QUI LA DIRETTA CON I RISULTATI DEFINITIVI DELLO SPOGLIO ELEZIONI EUROPEE 2019
Quando siamo quasi al termine dello scrutinio in Italia per le elezioni europee 2019, si consolida il primato della Lega. Con 40.477 enti scrutinati su 61.576, mentre all’estero sono solo 853 su 2.355, il partito di Matteo Salvini è al 34,35 per cento. Al secondo posto il Partito Democratico, al 22,82 per cento, mentre il Movimento 5 Stelle è sceso al 16,95 per cento, totalizzando al momento meno di quanto previsto nei primi exit poll. Forza Italia come previsto si mantiene sull’8,74 per cento, mentre Fratelli di Italia si avvicina al partito di Berlusconi con il 6,45 per cento. Importanti indicazioni arrivano anche dai Comuni: il Pd è al 43,7 per cento a Firenze, contro il 20,3 della Lega e il 9,8 del M5s. A Bari M5s primo con il 27,7 per cento, contro il 20,4 del Pd e il 21,8 della Lega. A Torino Pd al 33,5, poi Lega al 26,9 e M5s a 13,3 per cento. Numeri che confermano la cartina geografica che si va delineando: l’Italia è divisa in due, con la Lega al Nord e il Sud ancora del Movimento 5 Stelle. (agg. di Silvana Palazzo)
ELEZIONI EUROPEE 2019: COME SI VOTA – DIRETTA ITALIA – FAKE NEWS – SONDAGGI – LA SATIRA: I FRIZZI DEL WEBRISULTATI CIRCOSCRIZIONI: NORD EST – NORD OVEST – CENTRO ITALIA – SUD ITALIA – ISOLE
ELEZIONI EUROPEE 2019, LEGA AL 34%, M5S AL 16
Risultati Elezioni Europee 2019 in Italia
, 50.169 sezioni scrutinate: continua a crescere il dato della Lega di Matteo Salvini, che al momento si attesta al 34,45%. Secondo posto confermato per il Partito Democratico con il 23,31%, mentre il Movimento 5 Stelle registra un clamoroso flop: 16,54%. Aumenta la distanza tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, rispettivamente all’8,48% e al 6,41%, mentre +Europa resta distante dalla soglia di sbarramento con il 3,15%. Seguono Europa Verde (2,33%) e La Sinistra (1,77%), mentre il resto dei partiti sta sotto l’1%. Grande festa in casa Lega, con Roberto Calderoli che sottolinea su Facebook: «Per la Lega un grande risultato e una grande vittoria. Siamo di gran lunga il primo partito a livello nazionale, abbiamo praticamente raddoppiato i nostri voti nel giro di un anno rispetto alle Politiche. I cittadini hanno premiato Matteo Salvini per il buon lavoro fatto in questi mesi al Governo e hanno dato un mandato chiaro per cambiare questa Europa. Adesso rimettiamoci a lavorare subito, il cambiamento non può aspettare! Ma intanto grazie a tutti i cittadini che hanno dato fiducia alla Lega e a Matteo Salvini». Ottima crescita per Fratelli d’Italia, così Giorgia Meloni: «Grazie! Fratelli d’Italia cresce del 50% rispetto alle elezioni politiche. Questa vittoria la dedichiamo a chi ci dava per sconfitti e a chi, negli ultimi mesi, ha tentato in ogni modo di screditarci per paura che arrivasse questo giorno. Ma soprattutto, questa vittoria la dedichiamo a tutti coloro che ci hanno sostenuto e che hanno creduto in noi: come sempre non tradiremo la vostra fiducia. E ora andiamo in Europa a cambiare tutto!». Nessun commento invece dal Movimento 5 Stelle, con Luigi Di Maio che ha disertato l’appuntamento con la stampa ed ha indetto una conferenza per domani. Bocca cucita per gli altri esponenti grillini. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ELEZIONI EUROPEE 2019, LEGA VOLA AL 32,31%, FLOP M5S
19.920 sezioni scrutinate sulle 61.576 totali, nuovi dati sui risultati in Italia delle Elezioni Europee 2019. La Lega di Matteo Salvini rafforza il primato: 32,31%, staccati nettamente i competitor. Al secondo posto c’è il Partito Democratico, che sta vincendo su tutta la linea il duello con il Movimento 5 Stelle: i dem di Nicola Zingaretti sono al 25,10%, i pentastellati guidati da Luigi Di Maio sono fermi al 16,88%. I grillini hanno quasi dimezzato il risultato ottenuto alle elezioni politiche del 4 marzo 2018: un passo indietro netto, con il Movimento che rischia di essere “doppiato” dal Carroccio alleato di Governo. Frena, rispetto agli ultimi dati, Forza Italia (7,97%), mentre cambia marcia Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni è al 6,37%, aumentando esponenzialmente il dato ottenuto alle politiche. Lontano dalla soglia di sbarramento +Europa, fermo al 3,39. Qui di seguito l’elenco dei risultati degli altri partiti: Europa Verde 2,47%, La Sinistra 1,98%, Partito Comunista 0,89%, SVP 0,63%, Partito Animalista 0,56%, Popolo della Famiglia 0,42%, Casapound Italia – Destre Unite 0,32%, Popolari per l’Italia 0,24%, Partito Pirata 0,23%, Forza Nuova 0,13%, Autonomie per l’Europa 0,06%, PPA Movimento Politico Pensiero Azione 0,02%. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ELEZIONI EUROPEE 2019, LE DICHIARAZIONI DI MATTEO SALVINI
Matteo Salvini
, leader della Lega, grande protagonista delle Elezioni europee 2019. Intervenuto in conferenza stampa, è tornato sulla polemica sui rosari: «A urne chiuse si può ringraziare a cuore aperto senza essere accusati di strumentalizzare: l’ho fatto perché ci credevo prima del voto, ci credo da domani in avanti, ringrazio chi c’è lassù che aiuta l’Italia e l’Europa». Prosegue il ministro dell’Interno: «Migliaia di italiani ci hanno affidato una missione storica, portare il diritto al lavoro, alla salute, alla vita, al diritto delle famiglie di mettere al mondo dei figli, dei ragazzi a un lavoro stabile al centro delle questioni europee. Cinque anni fa i giornali parlavano di una Lega in via di estinzione, ora siamo primo partito a Nord e Sud. Ci metterò ancora più energia e passione». Come già evidenziato, il governo non è a rischio secondo il segretario federale del Carroccio: «Gli alleati di governo per me sono amici, con cui da domani si torna a lavorare serenamente abbassando i toni: conto di riprendere domani mattina il contratto di governo e lavorare sui punti in sospeso». Ed ha evidenziato: «Testimonierò col lavoro una fede ed un futuro migliore rispetto a quello che ci hanno preparato burocrati e banchieri europei». (Agg. di Massimo Balsamo)
ELEZIONI EUROPEE 2019, SALVINI: “GOVERNO NON E’ A RISCHIO”
Paola De Micheli non si sbilancia sui primi risultati relativi alle elezioni europee 2019 in Italia. «Sono prudente, ho avuto un’esperienza terribile nel 2013. Al pomeriggio eravamo avanti, alle 2 e mezzo non sapevamo chi prendeva il premio di maggioranza», ha dichiarato a Porta a Porta. Però la vicesegretaria del Pd attesta la crescita dei dem: «Dicevano che eravamo un partito morente e invece siamo cresciuti. Sicuramente c’è un demerito clamoroso del M5s, ma un segnale è arrivato anche da noi. Abbiamo preso un po’ di voti dai Cinquestelle e un po’ dagli astensionisti. C’è una riapertura di credito nei nostri confronti». E sostiene che il governo sia a rischio: «Noi chiediamo le elezioni e vediamo cosa succede, secondo me Salvini pensa ad andare a votare». Non è dello stesso avviso Riccardo Molinari, capogruppo Lega alla Camera: «Non credo sia all’ordine del giorno chiedere poltrone o cambiare premier. Io non vedo le condizioni per andare a votare il 20 settembre, il Pd non ha raccolto più dell’attuale maggioranza, è solo cambiata la nostra percentuale». Matteo Salvini esulta sui social con un video nel quale è ripreso insieme al suo staff: «In attesa dei dati definitivi grazie, grazie da tutta la squadra, grazie Italia. Useremo bene la vostra fiducia. Primo partito in Italia, si cambia in Europa», ha dichiarato il leader della Lega. In conferenza stampa ha poi assicurato che il governo non è a rischio: «Il nostro avversario è la sinistra. Da domani ci rimettiamo a lavorare insieme. I voti non verranno usati per chiedere poltrone in Italia ma per cambiare l’Europa». (agg. di Silvana Palazzo)
ELEZIONI EUROPEE 2019: PD CHIEDE NUOVE ELEZIONI
Secondo exit poll sui risultati delle elezioni europee 2019 in Italia da parte di Opinio per la Rai. L’unica novità è che il Pd scenderebbe di mezzo punto percentuale. La forbice cambia cioè in questo modo: 20,5-24,5%. Sulla tenuta del governo Riccardo Molinari, capogruppo Lega alla Camera non ha dubbi: «La legge di bilancio la facciamo con l’attuale governo». E questo anche se il rapporto tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio è in crisi: «Il rapporto personale era troppo forte, non so se è saltato». Paola De Micheli del Pd ha invece un’idea differente riguardo l’effettiva tenuta del governo gialloverde: «A prescindere dal sorpasso, il dato per il governo è oggettivamente preoccupante. Non riesco ad immaginare una condizione come questa. Noi chiediamo nuove elezioni». Non è tardata ad arrivare la frecciatina del leghista: «Le nostre posizioni, che erano minoritarie, ora sono diventati patrimonio di tutti. Come il Pd, che ha capito che l’Italia è stata danneggiata dalle politiche europee». Intanto arriva la prima proiezione, che però ha una copertura del 3 per cento: Lega al 30 per cento, Pd al 21,3 per cento, M5s al 20,2, Forza Italia al 10 e Fratelli d’Italia al 6. (agg. di Silvana Palazzo)
ELEZIONI EUROPEE 2019, GOVERNO A RISCHIO DOPO BOOM LEGA?
Il governo reggerà con la Lega primo partito e il Movimento 5 Stelle dietro il Pd nell’arco di poco più di un anno? Se lo chiedono a Porta a Porta, dove è intervenuto Riccardo Molinari della Lega. «Bisogna prendere atto del fatto che se noi cresciamo è perché la gente ci apprezza. Bisogna smettere di litigare e rimettersi al tavolo. Gli italiani hanno dato un’indicazione sulla linea da seguire». Intanto Matteo Salvini esulta su Twitter: «Lega primo partito in Italia. Grazie!». Paola Micheli del Pd invece è preoccupata per l’Italia anche in chiave Europa: «Il governo italiano sarà isolato, perché saranno in minoranza al Parlamento europeo. L’Italia sarà più debole e questo è un problema, oltre a quello della tenuta del governo». Intanto arrivano i primi dati sull’affluenza alle 23: in aumento in Europa, Italia in controtendenza. Alle 23 secondo i primi dati ha votato il 53,25 per cento degli aventi diritto, in calo rispetto alle precedenti elettori (erano stati il 55,84% nel 2014). (agg. di Silvana Palazzo)
ELEZIONI EUROPEE 2019, EXIT POLL: LEGA PRIMO PARTITO, M5S KO
Primo exit poll su Porta a Porta per i risultati delle elezioni europee 2019 in Italia. Il primo dato che emerge, ma da prendere con le pinze, è che la Lega sarebbe primo partito di Italia. La forbice va dal 27 al 31 per cento secondo l’exit poll del Consorzio Opinio per Rai. L’altro dato rilevante è il possibile sorpasso del Partito Democratico ai danni del Movimento 5 Stelle. Il Pd è al 21-25 per cento, dal 18,5 al 22,5 la forbice invece del M5s. Indietro Forza Italia con 8-12 per cento. Fratelli d’Italia tra il 5 e 7 per cento. Infine, +Europa con 2,5-4,5. E quindi su Raiuno cominciano i commenti. Paola De Micheli del Pd predica prudenza: “Ci vuole prudenza, ma segnalo un’inversione di tendenza. Abbiamo continuato a perdere dopo le europee del 2014, se fosse così staremmo davvero invertendo la tendenza”. Riccardo Molinari della Lega dribbla le domande sul Movimento 5 Stelle: “Se questi numeri fossero confermati, sicuramente la Lega farebbe massimo storico e per la prima volta diventeremmo primo partito di Italia”. Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia sulla coalizione del centrodestra invece afferma: “Vorremmo un centrodestra con obiettivi chiari”. Ma arrivano anche i dati Tecnè per Matrix Speciale, gli intention poll delle ore 23.00 si tiene in linea con gli altri risultati: Lega tra il 26 ed il 30%, il Partito Democratico supera il Movimento 5 Stelle, rispettivamente 20,5-24,5% e 18,5-22,5%. Forza Italia tra 8 e 12%, mentre Fratelli d’Italia si attesa tra il 4 ed il 7%. Più Europa in bilico sbarramento: 2,5-4,5 per cento, così come la Sinistra. Gli altri partiti, lontani dalla quota del 4%, sono stimati in totale tra 5,5 e 7,5%. (agg. di Silvana Palazzo)
ELEZIONI EUROPEE 2019, LEGA “DECISIVA” PER PPE?
Il vicepremier Luigi Di Maio seguirà lo spoglio delle elezioni europee 2019 a Roma. Dopo una toccata e fuga a casa, nella sua Pomigliano d’Arco, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico è tornato nella Capitale. Come riportato dall’AdnKronos seguirà lo spoglio a Montecitorio con i suoi. Ieri dunque il capo politico del M5s si è separato dalla fidanzata Virginia Saba per tornare nel suo paese d’origine e “fare il suo dovere”, come ha raccontato lui stesso sui social. Questa mattina, alle 11.30, il voto a Pomigliano, poi pranzo a casa e pomeriggio in famiglia, prima di far ritorno a Roma. Due giorni in famiglia invece per il premier Giuseppe Conte, che ha approfittato delle elezioni europee 2019 per ritagliarsi un po’ di spazio in famiglia. Ma senza staccare dal lavoro: è rimasto concentrato sui principali dossier, nonostante serpeggino dubbi sulla tenuta del governo M5s-Lega. “Bene, ho fatto il mio segno. Buona giornata e buon lavoro”, ha dichiarato dopo il voto e prima di prestarsi ad una foto con gli scrutatori. Matteo Salvini è invece stato protagonista di un simpatico siparietto al seggio di Milano. Un’anziana signora gli ha dato anche la sua scheda da imbucare e lui ha risposto divertito: “No non posso, ho già i miei problemi”. In queste ore potrebbe riflettere invece sulle future alleanze. I risultati dell’Italia sono quelli più attesi perché il trionfo della Lega darebbe respiro al Ppe in chiave alleanza. Secondo Libero, il Ppe potrebbe infatti aprire ai sovranisti, quindi ad Orban e Salvini. (agg. di Silvana Palazzo)
ELEZIONI EUROPEE 2019, AFFLUENZA IN AUMENTO, MA IN ITALIA…
Quando ormai manca un’ora alla chiusura dei seggi, occorre fare un breve recap prima della “valanga” di exit poll e primi risultati che correranno dopo le ore 23: in primo luogo, l’affluenza generale per le Elezioni Europee 2019, compresi tutti i Paesi Ue, è in aumento e potrebbe per la prima volta della storia il 50% di tutta l’Unione Europea. Polonia raddoppia, Francia cresce di 10 punti mentre da noi il dato è solo di poco in crescita (43,8 contro il 42,1 per cento di cinque anni fa). Buon risultato per i partiti sovranisti – in attesa di capire cosa faranno Lega, FdI e Movimento 5 Stelle nei risultati in arrivo nella maxi diretta elettorale – che vanno leggermente peggio di quanto previsto: va però anche detto che i partiti “europeisti” (Pse, Ppe e centristi) riducono la possibile “sconfitta” anche se restano in calo deciso, tutti, rispetto alle Europee 2014.
ELEZIONI EUROPEE 2019: AFFLUENZA ORE 19 IN ITALIA AL 43,84%
Il dato definitivo relativo all’affluenza in Italia alle ore 19 per le elezioni europee 2019 è pari al 43,84 per cento. Confermata dunque la tendenza della crescita rispetto alla precedente tornata elettorale, quella del 2014, quando invece l’affluenza alla stessa ora si attestò al 42,14 per cento. Intanto si fanno le prime proiezioni sull’Europarlamento: i Popolari e i Socialisti e Democratici non avrebbero la maggioranza assoluta dei seggi al Parlamento europeo. Secondo una prima proiezione, la composizione del Pe arriverebbe a 320 deputati, ma per la maggioranza ne servono altri 56. I Popolari infatti sarebbero primi con 173 seggi, seguiti da Socialisti e Democratici con 147, e dai Liberali a 102. Quarti invece i Verdi con 71 europarlamentari, poi i Conservatori a 58, mentre il gruppo della Lega di Salvini (Enf) avrebbe 57 seggi e l’Efdd, il gruppo di M5s e Farage, a 56. Questa la prima proiezione basata sugli exit poll di 11 Paesi e sulle intenzioni di voto di altri 17. Lo ricordiamo dunque: sono al momento dati parziali. Del resto le urne sono ancora aperte in molti Paesi. (agg. di S. Palazzo)
ELEZIONI EUROPEE 2019: L’AFFLUENZA PARZIALE DELLE 19
Cominciano ad arrivare i dati parziali sull’affluenza alle 19. Quelli relativi a 7714 comuni su 7915 indicano un’affluenza che in Italia è al 43,65 per cento, in aumento di quasi tre punti percentuali rispetto alle precedenti europee (40,71 per cento). Lo rende noto il sito del ministero dell’Interno, in attesa che i numeri diventino definitivi. Ma sono disponibili anche i dati relativi all’affluenza di alcuni comuni italiani principali. Affluenza in calo a Bari, dove si attesta al 53,1 (rispetto al 54,5 del 2014), e così a Napoli, dove è al 29,2 (29,8). Percentuale più bassa rispetto alle precedenti elezioni europee anche a Torino secondo YouTrend: è al 45,6 per cento, con un calo dello 0,9 per cento. In crescita Cagliari e Palermo, rispettivamente al 33,7 e 32 per cento. A Milano è cresciuta arrivando al 46,4 per cento, mentre a Venezia c’è un bel balzo: dal 41,8 per cento al 45,1 di oggi. (agg. di Silvana Palazzo)
ELEZIONI EUROPEE 2019: IL COMMENTO DI SAPELLI
Mentre si attende la seconda ondata di affluenza (dalle 19 in poi) una considerazione è già possibile farla nel merito dei dati che provengono dal centro-Sud, specie per il Movimento 5 Stelle: come segnala YouTrend in un suo grafico, la correlazione tra variazione dell’affluenza rispetto alle Politiche del 2018 e voto al M5s sembra al momento un segnale non particolarmente positivo per i 5Stelle che potrebbe pagare un minor afflusso alle urne nei territori dove ha sbancato solo un anno e qualche mese fa. Dopo aver votato a Pomigliano d’Arco, il leader Di Maio ha preferito non lasciare commenti o dichiarazioni, limitandosi ad un «Oggi non rilascio dichiarazioni, auguro solo buon voto a tutti gli italiani. Ora andrò a mangiare da mia madre e nel pomeriggio tornerò a Roma». Nel frattempo, sul sito ufficiale di Michele Santoro/Servizio Pubblico una intervista con il professore Giulio Sapelli che, come qualcuno ricorderà, era stato indicato come presidente del consiglio quando andava formandosi il governo giallo-verde. Per Sapelli, il previsto successo elettorale della Lega, indicata in quasi tutti i sondaggi in grado di superare il 30% delle preferenze, sarà praticamente inutile: “Se la Lega supera il 30% potrà dire di aver guadagnato dei voti, ma a cosa le serve se non ha posizione più moderata che porti a negoziare con l’Europa?”. Il Movimento 5 stelle invece non è fondato sul territorio, difficile dire quanti voti prenderà. Il problema vero, aggiunge, “è che in Italia manca un centro moderato”. (agg. di Niccolò Magnani e Paolo Vites)
ELEZIONI EUROPEE 2019: LEGA SALVINI CONTRO TUTTI
«Questa è un certezza, che da domani tutti la smettano di attaccare, insultare, criticare e si lavori rispettando il lavoro degli altri», lo ha detto appena terminato il suo voto alle Elezioni Europee 2019 nel seggio di Milano il leader della Lega Matteo Salvini. Così ha risposto ai cronisti che chiedevano cosa sarebbe cambiato nel Governo dopo i risultati decisivi del voto alle Europee, con la Lega sempre più sola contro tutti tanto nelle previsioni quanto negli appelli lanciati dallo stesso Salvini anche durante il silenzio elettorale di oggi. «Avete già votato? E da dove? Scrivetelo nei commenti. Pensate che pur di danneggiare la Lega stanno mettendo in giro istruzioni di voto false, tipo barrare più partiti, scrivere frasi varie sulla scheda, eccetera. Ma quanto sono tristi?», così si legge nell’account social del Ministro degli Interni che denuncia di “sabotaggio” gli altri partiti presenti alle Europee, con tanto di hashtag che è già divenuto elemento di contestazione tra gli avversari politici #oggivotoLega.
INCIDENTI AL VOTO PER LE ELEZIONI EUROPEE 2019
Valerio Graziano, 30 anni, era stato nominato scrutatore in un seggio di Capo Colonna, cittadina in provincia di Crotone di cui era originario. Per non si sa ancora per quale motivo, mentre stamane presto si stava recando al seggio alla guida della sua vettura, ha subito un grave incidente, la Fiat Punto sulla quale il trentenne viaggiava si è andata a posizionare a cavallo del guard rail che delimita la carreggiata dopo avere colpito il piantone della recinzione del pontino sul torrente Tuvolo. Graziano ha perso il controllo dell’auto che ha poi in retromarcia ha colpito il gradino del marciapiede ed è volata sulla guard rail del pontino sul torrente colpendo dal lato guida il piantone della recinzione. Soccorso dal 118, purtroppo non ce l’ha fatta ed è morto poco dopo essere stato ricoverato. E’ ricoverata in gravi condizioni una donna di 85 an che stamattina verso le 10 stava entrando al seggio elettorale di via Luigi De Andreis a Milano. La donna ha perso i sensi accasciandosi a terra, gli agenti della polizia locale che si trovano in tutti i seggi elettorali hanno chiamato l’ambulanza che ha trasportato l’anziana in codice rosso alla clinica Città Studi. All’arrivo in ospedale aveva ripreso i sensi ma a causa dell’età le sue condizioni sono apparse particolarmente delicate ed è sotto trattamento e osservazione. Intanto la situazione di confusione in comune per tutti gli elettori con problemi di carta identità o di spazio esaurito sulla scheda elettorale sono stati risolti. Si potrà infatti votare anche con la carte di identità scaduta seppure non oltre i tre anni e con la scheda priva di spazio per l’apposito timbro che sarà immesso in alto a destra sulla scheda. (agg. di Paolo Vites)
ELEZIONI EUROPEE 2019: AFFLUENZA FINALE ALLE ORE 12
Alle ore 12, terminati tutti gli scrutini delle ore 12 in tutta Italia, alle Elezioni Europee 2019 ha votato il 16,72% degli aventi diritto al voto (circa 51 milioni in generale): per questo motivo, l’affluenza risulta sostanzialmente in linea con le precedenti Elezioni del 2014. Ricordiamo che nel voto dove trionfò il Pd di Matteo Renzi 5 anni fa, alla chiusura dei seggi l’affluenza finale fu pari al 58,6%, ed è su quelle cifre che potrebbe proiettarsi anche l’affluenza delle attuali Europee 2019. Nel frattempo, per le Elezioni Comunali parallelamente al voto in oltre 3mila Comuni italiani, il Viminale ha comunicato che il dato sull’affluenza alle ore 12 è superiore alle Europee, ovvero il 21,92% (in riferimento a 36534 Comuni). Sul fronte leader politici, l’ex Premier Silvio Berlusconi, candidato capolista per Forza Italia in tutte le Circoscrizioni, ha votato poco prima di mezzogiorno nel seggio di Milano: in Lombardia l’affluenza si è fermata ad un alto 21%, di poco superiore al 2014 quando i voti furono il 20,96% degli aventi diritto alle ore 12.
ELEZIONI EUROPEE 2019: I DATI SULL’AFFLUENZA
Arrivano i primi riferimenti dalle urne italiane per le elezioni europee 2019. Secondo i dati appena diffusi dal Viminale alle 12 l’affluenza parziale nel nostro Paese è del 16,68 per cento. Siamo sostanzialmente in linea con i dati del 2014, quando alle 12 l’affluenza fu del 16,01 per cento. Se l’affluenza parziale a Milano attesta una crescita dal 17,6 del 2014 al 18,2 di oggi, lo stesso non si può dire per Torino, dove il dato relativo all’affluenza alle 12 è definitivo. In calo dal 16,9 al 15,8 di oggi. A Venezia è in linea: c’è stata una crescita dello 0,1 per cento. Parziali a Genova e Firenze: nel primo caso si sale dal 18,7 per cento al 18,5, nel secondo dal 21,9 al 22,4. Intanto sta già suscitando polemiche il post del giornalista Gad Lerner che adombra il passato di guerra e sangue che afflissero l’Europa prima della nascita dell’Unione europea. Così facendo, tra le righe, sembra rivolgersi ai sovranità e nazionalisti che minacciano l’Unione stessa, come successo con l’uscita della Gran Bretagna: “bello sapere di essere 350 milioni di elettori…. ma votate per rimanere uniti, c’è chi vorrebbe che la prossima volta ci ritrovassimo in molti di meno. No al ritorno dei #nazionalismi che insanguinarono il nostro passato#RestiamoUmani #RestiamoUniti”. Ovviamente i sostenitori dei cosiddetti sovranisti hanno interpretato il post di Lerner come una vera minaccia che vuole terrorizzare gli elettori e spingerli a votare contro partiti come la Lega. Scrive infatti il quotidiano Libero sulla suoi sito: “Gad, per invitare gli italiani ad andare al voto, sceglie un registro spaventoso, mira a generare inquietudine”. (agg. di Silvana Palazzo e Paolo Vites)
ELEZIONI EUROPEE 2019, MATTARELLA HA VOTATO
Dal 1999 con l’entrata in vigore del Trattato di Amsterdam, in tutti i paesi si vota con il sistema proporzionale. Al proposito, in Italia si vota ancora oggi con la legge entrata in vigore nel 1979 che, di fatto, a fronte dei tanti tentativi più o meno riusciti di cambiare la legge elettorale nazionale, è la più vecchia legge elettorale esistente nel nostro paese, un proporzionale puro, un sistema elettorale in cui la percentuale di parlamentari eletti per ogni partito coincide più o meno con quella dei voti ricevuti alle elezioni, lo stesso sistema in uso durante la Prima Repubblica. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come sempre si è recato a votare appena poco dopo l’apertura delle urne nella sua circoscrizione di Palermo, dando il buon esempio a tutti gli italiani. Lo riporta AdnKronos. Di fatto con una soglia di sbarramento al 4%, si danno già per esclusi dal Parlamento europeo +Europa, la Sinistra, i Verdi, Casa Pound, Forza Nuova, il Partito comunista. Dei cosiddetti minori, l’unico che ha una chance di superare lo sbarramento è Fratelli d’Italia. (agg. di P. Vites)
ELEZIONI EUROPEE 2019, GOVERNO A RISCHIO IN ITALIA?
Elezioni europee 2019 ufficialmente al via anche in Italia. Si sono aperte alle 7 le urne per 51 milioni di italiani chiamati al voto. I seggi resteranno aperti alle 23, poi comincerà lo spoglio. Una giornata da seguire in diretta, perché vi racconteremo i risultati. Del resto si tratta di una tornata elettorale che non ha mai avuto connotazioni politiche così importanti. C’è ad esempio la sfida Lega-M5s che tiene banco nel governo: l’orizzonte del Movimento 5 Stelle è chiuso tra il 32,7 delle scorse Politiche e il 21,1 delle Europee del 2014, il risultato finora peggiore. Ma queste elezioni europee sono un banco di prova anche per Pd e Forza Italia. Google dal canto suo ha voluto celebrare il giorno delle elezioni europee, come fa per qualsiasi grande ricorrenza, con un doodle ad hoc. Nella homepage del motore di ricerca compare un’urna con il simbolo dell’Europa al posto della seconda “o”. Il doodle è ovviamente disponibile solo in Europa: oggi infatti votano la maggior parte dei Paesi dell’Unione. (agg. di Silvana Palazzo)
ELEZIONI EUROPEE 2019, ITALIA ELEGGE 73 EURODEPUTATI
Si aprono anche in Italia – e in tutti gli altri Paesi Ue – le Elezioni Europee 2019 con ben 374 milioni di elettori europei pronti a recarsi alle urne per rinnovare il Parlamento Ue, deputato poi a nominare il nuovo Presidente della Commissione Europea e tutti i relativi commissari. Insomma, si rinnova l’Europa e mai forse come quest’anno la sfida per il futuro prossimo dell’intera comunità europea è in mano alle sorti di questa tornata elettorale. In Italia le urne rimarranno aperte dalle ore 7 alle 23, con i risultati e la diretta dello spoglio che cominceranno appena chiusi i seggi di tutte le 5 Circoscrizioni in cui è diviso il nostro Paese secondo la legge elettorale vigente: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole. L’Italia ha diritto ad eleggere 73 eurodeputati – più eventuali 3 qualora il Regno Unito uscisse definitivamente dall’Ue tramite la Brexit – che vengono equamente divisi nelle singole circoscrizioni: 20 seggi alla Circoscrizione nord-occidentale (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia), 14 a quella nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna); 14 a quella Centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio); 17 a quella meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) e 8 alle Isole, Sicilia e Sardegna. Ricordiamo che parallelamente si votano in circa 3mila comuni anche le Elezioni Amministrative, in Piemonte le Regionali 2019 e sono previste anche due Elezioni Suppletive in Trentino per due posti alla Camera dei Deputati.
RISULTATI ELEZIONI EUROPEE: SOVRANISTI VS EUROPEISTI
Sono in campo per le Elezioni Europee 2019 tutte le principali famiglie del Parlamento Europeo, con diverse novità però nelle previsioni e nei risultati che potrebbero spuntare dalla notte/mattino di domani: Ppe, Pse, Alde (con gruppo Macron), Ecr (Conservatori e Riformisti Europei), G-Efa (i Verdi), Eul-Ngl (la Sinistra), Effd (Europa delle Libertà e della Democrazia Diretta, presente il M5s), Enf (Europa delle Nazioni e delle Libertà, i sovranisti di Salvini, Le Pen, Afd, Fpoe). È inutile però girarci troppo attorno, la vera sfida elettorale per il futuro dell’Europa riguarda proprio la battaglia ormai conclamata anche nella lunga campagna elettorale conclusasi sabato tra sovranisti-populisti ed europeisti. Il Ppe infatti perderà molti voti con ogni probabilità, anche se dovrebbe rimanere la prima forza in Parlamento: per questo motivo saranno necessarie delle coalizioni post-voto, ma resta da capire come e in che modo i partiti europei si posizioneranno. La sfida accesissima in Italia tra Lega e M5s per il predominio interno con interessi puramente di Governo potrebbe aver “offuscato” quella che invece a livello europeo sarà la vera sfida: da un lato i “vecchi partiti” dei Paesi fondatori, dunque Popolari, Socialdemocratici e Alde; dall’altro, tra Visegrad e i nuovi movimenti come Rassemblement National e Lega di Matteo Salvini, lo spirito di ribaltare lo status quo di un’Unione Europea con più problemi che altro corre forte avendo fatto guadagnare numerosi consensi rispetto a 5 anni fa. La palma di prima forza nell’Europarlamento se la giocano, secondo i sondaggi della vigilia, la Cdu di Angela Merkel e la Lega di Matteo Salvini: i due simboli di uno scontro, di una visione differente dell’Europa, del suo passato e soprattutto del suo futuro. Eppure in Italia e non solo sono convinti che il Ppe, per contrastare Visegrad e la socialdemocrazia, potrebbe anche tentare di convincere la destra leghista di far parte di un alleanza di centrodestra europea con decisioni più forti in materia di tasse e immigrazione.
COME SI VOTA ALLE ELEZIONI EUROPEE 2019
Capire come si vota alle Elezioni Europee 2019 è abbastanza semplice e non solo perché è tutto spiegato nel dettaglio dal portale messo a disposizione dal Parlamento Europeo: la legge elettorale vigente è sempre la stessa dal 1979, quando vi furono le prime votazioni in Europa. Gli elettori dovranno scegliere tra i candidati presenti nelle liste della propria circoscrizione di residenza: la preferenza si esprime tracciando una X sul simbolo del partito (o della coalizione). Accanto al simbolo vi sono tre spazi bianchi dove poter indicare al massimo tre nomi (il nome e il cognome o in alternativa anche solo il cognome se non ci sono casi di omonimia) di candidati deputati Ue: attenzione, in primo luogo non è ammesso il voto disgiunto dunque non è possibile votare un partito e nominare un candidato di un’altra coalizione/partito. In secundis, vige la regola dell’alternanza di genere: non possono essere votati né tutte donne né tutti uomini; nello specifico, non si possono votare tre uomini o tre donne e in questo caso il terzo nome non viene considerato.
ELEZIONI EUROPEE, I RISULTATI DEL 2014
Sembra davvero essere passata una “eternità”, almeno a livello politico, da quel maggio 2014 dove il Pd di Matteo Renzi sfondava quota 40% al centrosinistra facendo presagire una svolta moderata e non più “ex-Pci” al grande Partito Democratico. Durò in realtà poco e lo stesso Premier Renzi si è forse giocato la carriera politica negli errori e problemi post-Europee, fino all’esplosione di Lega e M5s alle ultime Elezioni Politiche nel 2018. Ma prima delle Europee 2014 era Grillo a spaventare tutti i partiti con le sue piazze riempite a suon di Vaffa: lo “spauracchio” portò molti voti in dote a Renzi, con il Centrodestra che subì una pesantissima sconfitta. Oggi è cambiato molto se non tutto, specie se si guardano i risultati dei 73 seggi conquistati nella tornata elettorale di 5 anni fa: Pd al 40,8% prese 31 seggi, M5s al 21,1% conquistò 17 seggi, seguiti da Forza Italia a quota 13 (grazie al 16,8% alle urne). Male (ma con gli occhi di oggi, all’epoca non era ancora un partito a vocazione nazionale come lo ha invece trasformato Matteo Salvini) la Lega Nord, con 5 seggi per il 6,2%; gli ultimi 6 seggi furono divisi equamente tra Ncd-Udc (Nuovo Centrodestra) e Lista Tsipras, la Sinistra italiana.