CHI VINCE LE ELEZIONI EUROPEE 2024: LA LUNGA DIRETTA VERSO I RISULTATI

Pe capire chi vince le Elezioni Europee 2024 occorre fissare dei criteri di premessa necessari per muoversi nella lunga diretta ai risultati che scatta oggi e si concluderà lunedì 10 giugno 2024 con i dati definitivi dai 27 Paesi Ue. Conta ovviamente essere il gruppo politico più rappresentato nel nuovo Parlamento Europeo, ma il posizionamento in sé vale poco: ci spieghiamo, Popolari e Socialisti sono storicamente i primi due partiti dell’Europa e dunque per capire bene i risultati non basterà verificare se siano stati confermati primo e secondo partito nell’Eurocamera, ma ad esempio capire se e quanti seggi avrebbero perso/guadagnato rispetto all’ultima legislatura.



Allo stesso modo, se i vari partiti legati al Centrodestra europeo – dai Conservatori dell’ECR di Giorgia Meloni all’Identità e Democrazia di Le Pen e Salvini, fino allo stesso PPE meno legato a Von der Leyen – dovessero crescere e recuperare seggi ai Liberali di Renew, ecco che non si potrebbe dire “hanno vinto” in termini numerici, ma avrebbero comunque stra-vinto a livello politico evidenziando la mancanza di numeri alla maggioranza uscente (PPE-PSE-Renew) e costringendo il Partito Popolare ad un dialogo con i gruppi di destra per cambiare l’orientamento dell’Ue. Nel sistema elettorale proporzionale – che vede al voto per le Elezioni Europee 2024 dall’Olanda (che vota il 6 giugno, primo Paese in Ue) fino all’Italia e gli altri 20 Stati membri domenica – il meccanismo di assegnazione dei 720 seggi totali in Europarlamento è alquanto complesso e non sarà immediato capire chi vince effettivamente la tornata europea.



COME SI CALCOLANO I RISULTATI DELLE ELEZIONI EUROPEE 2024: PROPORZIONALE, SEGGI E ALLEANZE, TUTTE LE INFO

Con il via allo spoglio delle Elezioni Europee 2024 in contemporanea domenica 9 giugno sera in tutti i 27 Paesi Ue, i risultati – anticipati da exit poll e proiezioni nella notte – dovrebbero giungere con l’assegnazione dei 720 seggi nel Parlamento Europeo tra lunedì 10, al più tardi martedì 11 giugno. Eletti con il voto proporzionale in base alla popolazione di ciascuno Stato (l’Italia elegge 76 seggi, per esempio, la Germania 96, la Francia 79 e più piccoli come Malta e Cipro, solo 6), i nuovi parlamentari eletti andranno a iscriversi in uno dei 7 gruppi politici già presenti nel Parlamento Ue: si tratta nello specifico di PPE (Popolari), S&D (Socialisti), Renew Europe (Liberali), ID (Patrioti), ECR (Conservatori), G-EFA (Verdi), LEFT (Sinistra Unitaria Europea), oltre ai “non iscritti”, il gruppo misto in Ue.



Per poter eleggere il Presidente della Commissione Ue dopo le Elezioni Europee 2024 (e i rispettivi commissari ai vari ambiti) serve una maggioranza di almeno 353 eurodeputati: attenzione però, il Parlamento Ue voterà tutta la Commissione, ma i nomi verranno decisi nel Consiglio Europeo a cui partecipano i 27 Primi Ministri degli Stati membri. Servirà poi un’alleanza stabile che nell’Eurocamera possa appoggiare il nome concordato dai leader Ue: fino ad oggi tradizionalmente dopo le Elezioni Europee sempre alla guida dell’Unione sono riusciti a mantenere la maggioranza Popolari, Socialisti e Liberali (prima ALDE, oggi Renew con Macron). I sondaggi pre-Europee e le tendenze nei singoli Stati suggeriscono che anche per la legislatura 2024-2029 si ripartirà da quei tre gruppi politici, ma la speranza di ID ed ECR è che i risultati delle urne possano arrivare a “spaccare” la maggioranza Von der Leyen (specie per il calo netto di Socialisti e Liberali) e portare alle trattative per un primo storico Centrodestra europeo.