Un vasto appello di tutti i cattolici della Diocesi di Milano per le imminenti Elezioni Comunali ad ottobre 2021, incentrato sull’impegno personale e la competenza richiesta per far uscire la Metropoli lombarda dalla morsa della crisi che l’ha colpita nell’anno e mezzo di pandemia Covid. È stato reso pubblico ieri sul portale della Diocesi milanese, firmato da tutte le associazioni ecclesiali, i movimenti e la stessa Chiesa di Milano: “Tocca a noi, tutti insieme” è il titolo dell’appello siglato dal Coordinamento di associazioni, gruppi e movimenti ecclesiali della Diocesi di Milano (nato dopo il Sinodo diocesano numero 47-1993).



Si uniscono per l’appello sulle Elezioni le seguenti sigle: Acli, Agesci, Alleanza Cattolica, Azione Cattolica, Cellule per l’Evangelizzazione, Comunione e Liberazione, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità di Sant’Egidio, Cvx-Lms, Legio Mariae, Movimento Apostolico, Movimento dei Focolari, Nuovi Orizzonti, Ordine Secolare Francescano, Regnum Christi, Rete mondiale di preghiera del Papa, Rinascita cristiana, Rinnovamento nello Spirito. Nella missiva proposta a tutta la città di Milano, il Coordinamento (dove ogni realtà ecclesiale è rappresentata da uno o due laici) sottolinea l’importanza di una presenza di uomini e idee di matrice cattolica nella politica e nelle istituzioni «in difesa dei valori che la Chiesa promuove».



L’APPELLO DEI CATTOLICI ALLA POLITICA

Si rinnova l’occasione con le Elezioni a Milano di realizzare «una comunità più solidale e fraterna, capace di dare voce e valorizzare il pluralismo sociale, attraverso una politica competente». Non è il tempo, scrive il Coordinamento, di divisioni ideologiche e contrapposizioni, «pregiudizi ideologici o di soluzioni preconfezionate» bensì di una «visione lungimirante e non sottomessa alla tecnocrazia, agli interessi economici o alla mediaticità effimera». La lettera aperta dei cattolici alla politica si fonda su 4 punti prioritari, con diverse proposte tra cui accompagnamento per la riqualificazione professionale, economia circolare, salute del territorio, sostegno alla libertà di educazione, servizi alle famiglie per la conciliazione vita-lavoro.



Lavoro, solidarietà e sviluppo sostenibile
«I soli sussidi non possono essere una risposta né esauriente né efficace nell’emergenza occupazionale», si legge nella missiva, «i servizi municipali possono fare rete tra loro, col mondo delle imprese e della cooperazione, con le agenzie per il lavoro e col volontariato sociale, sia per favorire l’accompagnamento della persona e l’incontro tra domanda e offerta, sia finanziando percorsi di riqualificazione professionale». Il rilancio del Paese con il PNRR rappresenta un’occasione enorme anche per la città di Milano, «deve concretizzarsi nel nostro territorio in opere fortemente contrassegnate da uno sviluppo sostenibile in un’ottica di economia circolare».

Welfare di comunità, salute e accoglienza
«La dura lezione della pandemia è che non basta avere ospedali di eccellenza per assicurare salute a tutti i cittadini», perciò serve potenziar e incrementare «i presidi medico-sanitari di territorio, favorendo anche i percorsi di assistenza e cura a domicilio». Da tenere in considerazione la pluralità di dimensioni della salute del cittadino: «la cura di sé, la cura dell’altro, la cura della comunità, la cura dell’accoglienza di chi arriva da terre ferite da guerre, cambiamenti climatici e povertà, la cura dell’ambiente come naturale “contenitore” del benessere di tutti, fragili e non».

Educazione, cultura e famiglia
Il Coordinamento delle realtà cattoliche milanesi sottolinea la necessità che il Comune sostenga «la famiglia, nell’esercizio della libertà di educazione dei genitori, realizzando convenzioni con le scuole paritarie, abbattendo l’Imu, rimborsando il costo dei libri di testo della secondaria di primo grado». Sul fronte crollo demografico, la lettera aperta pone un appello alla politica, «aumento dei servizi per la famiglia per la conciliazione vita-lavoro; il riconoscimento della cura famigliare e il lavoro domestico come occupazione economicamente e socialmente rilevante». Serve anche la programmazione dei flussi migratori ma anche che le religioni tutte «possano svolgere le loro azioni non soltanto caritative e di sostegno, ma anche di educazione e di culto».

Politica e partecipazione
L’appello finale della lettera vede l’invito alla partecipazione totale perché «la politica siamo noi, e ciò si può più facilmente sperimentare nelle realtà locali, dove l’apporto di ciascuno, nel segno di una cittadinanza realmente partecipata, può giocare un ruolo fondamentale per il bene delle nostre comunità».