Continua la diretta dello spoglio dei risultati delle elezioni in Israele, quelle che hanno fatto registrare la più alta affluenza alle urne da diversi anni a questa parte. Una tornata elettorale che ha riportato Benyamin Netanyahu al potere. I risultati ufficiali devono ancora essere comunicati, ma stando agli exit poll la maggioranza di destra, che fino a pochi giorni fa era all’opposizione, avrebbe ottenuto fra i 61 e i 62 seggi, sui 120 della Knesset, il parlamento israeliano, e ciò basterebbero alla stessa coalizione a governare il Paese.
Un vero e proprio exploit per “King Bibi, che nella quinta elezione in tre anni, ha riconquistato la maggioranza, lasciando invece al suo massimo oppositore, Yair Lapid, circa 54/55 seggi. Nel dettaglio il Likud di Netanyahu ha ottenuto 30 seggi, contro i 24 di Lapid, e il voto, come sottolineato dall’agenzia di stampa Ansa, segna un boom per il Sionismo religioso di Itamar Ben Gvir, il radicale di destra anti-arabo che vuole annettere la Cisgiordania senza concedere diritti ai palestinesi, e che punta ad attenuare le regole di ingaggio per soldati e agenti. Gvir e il sodale Smotrich sono invece accreditati di 14/15 seggi, e ciò rappresenta una vittoria storica secondo analisti e commentatori. Intanto la diretta dello spoglio del risultati delle elezioni in Israele prosegue e attendiamo i numeri ufficiali. Al momento è stato scrutinato il 44.6% dei voti, e il Likud di Netanyahu risulta essere il primo partito con 32 seggi, seguito da Tesh Atid con 25 seggi e dal partito di estrema destra di Ben Gvir con 15 seggi. A sinistra, invece, tre liste non supererebbero lo sbarramento, precisamente Meretz, Balad e Raam e ciò permetterebbe a Netanyahu di ottenere una netta maggioranza. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RISULTATI ELEZIONI ISRAELE 2022, DIRETTA SPOGLIO: ALMENO 61/120 SEGGI PER NETANYAHU
Chiuse le urne, ecco i primi risultati per quanto riguarda le elezioni Israele 2022. Netanyahu avrebbe ottenuto (almeno) 61 seggi su 120. Il candidato di Lapid ne avrebbe 55, Hadash taal (sinistra) 4. Questo è quanto dicono i primi exit poll diffusi dalla tv di Canale 12 e riportati dall’Ansa, che dunque confermano il Likud di Netanyahu al primo posto. Gli stessi exit poll dicono che il sionista religioso Itamar Ben Gvir avrebbe ottenuto 14 seggi mentre il centrista Benny Gantz 11. A seguire i religiosi di Shas avrebbero ottenuto 10 seggi, 6 i Laburisti, 6 la sinistra del Meretz, 5 il partito islamista di Mansour Abbas, il nazionalista laico Avigdor Lieberman 4. Altri exit poll assegnano a Benyamin Neyanyahu 62 seggi alla Knesset (su 120) mentre 54 a Yair Lapid. (agg. JC)
URNE CHIUSE, SI ATTENDONO I PRIMI RISULTATI DELLE ELEZIONI ISRAELE 2022
Urne chiuse in tutto Israele, la resa dei conti è giunta al momento fatidico: a breve gli exit poll daranno i primi risultati delle Elezioni legislative Israele 2022, confermando con ogni probabilità quel testa a testa “sondato” in tutte le analisi e sondaggi della vigilia. «Abbiamo ricevuto dati dall’intero Paese. Non sorprende che siamo molto, molto vicini, ad un soffio», ha spiegato Yair Lapid nelle ultime ore per l’estremo appello al voto degli indecisi. Dal lato suo, Netanyahu ha sottolineato «Siamo in un pareggio con Lapid. La gara è molto serrata».
Alle ore 18 l’affluenza per il Comitato Elettorale era data al 57,7%, la più alta dal 1999 e ben 6 punti maggiore delle precedenti Elezioni Israele 2021: una sfida testa a testa che promette scintille fino all’ultimo voto scrutinato, dato che proprio sui dettagli si gioca la possibilità di ottenere un seggio in più o in meno alla Knesset. Obiettivo 61 seggi per entrambi i candidati “favoriti”: la grande affluenza in massa alle urne avrà evitato l’ennesima “non vittoria” alle Elezioni legislative?
AFFLUENZA PIÙ ALTA DAL 1981: ELEZIONI ISRAELE IN CORSO, RISULTATI IN SERATA
Affluenza più alta dal 1981 a questa parte, code ai seggi e attesa spasmodica per i primi risultati con gli exit poll attorno alle ore 22: le Elezioni legislative Israele 2022 proseguono nelle ore di attesa per i leader dei partiti direttamente coinvolti al quinto voto in 4 anni. «Siamo testa a testa. L’affluenza è al 57,7%», fanno sapere tanto l’ex Premier Netanyahu quanto il Presidente uscente e suo rivale Yair Lapid. Già stamane si era capito dopo le prime ore di votazioni presso i seggi che l’intenzione del popolo israeliano era quello di consegnare un Governo stabile ad un Paese martoriato dalla crisi politica tra le più lunghe della recente storia delle democrazie occidentali.
Alle 10 stamane, secondo i dati del direttore del Comitato elettorale Orly Ades, avevano votato 1.760.076 persone, ovvero il 15,9% del totale: non si avevano risultati così per l’appunto dal 1981 fino ad oggi. Nelle ultime Elezioni del marzo 2021 l’affluenza si era fermata alle 14,8% dopo le ore 10: ora la crescita a urne ancora aperte fino al 5,77% conferma l’importante risultato in termini di partecipazione al voto. Resta da capire se questi dati possono essere un vantaggio ulteriore per il Likud di Netanyahu o se invece le coalizioni con Lapid potranno compiere il controsorpasso dopo gli ultimi sondaggi che li davano in svantaggio.
ELEZIONI ISRAELE 2022, LA DIRETTA RISULTATI PER IL QUINTO VOTO IN 4 ANNI: I CANDIDATI
Urne aperte da questa mattina per le Elezioni Legislative Israele 2022, il quinto voto in quattro anni per la popolazione ebraica che ancora non trova “pace” per la stabilità politica: i seggi elettorali hanno aperto alle 7 in Israele (le 6 in Italia) e chiuderanno alle 22. La lunga diretta in attesa dei risultati vede chiamati al voto 6,7 milioni di elettori, distribuiti in 12.500 seggi: anche in queste Elezioni legislative – chiamate a rinnovare la Knesset, il parlamento monocamerale israeliano – si candidano 40 liste, dove però solo un terzo delle quali stando agli ultimi sondaggi potranno realmente sperare si superare la soglia di ingresso alla Knesset. Per avere i primi risultati delle Elezioni Israele 2022 si dovrà dunque aspettare le ore 21 in Italia, quando cioè le tv nazionali israeliane divulgheranno i primi exit poll.
Rispetto alle ultime elezioni – marzo 2021 – i candidati e i partiti che proveranno ad ottenere la maggioranza della Knesset vedono alcune importanti novità: il partito Kaḥol Lavan (Blu-Bianco) del ministro della difesa Benny Gantz si è fuso con il partito Tikva Hadasha (Nuova Speranza) del ministro della giustizia Gideon Sa’ar; la formazione si chiama ora HaMaḥane HaMamlakhti (Campo dello Stato o partito di Unità Nazionale). Benjamin Netanyahu ci riprova con il suo Likud che può contare sull’alleanza importante della destra religiosa formata dai partiti Otzma Yehudit e Noam. Il partito di destra Yamina non esiste più e il suo fondatore Bennet ha annunciato di non volersi ricandidare: la sua alleata storica, la ministra dell’Interno Ayelet Shaked, guida oggi Habayit Hayehudi (Casa ebraica). L’ex primo ministro uscente Lapid resta alla guida Yesh Atid mentre si conferma alle urne anche il partito laico di destra, Yisrael Beytenu, così come il partito Laburista di Merav Michaeli, e la sinistra di Meretz. Per le formazioni arabe, presenti alle Elezioni Hadash-Ta’al (candidati Ayman Odeh e Ahmad Tibi), Ra’am di Mansour Abbas e Balad, guidata da Sami Abou Shahadeh.
SONDAGGI E STIMA SEGGI KNESSET: LE ELEZIONI LEGISLATIVE ISRAELE 2022
Ricapitoliamo brevemente: dopo le Elezioni legislative Israele 2021, il “Governo del cambiamento” guidato dalle coalizioni alleate post-voto di Naftali Bennett e Yair Lapid hanno annunciato il 20 giugno 2022 la fine sostanziale del Governo formato da 8 partiti di destra, centro, sinistra, laici e arabi islamisti. Le defezioni nella maggioranza e la complicatissima interlocuzione tra le diverse realtà del Governo hanno portato allo scioglimento della Knesset e la convocazione per nuove Elezioni oggi 1 novembre 2022. Alla vigilia di queste Elezioni lo storico accordo sulla demarcazione dei confini marittimi tra Israele e Libano, voluto dal Premier dimissionario Lapid e molto contestato da Netanyahu: proprio in forza di questi ultimi eventi, i sondaggi politici che preparano la sfida elettorale del 1 novembre vedono un lieve vantaggio per il Likud. Per poter entrare alla Knesset servono almeno 4 seggi o 3,25 per cento dei voti: una volta concluse le Elezioni, la legge proporzionale assegnerà ad ogni partito che ha superato lo sbarramento una quota di seggi proporzionale ai risultati delle legislative.
Servono 61 seggi per guidare la Knesset (120 seggi totali) e dunque il Governo di Israele: i sondaggi emersi fino a ieri danno l’alleanza del Likud di Netanyahu in grado di raggiungere 60 seggi mentre Yair Lapid con le sue alleanze non andrebbe oltre i 56-57 seggi. Per questo motivo il favore del pronostico per poter quantomeno intavolare trattative di formazione del Governo va questa volta a “Bibi”, che potrebbe così tornare al potere dopo che vi era stato perennemente per oltre 10 anni. Sui singoli partiti, i sondaggi assegnano prima delle Elezioni in Israele il seguente scenario: Likud 30-31 seggi; Yesh Atid di Lapid a 24-27 seggi; alleati al Likud della destra religiosa Otzma Yehudit e Noam a 14-15 seggi; Unità nazionale di Gantz a 10-11 seggi; Yisrael Beytenu 5-6 seggi; Laburisti 5-6 seggi; Meretz 4-5 seggi; Rama 4 seggi. Rispetto alle ultime elezioni del 2021, le novità sembrano essere fondamentalmente due: l’aumento di consensi del cartello elettorale dei due piccoli partiti di estrema destra – Potere Ebraico e il Partito Sionista Religioso – e in secondo luogo anche le divisioni dei partiti degli arabi israeliani, che potrebbero ottenere meno seggi del solito e rappresentare un freno alla coalizione anti-Netanyahu.