ELEZIONI ANTICIPATE IN SERBIA. I RISULTATI: VINCE ANCORA VUCIC

Chiusi i seggi in Serbia, dove per le elezioni parlamentari 2023 gli elettori sono stati chiamati alle urne dalle 7 fino alle 20 (ora italiana) di oggi, domenica 17 dicembre. Dopo lo scioglimento del Parlamento monocamerale indotto dal presidente Vucic lo scorso 1 novembre, 6.5 milioni di elettori si sono recati nei seggi per esprimere le proprie preferenze e votare i favoriti delle 18 liste a disposizione. Secondo i primi risultati di Ipsos Serbia-CESID, alle elezioni parlamentari avrebbe vinto il partito del presidente Vucic, doppiando addirittura l’opposizione e incassando il 46,6% dei consensi contro il 23% della coalizione “Serbia contro la violenza”. Dunque secondo la premier Ana Brnabić, Sns (Partito Progressista serbo) si aggiudicherebbe più di 125 seggi al parlamento unicamerale serbo (sui 250 seggi totali). Terzo sarebbe arrivato il Partito socialista serbo (Sps) il 6,5%. Smentite inoltre, da parte della premier, le accuse di presunte irregolarità nelle stesse elezioni



SEGGI APERTI PER LE ELEZIONI ANTICIPATE IN SERBIA: RISULTATI IN DIRETTA

Seggi aperti da questa mattina in tutta la Serbia per le Elezioni parlamentari 2023 anticipate dopo lo scioglimento del Parlamento monocamerale indetto dal Presidente Aleksandar Vucic lo scorso 1 novembre: dalle 7 fino alle ore 20, ora italiana, i cittadini serbi decideranno le sorti del prossimo Governo con circa 6,5 milioni di elettori chiamati ad esprimere il proprio consenso. Sono ben 2.817 candidati in rappresentanza di 18 liste con una regola fissa: la soglia di sbarramento per essere eletti nel Parlamento di 250 seggi è al 3%.



Favorito secondo gli ultimi sondaggi il Sns (Partito Progressista serbo) del Presidente della Repubblica Vucic e del nuovo leader Milos Vucevic dopo che in molti osservatori dalla Serbia si dicono convinti che le Elezioni politiche parlamentari di oggi 17 dicembre sono una sorta di “referendum” sulla persona del Presidente in un momento di forte tensione geopolitica tra il rischio di guerra col Kosovo e i rapporti conflittuali con l’Europa. Con le opposizioni divise da mesi, Vucic punta a ottenere un nuovo ed ulteriore “plebiscito” dopo la vittoria già larga nel 2022: oltre al rinnovo del Parlamento, si vota oggi anche le Elezioni Amministrative in ben 65 Comuni della Serbia, compresa la capitale Belgrado, e anche nella provincia autonoma della Voivodina (a nord). I serbi del Kosovo, per via del no secco della dirigenza di Pristina ad allestire seggi nei propri luoghi di residenza, possono votare in quattro località del sud della Serbia non lontane dal confine kosovaro: Vranje, Kursumlija, Raska e Tutin. La diretta verso i risultati porterà nella prima serata di oggi gli exit poll che molto probabilmente già diranno del risultato finale in arrivo solo nella giornata di domani.



ULTIMI SONDAGGI: VUCIC VERSO TRIONFO ALLE ELEZIONI PARLAMENTARIE 2023

In attesa però dei risultati ufficiali delle Elezioni Serbia 2023, ecco come gli ultimi sondaggi hanno preparato la vigilia del voto con una relativa “calma” professata dal Presidente Vucic per via del forte vantaggio accumulato: il Sns – partito conservatore – guida infatti con percentuali tra il 40 e il 44% dei consensi, seguito a debita distanza dal centrosinistra e da altre forze di destra che insieme non superano il 15%, così come il Partito socialista serbo (Sps) del ministro degli esteri Ivica Dacic non va oltre l’8-10% nei sondaggi.

Nell’ultimo sondaggio diffuso alla vigilia delle Elezioni parlamentari, l’Sns di Vucic sale addirittura al 44,6% seguito al 23,6% dalla coalizione “La Serbia contro la violenza”, principale forza di opposizione guidata dall’ex sindaco di Belgrado Dragan Djilas: Dacic all’8,7% inseguite invece al terzo posto, con diverse sigle che puntano a superare la soglia di sbarramento del 3%. «O avanti con lo sviluppo o ritorno al passato», queste le parole con cui Vucic ha invitato la popolazione a confermare la scelta fatta nelle Elezioni Serbia 2022, forte dei sostegni a livello internazionale di parte del Ue in particolare l’Italia di Giorgia Meloni con cui di recente ha siglato diversi patti politico-commerciali, su tutti un’intesa sul tema dell’immigrazione sulla rotta balcanica.

ELEZIONI PARLAMENTARIE SERBIA 2023, COME SI È ARRIVATI AL VOTO OGGI

53enne, Aleksandar Vučić da circa un decennio è il vero “dominus” della politica serba avendo vinto tutte le ultime Elezioni (fino al 2017 era il Premier): da quell’anno è divenuto presidente del Paese, rieletto nel 2022 con ampio margine. Al netto della forte leadership in Serbia che dovrebbe portarlo a confermarsi anche in queste Elezioni, lo scenario generale in Serbia negli ultimi mesi ha visto non poche tensioni per la sempre difficile situazione al confine col Kosovo dopo la cosiddetta “guerra delle targhe” esplosa diversi mesi fa. Come però si è arrivati alle Elezioni anticipate è un tema che non da tutti in Europa è stato compreso: nelle ultime elezioni parlamentari del 3 aprile 2022 si è affermato con largo margine il Partito del progresso serbo, con quasi il 50% dei voti, seguito dall’opposizione di ‘Uniti per la vittoria della Serbia’ con il 13%, e dal Partito socialista serbo (Sps) del ministro degli esteri con poco più dell’11%.

Le tensioni continue con il Kosovo, lo scontro a Bruxelles sui negoziati di pace e polemiche delle varie opposizioni divise hanno portato lo scorso novembre allo scioglimento del Parlamento con l’intento di Vucic di capitalizzare così il grande favore registrato nei sondaggi e aumentando la maggioranza parlamentare. Il Kosovo resta comunque la vera incognita, non tanto per il voto di oggi ma per il futuro della Serbia: si tratta di un Paese che Belgrado non ha mai riconosciuto ufficialmente dopo la proclamazione d’indipendenza dallo Stato serbo del 2008, protetto dalla Nato mentre la Serbia vive di costanti influenze dalla Russia. Anche per questo motivo l’OCSE ha inviato osservatori – che si uniscono a quelli della Kfor, la Forza Nato in Kosovo – per monitorare il regolare andamento delle votazioni, tanto in Serbia quanto all’estero.