Chi è in quarantena non può votare il 20 e 21 settembre alle elezioni comunali. Lo impedisce un “buco” nel regolamento, secondo cui sono escluse le città prive di un ospedale Covid. Migliaia di cittadini italiani, dunque, rischiano di essere privati di un loro diritto se sono affetti da Covid-19 o si trovano in isolamento fiduciario in attesa del risultato del tampone. Un problema non da poco quello emerso nelle ultime ore ed evidenziato da Repubblica, che parla di diverse segnalazioni da parte delle prefetture. Per questo al Viminale stanno pensando ad una soluzione. Tra i primi a sollevare il caso è stato Marco Bosi, vicesindaco di Parma: «È fin troppo evidente che un ricorso al Tar di un elettore a cui viene negato il diritto di voto farebbe invalidare le elezioni comunali, con indizione di nuove elezioni e spreco di denaro pubblico». Il caso è legato ad una circolare inviata dal Ministero dell’Interno il 18 agosto scorso, dopo le indicazioni del Comitato tecnico scientifico (Cts) con cui vengono fornite le indicazioni per le operazioni di voto.
LE ELEZIONI COMUNALI E IL “BUCO” NEL REGOLAMENTO
La norma prevede che gli elettori in isolamento per Covid devono mandare una comunicazione al proprio Comune che, in collaborazione con l’Asl, istituisce una sorta di seggio “volante”. Fin qui tutto bene, peccato che vada organizzato dal “Comune in cui sono ubicate le strutture sanitarie che ospitano reparti Covid 19”. Questa norma sulla carta vale per tutte le elezioni, quindi anche per referendum e regionali, ma nelle ultime ore è emerso, come riportato da Repubblica, che restano fuori le comunali di quelle città che non hanno un ospedale Covid. Si fa l’esempio di Corato, dell’area metropolitana Bari. Qui si vota alle comunali, ma non c’è un ospedale Covid. Chi si trova in isolamento deve comunicarlo a Bari, che deve formare il seggio “volante” e così votano per il referendum e le regionali, ma non alle comunali. Fonti delle Prefetture spiegano al quotidiano che “il Comune di Bari non può allestire anche un seggio per le comunali di Corato”. Un pasticcio, come ammesso dall’Anci, che va risolto.