Le elezioni comunali in Francia si sono rivelate un flop, come era prevedibile, del resto, considerata la grave emergenza sanitaria in atto. Infatti, il 54,5% degli elettori non si è presentato alle urne per paura di subire il contagio; così, ora sono gli stessi leader politici nella loro quasi totalità a chiedere il rinvio del secondo turno. Del resto, in un sondaggio condotto da Harris Interactive per Epoka Agency, il 60% dei francesi ritiene che sarebbe stato necessario rinviare il primo turno delle elezioni comunali, mentre il 54% afferma di non capire la decisione del governo di mantenerlo. Intanto, a Parigi è in testa Anne Hidalgo, sindaco socialista uscente, che, a margine dello scrutinio, ha dichiarato: “Chiedo adesso l’unità e l’incontro di ecologisti, progressisti, umanisti, tutte le donne e gli uomini di buona volontà, affinché trionfino l’ecologia, i valori della solidarietà e dell’aiuto reciproco che condividiamo”. La tenzone politica, ad ora, sembra non interessarle troppo: decisamente più urgente farsi trovare pronti per affrontare “le crisi che ci attendono”, anche se non ha ufficialmente richiesto lo slittamento del secondo turno, come fatto invece da numerosi altri candidati. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



CORONAVIRUS, ASTENSIONE RECORD

Il dato che salta all’occhio per le Elezioni Comunali in Francia, è quello relativo all’astensionismo. Questa tornata elettorale è stata segnata dal crollo dell’affluenza a causa dell’emergenza coronavirus. Gli ultimi aggiornamenti riepilogati su repubblica nella tarda serata del 15 marzo evidenziano il vantaggio a Parigi della sindaca socialista uscente, Anne Hidalgo, con il 30,2% dei voti. Secondo un primo exit poll dell’istituto Ipsos per France Television la Hidalgo sarebbe davanti a Rachida Dati (Republicains) con il 22% e ad Agnés Buzyn (La Republique en Marche) con il 17,6%. A Lione, invece, sorride il candidato ecologista Doucet (EELV, 29%) con un vantaggio solido nei confronti di Blanc (LR, 16,7%) e di Cucherat (LREM, 14,9). Risultati che arrivano a singhiozzo, visto che la Francia è alle prese con la mancanza di una grossa fetta di personale e scrutatori. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



CROLLA L’AFFLUENZA IN FRANCIA

L’affluenza continua a crollare anche dopo gli aggiornamenti delle ore 17: alle Elezioni Comunali in Francia hanno votato il 38,7% degli aventi diritto al voto, ovvero il 16% in meno della Municipali 2014 quando il dato (comunque in perdita rispetto alle precedenti Amministrative) fissava il 54,7%. Con questi dati forniti dal Ministero degli Interni francese, si stima grazie ai dati Ipsos che alla chiusura delle urne delle ore 20 si arriverà al 54% massimo di votanti, con astensionismo record a +18% rispetto a 6 anni fa quando le Elezioni a Parigi e negli altri 35mila Comuni avevano visto il 63,6% finale. Calo decisamente contenuto sull’affluenza viene registrato nel Comune più importanti di tutti al voto, per l’appunto la Capitale Parigi: -1,1% rispetto al 2014, il che significa che la volontà di partecipare alla votazione per il rinnovo del sindaco è stata decisamente più “forte” della paura contagio da coronavirus che a prescindere da ogni valutazione sarà il vero “vincitore” delle Comunali 2020.



AFFLUENZA ELEZIONI COMUNALI ALLE ORE 12

Alle ore 12 l’affluenza alle Elezioni Comunali in Francia è stata del 18,38%, calo drastico di 5 punti rispetto al medesimo dato delle Municipali 2014: inevitabile e prevedibile, l’ansia da contagio per il coronavirus e le lunghe code per entrare ai seggi hanno scoraggiati gli elettori di Parigi e degli altri Comuni al voto in Francia. Ad aggiungere tensione e paure mentre si svolgono regolarmente le Elezioni si sono aggiunte le parole dette dal Ministro dell’Educazione Jean Michel Blanquer ad una intervista a Radio France Info, dove ha parlato della possibilità concreta che possa infettarsi di coronavirus oltre metà della popolazione francese: «come sapete dall’inizio – ha detto invece il premier Philippe cercando di ridurre l’impatto “emotivo” di un annuncio del genere per di più il giorno delle Elezioni – la strategia non è quella di impedire che il virus circoli, sappiamo che passerà probabilmente da oltre una metà di noi, ma è di fare in modo che passi nel modo più dilatato nel tempo». Nel frattempo dalla Germania arriva la notizia molto pesante della chiusura dei confini verso Svizzera, Austria e Francia per provare a ridurre l’impatto del contagio da Covid-19: questo, aggiunto al resto della pandemia economica, avrà non poche ripercussioni anche sul commercio di scambio fiorente franco-tedesco.

COMUNALI FRANCIA 2020: PAURA CONTAGIO COVID-19

Urne aperte in tutta la Francia per le circa 35mila Elezioni Comunali nelle singole città chiamate al voto in una Francia da poche ore “spettrale” per le nuove emanazioni del Governo Macron-Philippe in merito alla grave pandemia di coronavirus. L’Eliseo ha comunque confermato il primo turno di oggi anche se il fortissimo rischio di astensionismo per la paura dei contagi è un elemento che sarà dirimente nelle votazioni di queste ore: giusto questa mattina il premier Edouard Philippe ha rassicurato gli elettori che «le consultazioni si svolgeranno con rigide misure igieniche». Da ieri però sono chiusi bar, negozi e ristoranti e quella sensazione di vita stravolta che abbiamo qui in Italia ora è giunta purtroppo anche in Francia (e non solo): i numeri di queste Elezioni Comunali parlano di 35mila comuni al voto, circa 70mila seggi elettori aperti e 48 milioni di francesi chiamati a decidere i propri prossimi sindaci, con l’incognita sul ballottaggio che si terrà come da tradizione tra soli 7 giorni. «Alla luce delle ultime dichiarazioni del primo ministro e della crescente preoccupazione della popolazione, penso che la cosa più sensata sarebbe quella di ritardare le elezioni municipali» aveva chiesto ancora ieri il leader dei Repubblicani Chistian Jacob tramite il suo numero 2 al Senato. Ma il voto si tiene, con rigide precauzioni: come spiega Repubblica, «gel per igienizzare le mani, una persona dedicata alla pulizia, segni sul pavimento per mantenere la distanza tra gli elettori e avvisi che ricordano di evitare i contatti tra i cittadini». Anziani e disabili avranno priorità sul voto per non dover stare troppo tempo in fila; alle ore 20 chiudono i seggi e ci sarà il primo dato sull’affluenza che si appresta ad essere con ogni probabilità molto bassa.

URNE APERTE PER LE MUNICIPALI, ANCHE A PARIGI

Potrebbero essere l’ultima grande tornata di Elezioni in Europa ai tempi del coronavirus: per le Municipali Amministrative Francia 2020 in corso di votazioni per tutta la giornata si attendono i risultati dai circa 35mila comuni al voto, di fatti tutte le più grandi città del Paese transalpino travolto anch’esso dall’epidemia di Covid-19 con numeri (in proporzione tra qualche giorno) molto simili a quelli dell’Italia. Da noi il referendum è stato annullato e si pensa di eliminare anche le prossime Regionali, ma il Governo Macron giusto giovedì scorso ha lanciato un appello drammatico per l’emergenza coronavirus però confermando il voto delle Amministrative. E dunque fino a sera urne aperta a Parigi, Bordeaux, Marsiglia, Nizza, Lione, Tolosa, Lille, Montpellier e a tutti gli altri 35mila Comuni al voto in questo 15 marzo 2020. Come da tradizione elettorale, le Elezioni si tengono sempre due anni dopo le Presidenziali e di fatto rappresentano un “test” decisivo in vista delle prossime Elezioni tra due anni per l’Eliseo: 21mila liste, 900mila candidati sindaci, con il rebus Covid che però incombe specie sull’affluenza al voto che si preannuncia essere molto bassa (come abbiamo visto nel nostro piccolo con le ultime Elezioni Suppletive, ndr). Sistema di voto resta il medesimo, primo turno oggi per le Municipali e secondo turno previsto il 22 marzo prossimo: a Parigi, Lione e a Marsiglia, il sistema elettorale però cambia secondo la legge di decentralizzazione del 1982, la famosa “PLM” e vede le città suddivise in distretti elettorali (ognuno ha uno o più arrondissement). Ebbene, ogni distretto elettorale votano una lista eleggendo così i consiglieri comunale con il nuovo consiglio comunale che poi vota tra quelli eletti il sindaco di quel distretto. Come atto finale sono poi quegli stessi consiglieri in numero proporzionale alla popolazione ad entrare nel circolo dei “grandi elettori” (a Parigi sono 163 giusto per fare un esempio) che poi voterà definitivamente il sindaco in una votazione a maggioranza anche qui in due turni.

ELEZIONI FRANCIA 2020 E IL CORONAVIRUS

Le Elezioni sono e saranno un banco di prova fondamentale per le mire di Macron, in netto calo dei sondaggi anche ben prima della crisi da coronavirus: ora però il test potrebbe essere “stravolto” dalla paura del contagio e dalle misure che nei prossimi giorni entreranno in vigore come annunciato dallo stesso Macron. Da domani infatti scuole e università chiuse per due settimane ma sono allo studio misure “drastiche” come prese in Italia sugli spostamenti e in ultima analisi anche sulla chiusura dei negozi: finora il Governo ha tenuto lontano questa ipotesi ma con il contagio da coronavirus che cresce in numero spaventosi giorno dopo giorno molto della vita sociale e politica francese potrebbe cambiare nelle prossime ore. Si teme dunque per le Elezioni Amministrative a Parigi e negli altri Comuni un’astensione altissima, ancor di più per il secondo turno che avverrà nel pieno del potenziale “caos” sanitario ed economico che abbiamo tristemente imparato a conoscere qui in Italia. Il Governo non annulla le Elezioni ma il rischio assenza semi-totale alle urne è assai alto (e già la partecipazione al voto per le Amministrative è in calo da oltre 35 anni). «Il primo turno si svolgerà», ha spiegato Macron nel suo discorso alla nazione giovedì scorso, mentre non ha fatto menzione per i ballottaggi della prossima settimana.

FRANCIA, ELEZIONI PARIGI: I CANDIDATI SINDACO

Provando ad addentrarci per un attimo nella sfida più significativa e “di cartello” di queste Elezioni Comunali 2020 non possiamo che partire da Parigi e dalla lotta alla poltrona più ambita di Francia dopo l’Eliseo. Per le Amministrative 2020 in campo la sfida è praticamente tutta al femminile: a sfidare la sindaca uscente dei Socialisti Anna Hidalgo ci sono Rachida Dati – ex ministra Giustizia con Sarkozy e candidata con Les Républicains – e Agnès Buzyn, ex ministra della Sanità lanciata da Emmanuel Macron dopo lo scandalo che a poche settimane dal voto ha travolto l’ex candidato Benjamin Griveaux (qui l’approfondimento dedicato). I candidati sono in tutto 8 ma la sfida finale dei risultati dovrebbe risolversi tra queste tre forti candidature: secondo gli ultimi sondaggi condotti da Elabe per BfmTV vedono la Dati in vantaggio con il 25% appena davanti al 24% della storica sindaca che ha gestito l’epoca degli attentati; per la macroniana le percentuali vanno tra il 17 e il 20%. Sopra il 10% Belliard (candidato dei Verdi che vuole eliminare le auto da Parigi) e il dissidente ex Macron Cédric Villani (che però non ha escluso accordi con REM in vista dei ballottaggi). Come giustamente riporta il Post nel suo focus sulle Elezioni Amministrative di Francia, nell’ipotetico secondo turno – coronavirus permettendo – le previsioni potrebbero vedere di nuovo Hidalgo favorita con i voti raccolti tra David Belliard e il moderato ambientalista Cédric Villani.