Un risultato al di sotto delle aspettative quello conseguito da Forza Italia alle ultime elezioni Regionali 2020. Il partito di Silvio Berlusconi non è riuscito a ripetere quanto di buono fatto vedere soltanto a gennaio di quest’anno, quando gli azzurri avevano trainato il centrodestra alla vittoria in Calabria esprimendo la governatrice Jole Santelli. Stesso copione tattico, ma risultato opposto in Campania dove, nonostante la candidatura di Stefano Caldoro, gli azzurri non sono andati oltre il 5% restando alle spalle di Fratelli d’Italia e Lega. Una debacle resa meno amara soltanto da un discreto risultato in Puglia, ma che non può più essere ignorata dai vertici del partito, chiamati a ripensare strategie e posizionamento del movimento berlusconiano. Sembra averlo capito anche Maria Stella Gelmini, capogruppo di Fi alla Camera, che all’ANSA ha commentato: “Oggi è, comunque, il giorno dei ringraziamenti. Grazie al Presidente Berlusconi, alla sua passione e alla sua generosità. Grazie a tutti i nostri candidati e ai militanti che si sono battuti senza tirarsi mai indietro nelle Regioni e nei Comuni al voto. I risultati non ci soddisfano pienamente, e da domani andrà avviata una riflessione costruttiva sul rilancio di Forza Italia, valorizzando la vocazione liberale, riformista ed europeista del nostro movimento“. (agg. di Dario D’Angelo)
ELEZIONI E REFERENDUM, BERLUSCONI: “SPERAVO MEGLIO”
Non può sorridere Forza Italia dopo Referendum e tornata di elezioni Regionali. Se è vero che i berlusconiani si attestano su buone percentuali soprattutto in Puglia, lo è pure che in Campania, un tempo roccaforte del consenso dell’ex premier, neanche l’aver espresso il candidato presidente del centrodestra, Stefano Caldoro, ha consentito di sopravanzare gli alleati-competitore di Lega e Fratelli d’Italia. Secondo Il Messaggero, anche il Cavaliere, in isolamento ad Arcore, non avrebbe nascosto una certa delusione per il risultato conseguito: “Era una sfida difficile, ma mi aspettavo di più“. Prova a minimizzare Tajani, su cui adesso rischia di sfogarsi il malcontento di un’ampia fetta di esponenti forzisti per la gestione del partito: “Forse le cose potevano andare meglio. Sarebbe stato meglio vincere ma a conti fatti la sinistra ha perso una Regione, il centrodestra ne ha guadagnata una“. D’altronde, dice, in Campania e in Puglia c’erano “due candidati che non hanno vinto con le liste di partito, ma con decine di liste civiche, che servivano a raccogliere capibastone e capipopolo nel Sud e si sa che quell’elettorato va seguito in quella maniera“. (agg. di Dario D’Angelo)
ELEZIONI E REFERENDUM: FORZA ITALIA MEGLIO AL SUD
Elezioni e Referendum, come è andata a Forza Italia? I risultati sono ormai assodati ed è tempo di bilanci per il partito guidato da Silvio Berlusconi. Il Cavaliere ha lasciato libertà di voto ai parlamentari azzurri per quanto riguarda il Referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, con molti esponenti forzisti attivi per sostenere il No, basti pensare all’onorevole Battelli. Nessuna vittoria e nessuna sconfitta come partito, a differenza di quanto registrato alle Elezioni Regionali. Forza Italia si conferma come terza forza della coalizione di Centrodestra, come da diverso tempo a questa parte, ma il ruolo degli azzurri è risultato ancora una volta decisivo. FI meglio al Sud rispetto al Nord: il consenso più alto è stato registrato in Puglia (8,92%), mentre quello più basso in Veneto (3,49%), Regione ad evidente trazione leghista, anzi forse più giusto dire “Zaista”.
ELEZIONI E REFERENDUM, COM’É ANDATA A FORZA ITALIA?
Forza Italia non ha eletto alcun governatore: l’unico candidato azzurro a questa tornata era Caldoro, sconfitto nettamente da De Luca in Campania. Per il resto, FI è risultata componente importante nelle vittorie del Centrodestra in Liguria e nelle Marche. Dato da non dimenticare è l’assenza forzata di Silvio Berlusconi dalla campagna elettorale: l’ex premier è stato colpito dal coronavirus e, nonostante le sue condizioni di salute siano fortunatamente migliorate, non ha potuto partecipare attivamente alla campagna pre-voto. Un’assenza pesante, considerando quanto incide storicamente il Cavaliere nelle battute finali pre-elezioni. Intervenuto a Porta a Porta, Antonio Tajani ha commentato così i risultati: «Oggi, rispetto al 2017 quando c’erano 3 regioni governate da noi, ci sono 15 regioni governate dal Centrodestra. Abbiamo sempre detto che il Governo non sarebbe caduto, ma di fronte a questi risultati ed ai sondaggi, il Governo dovrebbe tenere conto dell’opposizione per preparare i progetti del Recovery Fund per vedere come dare risposta all’emergenza economica».
“FORZA ITALIA DEVE FARE DI PIU'”
«Senza Forza Italia, senza moderati e cattolici, è difficile che il Centrodestra possa vincere e possa governare», ha poi messo in risalto Antonio Tajani. Sulla stessa linea d’onda Alessandro Cattaneo, intervenuto ai microfoni di Quarta Repubblica: «Oggi si apre una stagione dove bisogna dialogare tra Governo ed opposizione, Forza Italia in questo senso si candida con tutta la sua autorevolezza a farlo. Oggi la coalizione del Centrodestra è superiore a quella di Centrosinistra nel complesso: è necessario dialogare di più e meglio. Poi c’è un tema sostanziale: 15 regioni sono governate dal Centrodestra, i progetti di Recovery Fund devono passare dalla Regione ed abbiamo visto quanto sia pericoloso aprire una stagione di divisioni». E gli azzurri devono fare di più: «Forza Italia deve fare di più e meglio perché ce lo chiede il Paese. Il Centrodestra non esiste senza Forza Italia, ma Forza Italia deve anche svolgere quel compito di rilanciare quell’area moderata».