premier Edi Rama ha ribadito che «le elezioni si svolgeranno come previsto domenica, in modo tale da non permettere il ricatto politico da parte dell’opposizione». Non solo, la scorsa settimana il Partito Socialista al potere ha avviato la procedura per poter rimuovere il Presidente dalla sua carica accusandolo di atteggiamenti “anticostituzionali” per aver cercato di ostacolare le Elezioni Amministrative.



ELEZIONI ALBANIA, IL RISCHIO BOICOTTAGGIO

Grossa la pressione internazionale dietro il voto in Albania con la richiesta specifica di Usa e Ue di far concludere al più presto le violenze politiche ma anche i continui tentativi di boicottaggio dell’opposizione di Luizim Basha (leader del Partito Democratico) contro le Elezioni in modo da ripristinare il dialogo e risolvere così lo stallo politico in atto da mesi. «Non boicottate le Elezioni» hanno ripetuto da Bruxelles anche nelle scorse ore, criticando ampiamente le dimissioni in blocco dell’opposizione dal Parlamento. Oggi però si temono nuovi scontri ai seggi con l’Esercito chiamato a vigilare e con le opposizioni che programmano nuove manifestazioni contro il voto considerato «controllato e non libero»: hanno creato l’Alleanza Civica per la protezione della democrazia, ovvero gruppi di sostenitori dell’opposizione nel paese che potrebbero cercare di creare problemi nei seggi elettorali, con inviti a non partecipare al voto e cose simili. Di contro il premier Rama, intervistato da Open, ha spiegato «Le elezioni non sono alla discrezione dei partiti, sono il diritto del popolo a scegliere tra i partiti. Se i partiti non sono pronti a partecipare alle elezioni, questo non è un Paese della gente ma dei partiti. Se poi sotto la pressione dei partiti, le elezioni venissero posticipate, sarebbe un precedente assurdo e dannoso».

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