Il giudice di Milano ha respinto il ricorso presentato dai legali della lista ‘Referendum e Democrazia con Cappato’. Mentre da un lato è salvo l’appuntamento elettorale di domenica 25 settembre, dall’altro c’è molta amarezza da parte della lista esclusa dalla partecipazione alle votazioni. Marco Cappato definisce questa decisione “insensata perché ci imputa di non avere provato l’esistenza delle firme, attribuendo a noi un dovere che è notoriamente in capo alla Corte d’Appello e non certo ai presentatori”, riferendosi alle firme digitali tramite SPID, le stesse che hanno portato l’esclusione della lista.
Come riferisce Il Fatto Quotidiano, Marco Cappato ha parlato di “silenzio assoluto da parte di governo, Parlamento e Presidente della Repubblica”, accusando che “il giudice di Milano si è trovato a dover decidere in condizioni di oggettivo ricatto prodotto dall’inerzia istituzionale. Anche per questo la nostra azione non finisce qui. È in preparazione un reclamo urgente e ricorsi a giurisdizioni internazionali”. Dopo il ricorso d’urgenza presentato il 2 settembre contro l’esclusione dalle elezioni, la corsa della lista ‘Referendum e Democrazia con Cappato’ sembra quindi aver subìto un brusco stop. La loro risposta, però, non si farà attendere.
Lista Cappato, il ricorso e l’udienza con il giudice di Milano
Mancano ormai pochi giorni alle elezioni e nei prossimi giorni arriverà la decisione sul ricorso d’urgenza della lista ‘Referendum e Democrazia con Cappato’, esclusa dalle votazioni. Dopo l’udienza tenutasi oggi, lunedì 19 settembre, il giudice di Milano ha deciso di riservare la decisione nei prossimi giorni. Si continua quindi ad attendere prima di domenica 25 settembre la decisione del giudice della prima sezione civile del tribunale di Milano, Andrea Borrelli.
Il ricorso era stato depositato il 2 settembre scorso e ha l’obiettivo di ottenere la riammissione della lista, riconoscimento la validità delle firme digitali con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. In particolare, i legali della lista ‘Referendum e Democrazia con Cappato‘ hanno sottolineato, nel ricorso, che “da più di un anno la stessa identica procedura (la validità delle firme digitali, ndr) è ammessa invece per iniziative di un valore costituzionale altrettanto rilevante e cioè per le iniziative referendarie e le iniziative di legge popolare” e parlano di “palese irragionevolezza del presunto divieto di presentazione in forma elettronica di liste in occasione delle elezioni”. Secondo quanto ha affermato il legale difensore della lista, l’avvocato Giovanni Guzzetta, è una “violazione, flagrante e paradossale, dell’articolo 3 della Costituzione”.
Elezioni politiche 2022, cosa succede con il ricorso della lista Cappato
Pochi giorni fa, il 16 settembre, il Governo aveva scelto di costituirsi contro l’ammissione della lista ‘Referendum e Democrazia con Cappato‘, nonostante i numerosi appelli affinché per decreto fossero accettate firme raccolte con lo SPID. Secondo l’Avvocatura dello Stato, infatti le elezioni sono un “complesso procedimento, con rigorose scansioni temporali che, in caso di accoglimento del ricorso, sarebbero completamente stravolte al punto da imporre di fissare una nuova data per la convocazione dei comizi elettorali. […] Di fatto il provvedimento cautelare auspicato dai ricorrenti imporrebbe di differire lo svolgimento delle elezioni”.
È quindi concreto il rischio che le elezioni, previste per domenica 25 settembre, possano essere posticipate, forse al 25 novembre. Nel caso infatti in cui la lista ‘Referendum e Democrazia con Cappato’ sia ammessa alle votazioni, occorrerà ridefinire una nuova data. Se il giudice di Milano dovesse decidere di accettare il ricorso d’urgenza, anche la lista finora esclusa dovrebbe avere il tempo di fare campagna elettorale e occorrerebbe anche preparare nuove schede elettorali, comprensive del simbolo e dei candidati.