Ore caldissime per le elezioni del Presidente della Repubblica. L’asse inatteso tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte, con in sottofondo Letta e Meloni, ha portato al ritorno in auge di Elisabetta Belloni. Però bisogna fare i conti con il veto di Italia Viva, Forza Italia e Liberi e Uguali. Netto Di Maio in una nota: «Trovo indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni. Senza un accordo condiviso. Lo avevo detto ieri: prima di bruciare nomi bisognava trovare l’accordo della maggioranza di governo. Tutto ciò, inoltre, dopo che oggi è stata esposta la seconda carica dello Stato. Così non va bene, non è il metodo giusto».



Qualcosa si muove in casa Centrodestra. Fonti di Forza Italia hanno annunciato che, a partire da domani, gli azzurri discuteranno e tratteranno autonomamente con le altre forze politiche «allo scopo di favorire una rapida e il più possibile condivisa elezione del Presidente della Repubblica». Questo il giudizio di Salvini, riportato da Sky Tg 24: «Il centrodestra non è spaccato, è giusto che ognuno faccia valere le sue priorità». (Aggiornamento di MB)



DIRETTA: 336 VOTI PER MATTARELLA ALLA SESTA VOTAZIONE

Sesta fumata nera per le elezioni del Presidente della Repubblica, ma l’accordo tra i partiti sembra essere più vicino. Nessun nome ha raggiunto il quorum di 505, ma c’è un dato che non possiamo sottovalutare: il capo dello Stato uscente Sergio Mattarella ha raggiunto quota 336 voti. Gli astenuti sono stati 445, mentre le schede bianche 106. Poi Di Matteo con 41 voti. «Prendere spinta numeri per Mattarella», il messaggio lanciato dal Partito Democratico in questi minuti.

Nelle ultimissime ore è tornato con forza il nome di Elisabetta Belloni, ma bisogna registrare il no di Liberi e Uguali e, soprattutto, di Italia Viva e Forza Italia. Netta la posizione di Renzi: «Non è minimamente possibile votare la capo del Dis, dai servizi segreti, alla presidenza della Repubblica: c’è un codice etico istituzionale che chi vive di sondaggi non considera valido. Questo non sta in cielo né in terra», le sue parole a Radio Leopolda. Perentoria l’azzurra Licia Ronzulli: «Per noi Belloni non va bene». (Aggiornamento di MB)



DIRETTA, SALVINI: “LAVORO PER ELEGGERE UNA DONNA”

La corsa per il Quirinale sarebbe ristretta a quattro nomi: Draghi, Belloni, Casini e Mattarella, con i primi due in leggero vantaggio. Questo quanto filtra dalla Camera dopo l’incontro tra Letta, Conte e Salvini: i tre leader si aggiorneranno a stretto giro di posta. Intervistato da La7, il segretario Pd ha spiegato: «La soluzione passa attraverso il fatto che tutti capiamo che siamo vincitori se tutti saremo vincitori. Dobbiamo arrivare ad eleggere il presidente della Repubblica, molto tempo è già passato. Abbiamo discusso in modo molto franco e aperto e continueremo a farlo». Più significative le dichiarazioni di Matteo Salvini: «Mi spiace che la Sinistra non sia neanche entrata in aula per dire come la pensa, ma ognuno si comporta come vuole. Loro preferiscono mettere veti, io preferisco unire. Sono fiducioso, ho avuto diversi incontri in giornata e sto lavorando perché ci sia un presidente donna in gamba. Non faccio nomi, mi auguro che domani il Parlamento dia dimostrazione di lucidità».

Importanti dichiarazioni da casa Centrodestra sono quelle di Ignazio La Russa, volto di spicco di Fratelli d’Italia. «Non credo che la nostra Repubblica preveda che per l’elezione del Presidente serva un accordo sul governo e sarei molto stupito se Draghi lo facesse. D’altra parte se la maggioranza lo vuole eleggere noi siamo ininfluenti», le sue dichiarazioni riportate dai colleghi dell’Ansa: «Tra tutti questi nomi che sento, trovo delle agenzie di qualche giorno fa in cui Giorgia Meloni diceva che tra i nomi che non le dispiacevano c’erano quello di Sabino Cassese ed Elisabetta Belloni. Deduco – ma la mia è solo una deduzione – che Belloni possa essere un nome di intesa». (Aggiornamento di MB)

DIRETTA, LETTA: “SONO OTTIMISTA”

È terminato il vertice alla Camera tra Matteo Salvini, Giuseppe Conte ed Enrico Letta per discutere l’elezione del Presidente della Repubblica. I leader di Lega, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico si aggiorneranno tra un’ora, disponibili le prime dichiarazioni del segretario dem ai microfoni dei giornalisti presenti: «Stiamo ragionando sulle soluzioni per il dopo. Sono in corso discussioni, ci stiamo parlando, vedremo. Con Salvini ci rivedremo più tardi».

Secondo quanto riportato da La7, i tre leader avrebbero parlato di quattro nomi: Draghi, Mattarella, Casini e Belloni. Le agenzie riportano un dato in più: secondo alcune ricostruzioni, Matteo Salvini nel corso del pomeriggio avrebbe incontrato il premier Draghi. «No comment», la replica del Carroccio. La svolta per il Quirinale sembra vicina, ma mancano ancora alcuni elementi per la fumata bianca definitiva. «L’intesa è vicina», la conferma del senatore azzurro Luigi Casciello. (Aggiornamento di MB)

DIRETTA: INCONTRO LETTA-SALVINI-CONTE

Aggiornamenti degni di nota per questa diretta delle elezioni del Presidente della Repubblica. Sesta votazione in “bianco”, con il Centrodestra astenuto e il Centrosinistra senza nomi per il Quirinale. Ma qualcosa di importante sta avvenendo fuori dall’aula: incontro in corso in questi minuti, negli uffici del Movimento 5 Stelle, tra Giuseppe Conte, Enrico Letta e Matteo Salvini.

«Con il centrosinistra abbiamo aperto una trattativa. Vediamo», la conferma della capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, parlando con i giornalisti. Sempre da casa Forza Italia, le parole del vice presidente della Camera Andrea Mandelli ai microfoni del Tg3: «Questa mattina, proponendo un nome autorevole come quello della Presidente del Senato, abbiamo cercato di smuovere la situazione di stallo che si è creata: ora sta al centrosinistra evitare di rimanere arroccato sui ‘no’. Abbiamo il dovere di dare al Paese la prova di una politica che decide». Soddisfatta, da casa Pd, Anna Ascani: «L’incontro è positivo dopo quello che è successo questa mattina. Noi non abbiamo avuto toni trionfalistici, è positivo che finalmente si sia arrivati a questo vertice: credo che ci siano le condizioni per ragionare su una figura che unisca. Ci vuole un po’ di pazienza, ma si stanno creando le condizioni per la fumata bianca». (Aggiornamento di MB)

DIRETTA: TENSIONE CENTRODESTRA, REBUS SINISTRA

In corso gli ultimi vertici in vista della sesta votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica. Pochi minuti fa è terminato il summit tra i leader del Centrosinistra: bocche cucite. Qualche tensione, invece, nel Centrodestra dopo il flop di Casellati. Perentoria Giorgia Meloni in una nota, stoccata destinata a FI e centristi: «FDI alla 5ª votazione si conferma partito granitico e leale. Anche Lega tiene. Non è così per altri. C’è chi ha lavorato per impedire la storica elezione di un presidente di cdx. Gli italiani che credono in noi non meritano questo. Ne parlerò con Salvini per sapere cosa ne pensa».

La sesta votazione per il Quirinale potrebbe essere rappresentare ancora un giro a vuoto: nessuno dei candidati circolati negli ultimi giorni sarà indicato dai partiti con forza, nessuna fumata bianca in vista dal tavolo di trattative. Le strade più percorribili sono quelle che portano a Mario Draghi e al secondo mandato di Sergio Mattarella, più defilata la candidatura di Pier Ferdinando Casini. Alternativa c’è e Indipendenti hanno confermato che anche alla sesta votazione appoggeranno Nino Di Matteo. (Aggiornamento di MB)

DIRETTA: NIENTE DA FARE PER CASELLATI

Aggiornamenti importanti dalla diretta delle elezioni del Presidente della Repubblica: è terminata la quinta votazione, Maria Elisabetta Alberti Casellati non ha raggiunto il quorum. L’esponente di Forza Italia, presidente del Senato, si è fermata a 382 voti, ben al di sotto del quorum fissato a 505. Una brutta tegola per il Centrodestra, che deve fare i conti con la mancanza di almeno 60-70 voti tra i grandi elettori della coalizione.

Da segnalare la presenza di 46 voti al presidente uscente Sergio Mattarella, 38 voti al magistrato Nino Di Matteo. Infine, 8 voti a Silvio Berlusconi e 7 voti a Marta Cartabia e Antonio Tajani. Ancora fumata nera, dunque, per l’elezione del capo dello Stato: nelle prossime ore è in programma la sesta votazione, che potrebbe prevedere un rimescolamento delle carte. I partiti sono al lavoro per trovare la quadra, i nomi sul tavolo sono sempre gli stessi: Mario Draghi, Pier Ferdinando Casini e il secondo mandato di Mattarella. (Aggiornamento di MB)

DIRETTA: CENTROSINISTRA SI ASTIENE SUL NOME DI CASELLATI

È tutto di nuovo in discussione: con la scelta di Maria Elisabetta Alberti Casellati come candidata Presidente della Repubblica si “smuove” la partita delle Elezioni Quirinale 2022 ma non sembra verso una soluzione immediata a condivisa. Il Centrosinistra infatti ha deciso per l’astensione in tutte e due le chiame di questa quinta votazione in diretta dalla Camera.

In conferenza stampa dopo mezzogiorno Matteo Salvini ha confermato la scelta della Presidente del Senato come candidata del Centrodestra, motivandola come un invito al Centrosinistra a “smetterla con veti e fughe”: «Il Centrodestra ha il diritto di avanzare proposte, è maggioranza nel paese e nel parlamento. Casellati è il massimo, tolto Mattarella, che la Repubblica possa mettere a disposizione». La risposta netta e dura arriva da Giuseppe Conte e da diversi esponenti del Pd che non hanno gradito affatto la proposta sulla quinta votazione (e pure sulla sesta, come confermato da Salvini): «Secondo il Movimento 5 Stelle non è possibile candidare la seconda carica dello Stato senza previamente discutere, sedersi a un tavolo e condividere una tale candidatura. Siamo a un cortocircuito istituzionale. Io non ho fatto incontri non trasparenti, né inciuci. Serve una soluzione super partes». Per Enrico Borghi, senatore Pd, il cortocircuito istituzionale è bello che servito: «Del tutto inopportuno che la presidente Casellati co-presieda lo scrutinio odierno controllando i voti per sé stessa. Nel ‘92 Scalfaro si astenne lasciando il compito al vicepresidente Rodotà. Ci auguriamo medesimo rispetto delle istituzioni». Finora il solo senatore di FI Elio Vito ha deciso di astenersi in protesta contro l’indicazione di partito mentre due senatori M5s hanno contraddetto l’ordine dell’astensione. Nel pomeriggio alle 14.30 l’appuntamento con un nuovo vertice di Centrodestra, in attesa di vedere quali saranno i risultati dello scrutinio ma soprattutto il nuovo invito ad un tavolo condiviso fatto da Salvini in conferenza stampa agli altri leader di maggioranza: «Ho fatto richiesta per un incontro per capire se la sinistra vuole darci qualche Sì prima o poi. Abbiamo messo sul tavolo del Paese il massimo possibile, tolto Mattarella; perché dovrebbe essere divisiva Casellati? Perché dovrebbe esserci la connessione con la durata del Governo?». Poi l’affondo dal segretario della Lega, «non è possibile che si possa discutere solo con i nomi della sinistra. Mi viene in mente che Conte e Letta vogliano far saltare il Governo, non noi che candidiamo la seconda più alta carica dello Stato. Quanti grandi elettori hanno in mano Letta e Conte? Forse Pd e M5s continuano i no perché vogliono far saltare i nervi a Draghi e fare saltare il Governo».

ELEZIONI QUIRINALE: DA OGGI CI SARANNO DUE VOTAZIONI AL GIORNO

Il Centrodestra voterà compatto il nome di Maria Elisabetta Alberti Casellati come Presidente della Repubblica: la scelta sta spiazzando il Fronte Progressista che valuta come «irricevibile» la proposta della coalizione a guida Salvini-Meloni per il quinto scrutinio delle elezioni al Quirinale.

Matteo Salvini sta incontrando in questi minuti Matteo Renzi e dovrebbe vedere anche Giuseppe Conte, Enrico Letta e Roberto Speranza prima della seconda chiama: alla prima infatti stanno rispondendo solo i grandi elettori di Centrodestra e del misto, in quanto il Centrosinistra ha deciso di attendere «fino all’ultimo istante» (cit by Davide Crippa, capogruppo M5s) per l’indicazione di voto. Casellati per Lega-FdI-FI-Udc-Cambiamo-Noi con l’Italia, Cartabia per Azione, Di Matteo per L’Alternativa C’è, Manconi per SI-Europa Verde: tutto sta nel vedere ora cosa voteranno in risposta i grandi elettori del centrosinistra. Intanto la leader di FdI Giorgia Meloni uscendo dal vertice del Centrodestra rivendica la scelta sulla Presidente del Senato al Quirinale: «Andiamo su Casellati per votare compatti e forzare lo stallo: per me si dovrebbe andare subito a Elezioni e poi indire riforma costituzionale per l’elezione diretta del Capo dello Stato». Per la presidente di Fratelli d’Italia, «Se noi dimostriamo di avere la maggioranza relativa in Parlamento il Centrosinistra dovrebbe per correttezza individuare un nome condiviso all’interno del gruppo che ha più voti in Parlamento, ovvero noi. Per me avremmo dovuto farlo già tre giorni fa, ma ora è giunto il momento». Novità importante sul fronte votazioni: da oggi e per tutti gli eventuali altri giorni di votazioni ci saranno due votazioni al giorno, la prima (ancora da definire l’eventuale orario di domani) e una seconda alle ore 17.

CAOS SUL QUINTO VOTO: CDX PER CASELLATI?

«Il nome di Sabino Cassese come nostro candidato alle Elezioni del Presidente della Repubblica non va bene per Forza Italia»: a ripeterlo, ormai da ore, tanto Maurizio Gasparri, quanto Licia Ronzulli quanto soprattutto Antonio Tajani, il coordinatore nazionale e il “facenti veci” di Silvio Berlusconi. Le trattative si sono arenate nella notte quando si pensava che un possibile accordo con il Fronte Progressista (Pd-LeU-M5s) si sarebbe trovato sui nomi “super partes” di Amato, Belloni, Cassese o lo stesso Draghi. Dal vertice notturno del Centrodestra non si è giunti ad un nome unico da rilanciare e i “rumors” di continui nominativi alternativi – l’ambasciatore Mossolo, il ritornato in auge nome di Frattini e soprattutto la possibile candidatura della seconda carica dello Stato Casellati – ha scatenato la dura reazione del Centrosinistra che oggi pensa in Aula di contrapporre al nome presentato dal Centrodestra un proprio “candidato di bandiera”. L’intenzione di Lega-FI-FdI-Udc è quella di votare la Presidente del Senato, un modo per “contarsi” ma soprattutto per provare a vedere di trovare qui 50-60 voti mancanti per ottenere il quorum: in notturna Salvini aveva detto, «Ci sono tante ipotesi, ho una notte e una mattina per lavorarci, ci riconvochiamo domani alle 9. Spero che PD e 5 Stelle da domani non votino più scheda bianca e tutti si prendano le loro responsabilità». Di contro, il Pd è infuriato e grida alla possibilità di «rompere il Governo» qualora il Centrodestra voti effettivamente Casellati. Renzi, che invocava invece una soluzione condivisa, commenta caustico all’apertura del quinto voto per le Elezioni del Presidente della Repubblica «Non escludo più un Mattarella bis». Prossimi appuntamenti: alle 10.15 la Capigruppo per decidere sull’ipotesi del doppio voto; alle 11 il via alle prima chiama per senatori a vita, poi senatori, deputati e delegati regionali. Tanti nomi, ancora due le possibilità che potrebbero “evitare” il crollo del Governo: Mario Draghi e Sergio Mattarella, una sorta di eterno ritorno dell’uguale nella corsa al Quirinale.

OGGI SI AVRÀ IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA?

E al quinto giorno, forse, il Quirinale avrà il suo nuovo inquilino: si apre oggi alla Camera il quinto scrutinio per le Elezioni del Presidente della Repubblica, probabilmente quello decisivo per avere il successore di Sergio Mattarella. Il condizionale è d’obbligo visto quanto abbiamo visto anche solo nelle ultime 24 ore, tra mancati “conclavi” e nomi “bruciati” nel giro davvero di poche agenzie: appuntamento come sempre alle ore 11 con la diretta in video streaming dal canale YouTube della Camera per non perdere neanche un minuto della giornata di votazioni per i 1009 grandi elettori del Quirinale 2022.

La giornata di ieri ha visto la plastica rappresentazione della difficoltà dei vertici di partito di avere sotto controllo appieno i gruppi parlamentari: il Centrodestra ha dovuto impiegare lo strumento dell’astensione per assicurarsi di non fare la stessa fine di mercoledì quando 114 voti andarono a Crosetto contro l’indicazione della scheda bianca data da Lega e FI. Il “Fronte Progressista” invece, pur dando linea sulla “bianca”, si è ritrovato con 166 voti a Sergio Mattarella come una sorta di “ribellione” alle altre trame tentate nelle ore precedenti e successive con i rivali del Centrodestra: oggi si tenterà un primo passaggio su un nome condiviso il più possibile ma potrebbe comunque non bastare se si confermassero i malumori-resistenze tra i vari grandi elettori (ricordiamo ne servono 505 per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica). La conferenza dei capigruppo congiunta è convocata per oggi alle 10:15 a Montecitorio: nella riunione si valuterà se tenere due votazioni al giorno per eleggere il presidente della Repubblica, forse già dalla giornata di oggi.

ELEZIONI QUIRINALE: L’ABC(D) DELLA POLITICA

Ma chi sono ancora i nomi davvero in campo – oltre a quelli per forza di cosa tenuti “segreti” anche alla stampa (in modo da essere “calati” qualora ve ne fosse bisogno se saltasse il banco anche alla quinta votazione) – che possano legittimamente ambire alle stanze del Quirinale? Potremmo essere davanti ad una sorta di inedito ‘Abcd’ della politica italiana: Amato, Belloni, Cassese e ovviamente Mario Draghi. Su queste personalità stanno portando le attenzioni i partiti e nelle prossime ore in Aula potrebbero esserci novità importanti nello sviluppo degli accordi, ancora molto complicati, tra i leader e i grandi elettori. Se il presidente emerito della Consulta Sabino Cassese non disdegna l’ipotesi di essere accostato al Quirinale, da Elisabetta Belloni il riserbo è massimo (del resto è pur sempre la direttrice dei servizi segreti); Giuliano Amato resta una importante “riserva” del Paese e Mario Draghi è sempre Draghi, il vero punto “attrattivo” di questa maggioranza ma in generale dell’intera politica. Salvini nel pomeriggio di ieri era stato chiaro uscendo dalla Camera: «domani (oggi, ndr) la Lega scriverà un nome sulla scheda. Conto di portare sui tavoli alcuni profili che spero raccolgano il “sì” di tutti. Ho fatto un pomeriggio di incontri su persone da andare a proporre […] Farò un nome fuori dalla politica, senza tessera di partito, con credibilità internazionale e apprezzamento nazionale. Un servitore dello Stato». Restano ovviamente in campo anche i nomi di Pier Ferdinando Casini (quotazioni in ribasso però) e Franco Frattini, l’ex Ministro degli Esteri ieri sera rispuntato come nome dalle fonti del Centrodestra ma subito “bocciato” da Pd e Italia Viva che già avevano espresso perplessità tre giorni fa quando l’accordo Lega-M5s sembrava puntare sull’attuale Presidente del Consiglio di Stato (considerato con troppi “legami” con la Russia per rappresentare un nome spendibile nello scenario di forte alleanza atlantica in vista di un possibile scontro mondiale in Ucraina).

DIRETTA VIDEO STREAMING, QUINTA VOTAZIONE ALLA CAMERA