Nove ballottaggi, 32 sindaci eletti e un’elezione annullata. Sono i numeri delle amministrative in Sicilia, che consegnano una quantità di interpretazioni possibili agli analisti politici. Non solo la classica capacità di tutti di poter dire “ho vinto io”, ma anche qualcosa in più.

Innanzitutto la sorpresa Caltagirone nel catanese. Nel paese di Don Luigi Sturzo vince la coalizione giallorossa che festeggia al primo turno l’elezione del sindaco Roccuzzo. I giallorossi in Sicilia dimostrano di essere in salute, nessuna forza è pronta a sparire dallo scacchiere. Oltre Caltagirone, conferma al primo turno per il sindaco pentastellato Surdi ad Alcamo nel Trapanese e vittoria a Favara nell’Agrigentino. Completano la festa i ballottaggi a San Cataldo, nel Nisseno, e a Lentini, in provincia di Siracusa.



Ma i 5 stelle devono incassare la bocciatura di Ida Carmina, sindaco uscente di Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, che non andrà neanche al ballottaggio.

Se Pd e 5 stelle parlano di avviso di sfratto a Musumeci soprattutto per Caltagirone, il centrodestra si difende sempre nel Catanese e nel Messinese. Dall’altra parte della barricata, infatti, ci sono due ballottaggi che vedono sfide interne al centrodestra a Giarre e Adrano, comuni nei quali la coalizione si è spaccata, ma i due candidati hanno comunque staccato tutti e se la vedranno fra loro.



Indicazioni ce ne sono anche nel Messinese, dove l’ex senatore Sebastiano Sanzarello torna in campo e va a fare il sindaco di Mistretta, nonostante negli ultimi giorni di campagna elettorale fosse stato “bollato” come impresentabile dal presidente della Commissione Antimafia Morra. Fra le riconferme c’è quella del sindaco di Terrasini, nel Palermitano, Giosuè Maniaci, che raccoglie un vero plebiscito e fa parlare di ottimo risultato di Italia Viva. che va bene anche a Lentini e Canicattì.

A Vittoria, nel ragusano, sfiora l’elezione al primo turno Francesco Aiello, che è già stato sindaco e se vincesse lo diventerebbe per la settima volta (non consecutiva naturalmente). Oggi è appoggiato da liste di centrosinistra, ma quella che sembra vincere è l’esperienza, anche se questa tendenza la si dovrà confermare al ballottaggio,



C’è poi il caso di San Cipirello nel Palermitano, comune sciolto per mafia da due anni, dove non si raggiunge il 40% dei votanti ed essendoci un solo candidato sindaco ammesso alla competizione di fatto l’astensione annulla le elezioni.

Difficile dire chi ha vinto: certamente il Movimento 5 Stelle non è scomparso come sostengono in tanti sarebbe accaduto, soprattutto nel centrodestra.

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