Nessuna maggioranza dalle elezioni in Irlanda: è questa l’unica certezza dei risultati a spoglio finito dopo la consultazione di sabato scorso. Ma un dato politico emerge con chiarezza: l’avanzata del Sinn Féin, il partito di sinistra nazionalista guidato da Mary Lou McDonald, vincitrice del voto popolare con il 24,5% contro il 22,2% di Fianna Fail di Micheal Martin. Proprio i liberal-conservatori hanno ottenuto però la maggioranza dei seggi: sui 160 disponibili ne hanno infatti conquistati 38, contro i 37 del Sinn Féin, artefice comunque la si guardi di una clamorosa avanzata. Sconfitto il Fine Gael del premier uscente filo-Ue, Leo Varadkar, soggetto politico di centrodestra che a Bruxelles fa parte del Partito Popolare Europeo, fermatosi a 35 deputati con il 20,9%. Ai Verdi andranno invece 12 seggi, ai laburisti e ai socialdemocratici 6. La scomposizione vedrà inoltre assegnare all’alleanza tra i due partiti di sinistra Solidarity e People Before Profit 1 seggio, mentre altri 21 seggi andranno a partiti indipendenti.
ELEZIONI IRLANDA: NESSUNA MAGGIORANZA, MA SINN FEIN E FIANNA FAIL
Si capisce chiaramente da questi numeri come la formazione di una maggioranza di governo sarà possibile soltanto in presenza di un accordo tra due partiti rivali. In tal senso sia Fianna Fail che Fine Gale, i due partiti conservatori che governano l’Irlanda dagli anni Trenta alternandosi, in campagna elettorale hanno escluso la possibilità di coalizzarsi con il partito di ispirazione socialista considerato dai suoi avversari il braccio politico dell’IRA, organizzazione militare che lottava conto la permanenza dell’Irlanda del Nord nel Regno Unito. Ma se il premier uscente Varadkar domenica sera ha confermato le sue intenzioni (“Per noi la coalizione con il Sinn Féin non è una possibilità, ma siamo disposti a parlare con altri partiti”, ha detto), al contrario il leader del Fianna Fáil, Micheál Martin, è apparso più possibilista, parlando della necessità dell’Irlanda di avere un governo ed evitare un ritorno al voto. Come riportato da Il Post, l’exploit di Sinn Féin, molto forte tra i giovani, è da leggere con il desiderio di molti irlandesi di interrompere il sistema bipartitico che ha governato finora. Questa fascia di elettorato in particolare ha valutato meno importante il passato violento dell’IRA, collegabile al Sinn Féin, premiando proposte su questioni sociali come il prezzo degli affitti salito alle stelle e lunghe liste d’attesa negli ospedali.