Ci sono politici che vorrebbero dare più poteri all’Ue, altri invece ritengono che vadano accentuati quelli dei singoli Stati: secondi i sondaggi politici, la metà degli italiani dà ragione ai secondi in vista delle elezioni europee 2024. Lo evidenzia la rilevazione di Eumetra mostrata da Piazzapulita, da cui si evince che il 50% degli intervistati vorrebbe mantenere o accentuare le attribuzioni ai singoli Stati, mentre il 25,40% limiterebbe le attribuzioni dei singoli Stati, invece il 24,60% non sa. Riguardo l’ipotesi Mario Draghi alla presidenza della Commissione europea, il 54,6% si è detto molto/abbastanza d’accordo con questa proposta, il 32,50% poco o per nulla, il 12,90% invece non si è espresso.
Gli intervistati si sono espressi anche sulle alleanze della premier Giorgia Meloni: secondo il 32,8% dovrebbe allearsi con i socialisti, mentre per il 24% dovrebbe isolarsi a destra, ma prevale incertezza, visto che il 43,2% “non sa”. Istituto Ixè si sofferma anche sull’affluenza, indicando che il 49,1% ha dichiarato che sicuramente si recherà alle urne. In generale, c’è una spaccatura netta sull’Ue tra chi ha fiducia e chi no: 50% per chi ne indica molta (8) o abbastanza (42), altrettanto per chi ne ha poca (38) o non ne ha propria (12).
SONDAGGI POLITICI, LE INTENZIONI DI VOTO E I POLITICI ITALIANI: TUTTI “RIMANDATI”
I sondaggi politici si soffermano anche sulle intenzioni di voto per le elezioni europee 2024. Eumetra attribuisce il 27,10% a Fratelli d’Italia, secondo partito è il Pd col 21%. a seguire M5s col 16,2%, poi è sfida tra Forza Italia + Noi Moderati e Lega, rispettivamente con l’8,9% e 8,7%. A seguire Stati Uniti d’Europa col 4,5%, alle cui spalle c’è Alleanza Verdi Sinistra col 4,2%, poi Azione di Carlo Calenda col 3,8%, indietro Pace, terra, dignità di Michele Santoro e Libertà di Cateno De Luca rispettivamente col 2,2 e 2%. Leggermente diverse le percentuali indicate dal sondaggio di Ixè, anche se la sostanza non cambia: 26,3% per Fdi, 20,9% per il Pd, al 15,5% M5s, poi Forza Italia e Noi Moderati con l’ 8,8%, seguiti dalla Lega all’8,3%, poi Stati Uniti d’Europa e Azione appaiati al 4%, quindi Alleanza Verdi Sinistra a cui viene attribuito il 4,1%, quindi Pace, Terra, Dignità al 2,3% e Libertà al 2,2%.
Interessanti anche i dati riguardanti il gradimento dei leader politici italiani, tutti bocciati ma cambiano le percentuali. Quella più alta è registrata da Matteo Renzi col 80,70%. A seguire Matteo Salvini, visto che raccoglie il 73,4% per quanto riguarda i voti negativi, e Carlo Calenda con il 73,2%, poi Emma Bonino con il 65,9%, quindi arriva Elly Schlein, che riscuote il 63,90% dei voti negativi. Quindi, Nicola Fratoianni col 60,2% e la premier Giorgia Meloni col 56,9% dei voti negativi. Poco più bassa la percentuale di Giuseppe Conte del M5s e Antonio Tajani di Forza Italia con il 59,1 e 59,4% dei voti negativi.
QUALI SONO I TEMI “DECISIVI” E I VOTI ALLA CAMPAGNA ELETTORALE
Il sondaggio dell’Istituto Piepoli per Quotidiano Nazionale, invece, si è soffermato sui temi che orienteranno il voto alle elezioni europee 2024. Ad esempio, per il 35% la scelta ricade su chi pensa possa migliorare le condizioni economiche dell’Italia, il 31% voterà per il partito che ha il leader che suscita maggiore fiducia, mentre il 20% contano le posizioni sul cambiamento climatico, solo il 14% indica come decisiva la posizione sulla guerra in Israele e Ucraina. Se si tiene conto dell’orientamento politico, allora tra gli elettori del centrodestra prevalgono le questioni economiche (37%), così come per quelli del centrosinistra (32%), mentre per quelli M5s pesa il leader che suscita più fiducia.
A proposito di leader, quello che è stato promosso per la campagna elettorale condotta è Giorgia Meloni (30%), davanti Elly Schlein (23%), testa a testa tra Giuseppe Conte (13%) e Matteo Salvini (12%). Gli elettori del centrodestra premiano la presidente del Consiglio (54%), quelli del centrosinistra Elly Schlein (54%), ma fa riflettere che un 30% degli elettori indichi Conte del M5s, dove invece riscuote il 76%. Chi non intende recarsi alle urne, invece, indica Meloni (44%).