CAOS ELEZIONI FRANCIA 2024 VERSO I RISULTATI DEI BALLOTTAGGI: COSA PUÒ SUCCEDERE
Non ci vuole un fine politologo per capire che i risultati dei ballottaggi per le Elezioni Legislative Francia 2024 – si vota domenica 7 luglio in 501 collegi rimasti in bilico dopo il primo turno – sono tutt’altro che ciarpi e certi da ipotizzare: già il fatto che vi siano 403 “duelli”, 95 “triangolari” e 2 “quadrangolari” per eleggere i parlamentari della prossima Assemblea Nazionale fa intuire che qualsiasi previsione o proiezione sia solo ipotetica. Al di là però dei sondaggi, è lo scenario politico ad essere frammentato e convulso in un mese che ha visto le Europee con vittoria larga di Le Pen, lo scioglimento successivo del Parlamento, un primo turno che ha confermato la caduta di Macron (e la crescita di Melenchon con il Nuovo Fronte Popolare) e ora i ballottaggi dai risultati molto più che incerti.
Ad aumentare il grado di “fragilità” vi sono poi le 6 proposte di Governi in Francia avanzate da altrettanti leader francesi in vista del secondo turno ormai imminente: dalla maggioranza di destra a quella “zoppa” del blocco anti-Le Pen, fino ai più complessi meccanismi proposti da Macron, Philippe e Bertrand, senza dimenticare lo spauracchio del Governo tecnico (che sarebbe un unicum in Francia, mentre molto più “navigato” per l’Italia. Il tutto mentre gli accordi di desistenza tra Ensemble e NFP porteranno a “soli” 95 triangolari, confluendo i voti per tentare di muovere lo “scacco alla regina”, intesa come la leader del RN. «Penso che abbiamo ancora le capacità per ottenere una maggioranza assoluta, a condizione che gli elettori facciano un ultimo sforzo per ottenere ciò che vogliono», ha detto ieri Marine Le Pen a Bfmtv, accusando Macron di aver costruito un “blocco” anti-democratico e contro la stessa volontà di 10 milioni di cittadini che hanno già votato Rassemblement National al primo turno.
I 6 SCENARI PER ALTRETTANTI GOVERNI FRANCIA POST-ATTAL (CON LO SPETTRO DEL GOVERNO TECNICO)
In attesa però di capire dai risultati dei ballottaggi Francia 2024 cosa potrà avvenire nell’immediato futuro del Governo e del Parlamento francese, ecco quei 6 scenari paventati fino ad oggi dai protagonisti delle Elezioni Legislative Francia 2024, cominciando dal più “naturale” ovvero quello che vede la destra di Bardella (anche grazie all’accordo cruciale con parte dei Repubblicani) ottenere la maggioranza assoluta dei 578 seggi dell’Assemblea Nazionale, proseguendo poi dritti fino al governo tecnico. Ecco dunque le 6 proposte (selezionate oggi dai media francesi e in Italia dal “Messaggero”):
– Maggioranza di destra: Bardella ha parlato di «Governo di unione nazionale» da costruire con l’accordo sicuro con parte dei gollisti e di tutti i parlamentari che dovessero aderire al progetto del Rassemblement National per «partiti e repubblicani».
– Governo “a progetto”: la proposta del Presidente Macron è volta alle «federazioni di progetti», una sorta di piattaforma programmatica che vada dai socialisti agli ecologisti, fino ai Repubblicani, tutti coloro che non sono “estremisti” secondo l’Eliseo. Senza un Ensemble forte però il perno di questo Governo sarebbe alquanto improbabile.
– Governo di “forze repubblicane”: è la proposta del Premier Gabriel Attal, non molto distante da come era organizzato il Parlamento uscente con una maggioranza relativa delle forze anti-destra, «una coalizione di destra, di sinistra, di centro, che lavori insieme progetto per progetto nell’interesse dei francesi».
– Governo “provvisorio”: la proposta del repubblicano Bertrand per una coalizione che prenda spunto dai «provvisori della République come esistevano all’epoca in cui bisognava ricostruire».
– Governo “allargato”: è quanto propone l’ex Premier Eduard Philippe in modo da avere una coalizione di moderati contro l’estremismo di Melenchon e Bardella
– Governo tecnico: sulla scia di quanto avviene in Italia, si tratta di un tecnico (i totonomi parlano di Moscovici o della stessa Lagarde) che possa traghettare per un anno il Parlamento, con l’incognita però di quali partiti a sostegno e con il “rischio” di aumentare i voti di RN e LFI (Melenchon) ulteriormente in Francia nel giro di pochi mesi.