Mancano ancora i dati ufficiali, ma stando agli exit poll i risultati delle elezioni regionali in Francia hanno confermato la brusca battuta d’arresto per l’estrema destra, quella capeggiata da Marine Le Pen, che puntava ad ottenere per la prima volta da quando scesa in politica, il controllo di un’intera regione. Un risultato decisamente deludente quello di Rn, che stano all’agenzia di sondaggi Ifop avrebbe raggiunto solamente il 20% dei voti a livello nazionale; nonostante i rumors pre-elezioni indicassero Thierry Mariani come il grande favorito nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Paca), in netto vantaggio vi sarebbe Renauld Muselier dei Les Republicains, con circa il 53/55% dei voti, contro il 44-46% dello sfidante di destra.
Grande sconfitto anche il presidente Macron, visto che En Marche, il partito del presidente in carica, ha ottenuto meno del 10%, dato più basso rispetto al primo turno. Numeri, quelli relativi ai risultati delle elezioni regionali in Francia, che secondo Le Monde rappresentano una vera e propria vendetta del “vecchio mondo”, sottolineando il successo dei partiti istituzionali rimasti ai margini della politica negli ultimi anni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RISULTATI ELEZIONI REGIONALI FRANCIA/ MACRON E LE PEN KO: SECONDO TURNO A NEOGOLLISTI
A vincere è l’astensione in Francia: alle Elezioni regionali è arrivata al 65%, un livello preoccupante per la democrazia. I grandi sconfitti sono Marine Le Pen ed Emmanuel Macron. La prima è riuscita a “normalizzare” il Front National diventato Rassemblement national (RN), ma non è comunque riuscita a mobilitare la base. Le classi popolari e i giovani hanno preferito restare a casa che votare un pantito diventato come gli altri. Ma in ogni caso non continuerà a governare: il partito di Marine Le Pen continua, infatti, a non entrare nelle istituzioni. Zero regioni anche per La République en Marche, il partito della maggioranza presidenziale, che proprio non riesce a metter radici a livello locale. La sconfitta era attesa, ma non si esclude, secono il Corriere della Sera, un rimpasto di governo prima del 14 luglio. I risultati delle Elezioni regionali in Francia, dunque, mostrano un apparente ritorno alla classica divisione tra la destra (che conquista 7 regioni) e la sinistra (che ne mantiene 5).
I candidati uscenti vengono tutti riconfermati. Anche Renaud Muselier dei Républicains, la destra gollista, sostenuto dai macronisti. Ha battuto Thierry Mariani, ex gollista ed ex ministro di Sarkozy, amico del presidente russo Vladimir Putin e del dittatore siriano Assad. L’unica cosa certa è il quadro politico ancor più incerno, ad un anno dal voto per le Presidenziali. Un numero di votanti così basso è un segnale preoccupante per tutti in Francia. (agg. di Silvana Palazzo)
RISULTATI ELEZIONI REGIONALI FRANCIA: LE PEN E MACRON KO
Brutte notizie per Marine Le Pen dalle urne. Dagli exit poll sulle Elezioni regionali in Francia emerge infatti la sconfitta del Raggruppamento nazionale. Nessuna regione francese sarà governata dall’estrema destra. In Provenza e Costa Azzurra, dove i sovranisti puntavano al successo, sarebbero invece vincitori i Repubblicani neogollisti col 57% dei consensi, mentre i lepenisti sarebbero fermi al 42%. Netto il divario anche nell’Hauts de France, altra regione dove Le Pen sperava nel successo. Gli exit poll la danno al 25% contro il 53% dei rivali. I Repubblicani si affermano anche nel Rhone Alpes, invece la sinistra ecologista sarebbe avanti in Occitania e nella valle della Loira. Secondo Ifop, l’estrema destra non ha superato il 20% dei voti a livello nazionale. Male fa pure Emmanuel Macron, anche lui senza alcuna regione. E il suo partito En Marche non va oltre il 7%. Profonda delusione, dunque, per i due leader che si sfideranno alle Presidenziali del 2020. I vincitori sono i Repubblicani, a cui gli exit poll attribuiscono il 38% dei voti. Bene anche “gauche” ed ecologisti che sono sul 34%. (agg. di Silvana Palazzo)
ELEZIONI FRANCIA, OGGI SECONDO TURNO
Alle ore 17 l’affluenza per il secondo turno delle Elezioni Regionali in Francia raggiungeva risultati ancora molto bassi, confermando la totale sconfitta della “partecipazione al voto” vista solo una settimana fa nel primo turno: 13 Regioni ancora in ballottaggio ma con un 66% di astenuti che 7 giorni fa hanno fatto scattare un maxi campanello di allarme per tutti i partiti, in primis quelli dei potenziali concorrenti alle prossime Presidenziali del 2022, Emmanuel Macron e Marine Le Pen.
Alle ore 12 hanno votato solo il 12,66% della popolazione, alle ore 17 si alza invece solo al 27,89% degli aventi diritto: gli appelli del Governo e di tutti i partiti di recarsi alle urne per il momento è stato ulteriormente disatteso anche dopo il primo turno, che infatti aveva visto la vittoria a sorpresa della “vecchia guardia”, i Repubblicani e i socialisti. In posizione di vantaggio vi sono molti presidenti di regioni uscenti della destra “tradizionale” (Les Republicains, LR), socialisti ed alleati, ma anche centristi in un unico blocco “anti-Le Pen” che il Presidente Macron ha provato a mettere in campo, anche come risposta all’esiguo risultato del suo partito che a livello locale conferma la quasi totale mancanza di competitività.
SECONDO TURNO ELEZIONI FRANCIA: COSÌ LE SINGOLE REGIONI
Marine Le Pen con il Raggruppamento nazionale (RN) cerca il riscatto dopo aver di fatto perso i molti favori della vigilia già nel primo turno: ci prova soprattutto nella Provenza-Alpi-Costa Azzurra dove Thierry Mariani è dato testa a testa con il repubblicano Renaud Muselier (quest’ultimo in vantaggio di 2 punti dopo le Elezioni Regionali di una settimana fa). Nell’Ile-de-France, la regione di Parigi, si attendono i risultati importanti dalla sfida tra Valerie Pecresse (gollista) e l’ambientalista Julien Bayou: la destra è avanti di 10 punti dopo il primo turno, ma in questo secondo l’alleanza di tutto l’arco della sinistra con Bayou potrebbe alla fine fare la differenza. In Hauts-de-France è avanti il repubblicano Xavier Bertrand, anche perché Macron ha invitato per votare per lui contro l’estrema destra e gli alleati Socialisti-Verdi (EELV) e LFI (sinistra radicale); in Normandia è quasi certa la vittoria del centrista Hervè Morin, mentre in Alvernia Rodano Alpi in testa c’è il gollista Laurent Wauquiez. Paesi della Loira vede anche qui favorita la sigla fondata da Sarkozy, con Christelle Morancais davanti all’ambientalista Matthieu Orphelin. Per il Grand Est invece la lotta è tra Jean Rottner (Les Republicains) e il lepenista Laurent Jacobelli, con Brigitte Klinkert (sinistra-marron-verdi) come outsider; infine, come riporta il focus AGI del secondo turno Regionali 2021, «In Occitania le urne dovrebbero essere favorevoli a Carole Delga, in Borgogna Franca Contea a Marie-Guite Dufay, in Nuova Aquitania a Rousset, in Bretagna a Loic Chesnais-Girard e in Centro Valle della Loira a Francois Bonneau. In Corsica il favorito è Gilles Simeoni di ‘Femu a Corsica’».