Le previsioni della vigilia vengono di fatto confermate, con le Elezioni Amministrative in Russia che danno qualche grattacapo in più a Vladimir Putin guardando i risultati di questa mattina: Russia Unita, il partito del Presidente in Parlamento, ha perso un terzo dei seggi alle elezioni tenutesi Mosca per il rinnovo della Duma. Calo consensi – di quello che resta per distacco ancora il primo partito russo – e voti all’opposizione segnano una battuta d’arresto, non enorme ma comunque significativa, dovuta alla forza d’urto vista in questi mesi di convulsa campagna elettorale. Il partito di Putin si assicura 25 seggi su 45 (in precedenza ne occupa 40), mentre all’opposizione spetteranno i restanti 20 seggi. Assai bene è andato il Partito Comunista (13 seggi), seguono il partito socialdemocratico Yabloko (3 seggi) e un seggio anche per Russia Giusta. Secondo i risultati riferiti da Ria e Interfax sembra sia stato di successo il consiglio dell’anti Putin per eccellenza Navalny che aveva intimato l’elettorato a votare in maniera “intelligente”, ovvero scegliendo di volta in volta il candidato più forte che sarebbe stato in grado di contrastare Russia Unita: «Un risultato fantastico del “voto intelligente”. Per ottenerlo abbiamo combattuto insieme, grazie a ognuno di voi per il vostro contributo», ha commentato il leader dell’opposizione.
PUTIN RISCHIA ALLA DUMA DI MOSCA
Per la prima volta dal 2001 i candidati del partito di Vladimir Putin – Russia Unita – non si presenteranno alle Elezioni Amministrative in ogni parte della Russia (85 regioni in tutto) con il nome collegato a quello del partito: la crisi di consenso del movimento al potere da oltre vent’anni ormai è piuttosto ampia e per questo Putin ha deciso di far candidare i propri singoli affiliati come “indipendenti” in una dunque anomala tornata elettorale che potrebbe significare “tanto” proprio per questa particolare “scommessa” del Presidente al Cremlino. Più di 160 mila persone e 40 mila mezzi garantiranno la sicurezza dei seggi elettorali nelle elezioni previste oggi in diverse 85 regioni della Russia, compresa la Crimea “annessa” dall’Ucraina nella lunga e sfibrante guerra con Kiev. In un solo giorno di voto, tra i vari appuntamenti elettorali il più importante è certamente quello per il rinnovo di 45 seggi della Duma di Mosca, il Parlamento locale. 200 candidati per Russia Unita (ma senza l’ufficiale apporto del partito), uno solo per l’opposizione.
RISULTATI ELEZIONI AMMINISTRATIVE RUSSIA: PER COSA SI VOTA?
Proteste, lotta ai partiti contrari a Putin, continue repressione delle manifestazioni di Navalny & soci, l’ultimo periodo della Russia a livello di consenso e politica è tutt’altro che “sereno”: i diversi arresti di queste settimane a Mosca, dove l’opposizione a Putin è più viva e presente, non fanno che alimentare l’attesa per una tornata elettorale forse decisiva per il futuro scacchiere di “consenso” del Presidentissimo proiettato sulle importanti decisioni personali sul percorso al Cremlino. Si vota per 16 governatori e i deputati di 13 regioni, tra cui la Crimea, oltre al rinnovo della Duma di Mosca dove oggi tra l’altro si festeggiano gli 872 anni dalla sua fondazione: da luglio l’ondata di arresti – che ha fatto seguito alla decisione della Commissione Elettorale centrale di invalidare le firme a sostegno dei candidati opposizione per presentarsi alle Elezioni Amministrative 2019 – ha fatto precipitare la situazione, con i principali leader anti-Putin tutti bersagliati da indagini, arresti e brevi “sequestri”. Dall’eroina anti-regime Ljubov Sobol allo stesso Navalny, dall’ex deputato indipendente Dmitrij Gudkov fino all’ex delfino di Boris Nemtsov, Ilja Jashin (rilasciato ieri dopo 7 condanne consecutive). La Russia fa i conti con la dura repressione centrale e con pochissimi candidati dell’opposizione sarà ancora più interessante vedere quali risultati raccoglierà in termini di partecipazione al voto e consenso “personale” il partito-non partito di Vladimir Putin.