TERMINATA SECONDA VOTAZIONE: ANCORA FUMATA NERA PER PRESIDENTE
È terminato lo spoglio del secondo giorno con gli stessi risultati di ieri, come ampiamente previsto: 527 schede bianche (ieri furono 672), 39 per Paolo Maddalena, 39 anche per Sergio Mattarella, 38 nulle. Anche per questa seconda votazione alle Elezioni sul Quirinale la partita non si risolve, tornando dunque domani sempre alla Camera – ma alle ore 11 questa volta – con il terzo scrutinio, l’ultimo con maggioranza richiesta dei due terzi di voti dell’Aula.
Inutile nascondersi, la novità del giorno è stata rappresentata dal botta e risposta delle due coalizioni più imponenti in campo: la rosa dei nomi avanzata dal Centrodestra è stata di fatto affossata dal vertice Pd-M5s-LeU, ma di utile v’è che non è stata contrapposta un’altra rosa che avrebbe potuto allungare i tempi dello scontro. Viene richiesto un colloquio “all’ultimo sangue” domani, in stile “conclave”, con tutte le delegazioni ristrette di Cdx e Csx pronte a confrontarsi sui nomi ancora non emersi e dunque ancora legittimamene in corsa: Casini, Casellati, Cartabia, qualche outsider o perché no, anche Mario Draghi.
PD-M5S-LEU STOPPA LA “ROSA” DEL CENTRODESTRA
«Prendiamo atto della terna formulata dal centrodestra che appare un passo in avanti, utile al dialogo. Pur rispettando le legittime scelte del centrodestra, non riteniamo che su quei nomi possa svilupparsi quella larga condivisione in questo momento necessario»: lo spiegano in una nota congiunta Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza. Mentre alla Camera è terminato lo spoglio e si attendono solo le ufficialità del Presidente Fico per la seconda fumata nera (527 schede bianche, 40 Maddalena, 39 Mattarella), è fuori dal Parlamento che sembrano ancora una volta decidersi le sorti del Presidente della Repubblica.
La terna Moratti-Pera-Nordio viene “cassata” dal Centrosinistra anche se non viene contrapposto una propria “rosa”, quasi a voler accelerare i tempi e convocare un vertice decisivo nella giornata di domani: «Nella giornata di domani proponiamo un incontro tra due delegazioni ristrette in cui porteremo le nostre proposte», spiegano ancora i leader del Centrosinistra, con Letta in particolare che uscendo dalla Camera ribadisce, «Chiudiamoci in una stanza buttando la chiave, pane e acqua fino a soluzione finale condivisa. La nostra proposta è di terminarla coi tatticismi, chiudersi in una stanza e trovare una intesa». Pd-LeU-M5s ribadiscono infine «la nostra volontà di giungere ad una soluzione condivisa su un nome super partes e per questo non contrapponiamo una nostra rosa di nomi».
ATTESO LO SPOGLIO: VOTO QUIRINALE PIÙ IN FRETTA DI IERI
Il Centrodestra ha fatto la sua mossa nominando la prima “rosa” dei nomi per le Elezioni a Presidente della Repubblica: si tratta di Marcello Pera, Carlo Nordio e Letizia Moratti, annunciati in conferenza stampa dai leader del Centrodestra al completo.
La replica di Pd e M5s sembra al momento essere positiva: «nomi di alto livello, li prendiamo in considerazione» spiegano sia Letta che Conte. Salvini non ha escluso che candidabili siano anche Casellati e Tajani ma per il momento di questi nomi – e non di Draghi o Casini – intende trattare il Centrodestra: da poco è stato convocato alla Camera il vertice di Centrosinistra per provare a rispondere ai rispettivi rivali, forse, con un altra “rosa” che si vocifera potrebbe contenere i nomi di Anna Finocchiaro, Elisabetta Belloni e forse anche Andrea Riccardi. Parallelamente – come osservano diversi analisti in queste convulse ore pre-Quirinale – i nomi di Draghi, Cartabia e Casini non dovrebbero essere fatti da nessuno dato che invece potrebbero essere le “carte” da giocare dalla quarta-quinta votazione per superare l’ipotetico stallo tra le coalizioni. I toni sono sembrati molto più concilianti rispetto a ieri e sale dunque la speranza per avere il nuovo Presidente già entro la fine della settimana. Votazioni intanto che continuano e assai più veloci del primo scrutinio: alle 18 è terminata la chiama dei deputati, ora sono attesi i 58 delegati regionali e poi si procederà al secondo spoglio delle schede con il Presidente Fico. Risultati attesi già ben prima delle 21.
PRONTE LE “ROSE” DEI NOMI PER CENTRODESTRA E (FORSE) CENTROSINISTRA
Mentre a Montecitorio prosegue la seconda votazione del Presidente della Repubblica, tutti i riflettori sono sulle due riunioni di Centrodestra e Centrosinistra: è attesa a breve la “rosa” dei nomi che verrà fatta da Salvini in conferenza stampa, con in “pole” Casellati, Pera e Nordio.
Alle ore 17 invece Enrico Letta annuncia che nel corso della riunione verrà discusso con Conte e Speranza se presentare anche loro una “rosa” di nomi o invece preferire un approccio più conservativo. «Le cinquine del centrodestra? Vanno bene a tombola. Chi ha il candidato lo tiri fuori, il centrodestra ha il diritto di avanzare la candidatura. Questo non è uno show», ‘sussurra’ Matteo Renzi dalla Camera appena dopo aver votato la sua seconda scheda nei “catafalchi” del Quirinale. Il senatore a vita Mario Monti, sentito fuori Montecitorio, lancia la sua previsione: «Mi sembra ci sia in corso da parte di tutti un’opportuna riflessione e scambio di punti di vista. Penso che arriverà il giorno del buon senso». Resta in “secondo piano” per il momento la figura di Mario Draghi sul quale però resta ancora la “battaglia principale” dalla quarta-quinta votazione, quando le varie “rose” delle coalizioni potrebbero elidersi/consumarsi.
SCATTA LA SECONDA VOTAZIONE PER LE ELEZIONI DEL QUIRINALE
Si apre la seconda giornata di votazioni alla Camera per l’elezione del Presidente della Repubblica: prima chiama per senatori a vita e senatori, seguiranno deputati e delegati regionali. Dovrebbe arrivare anche questa sera la medesima “fumata nera” di ieri, visto che la scheda bianca tornerà ad essere la scelta principale di quasi tutti i grandi partiti in Parlamento.
Ciò che cambia però è lo stato delle trattative con le due riunioni di Centrodestra (alle 14.30, alle 16.30 la conferenza stampa qui) e Centrosinistra (vertice Letta-Conte-Speranza rinviato alle 17.30) che forniranno i primi veri “nomi” sul tavolo della corsa al Colle. Una “terna” dalle fonti di Centrodestra sarebbe quella formata da Marcello Pera, Maria Elisabetta Casellati e Carlo Nordio; mentre sul fronte Centrosinistra si ragionano su altri nomi oltre a quello di Andrea Riccardi, rivendicato da parte di M5s e Pd. Secondo l’Adnkronos Giuseppe Conte avrebbe escluso categoricamente la candidatura di Mario Draghi al Quirinale, seguendo di fatto la linea intravista già da Salvini, Tajani e Renzi: le trame proseguono, le elezioni entrano nel vivo ma vedranno solo per oggi lo schema 15-21 per le votazioni a Montecitorio. Da domani infatti si torna ad orari più “consueti” con la prima chiama fissata per le ore 11.
QUIRINALE, GLI ULTIMI VERTICI PRIMA DEL SECONDO VOTO
Appena prima dell’inizio della seconda votazione alla Camera si terranno i due nuovi, attesi, vertici delle coalizioni più influenti tra i 1009 grandi elettori in gioco: alle 14.30 si riunisce il Centrodestra, con Salvini-Meloni-Tajani intenzionati a trattare con i partiti più piccoli (Coraggio, Udc e Noi con l’Italia) per la rosa dei nomi per il nuovo Presidente della Repubblica.
Similmente, alle 15 si riunisce il Pd con M5s e LeU per chiarire il metodo da seguire oggi, domani e forse già anche giovedì, in attesa del colloquio bilaterale cruciale nel tardo pomeriggio tra Letta e Salvini. L’Agenzia AGI ha poi diffuso la notizia della conferenza stampa convocata alle ore 16.30 alla Camera con i leader del Centrodestra per presentare i nomi in campo per le Elezioni del Quirinale: secondo fonti confermate, i nomi sarebbero quelli di Letizia Moratti, Marcello Pera, Maria Elisabetta Casellati, Giulio Tremonti e Carlo Nordio. Al momento sarebbero esclusi quelli di Franco Frattini – sui cui è calato un veto importante oggi da Letta e Renzi – e Pier Ferdinando Casini. Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno poi fatto filtrare qualche “irritazione” per la scelta dei nomi che non dovrebbe fare solo Salvini ma l’intera coalizione. Da qui il vertice congiunto prima della conferenza stampa per definire la linea e lanciare una mossa verso il “campo opposto” in Parlamento, ovvero il Centrosinistra. Registriamo infine un botta e risposta a stretto giro tra i due “kingmaker” attuali per la corsa al Quirinale: apre Letta, «Per il Quirinale abbiamo bisogno di un profilo chiaramente atlantista e che rassicuri i mercati»; chiude Salvini, «Il nome non lo decidono i mercati». Lo scontro sembra essere originato dal nome di Frattini, non gradito dai dem per la buona linea diplomatica che l’attuale Presidente del Consiglio di Stato ed ex Ministro degli Esteri intrattiene con la Russia di Putin. Nota di servizio: il vicepresidente della Camera Andrea Mandelli nella seduta straordinaria convocata stamane ha annunciato la piena ufficialità della nomina di Rossella Sessa come nuova deputata: «La Giunta delle elezioni ha accertato che la candidata che segue nella lista di Forza Italia del collegio campano è Maria Rosa detta Rossella Sessa». In questo moto i grandi elettori per il Quirinale tornano ad essere ufficialmente 1009.
I PARTITI TRATTANO SUL QUIRINALE
«Quello che ha l’asso in mano per chiudere questa partita si chiama Matteo Salvini e deve scegliere quando calarlo»: lo ha detto Matteo Renzi parlando stamane a Radio Leopolda, aprendo di fatto le “trattative” di questa seconda giornata di voto per le Elezioni del Presidente della Repubblica.
Per il leader di Italia Viva, il segretario della Lega Salvini ha al momento 4 ipotesi da poter giocare per “chiudere” la partita Colle: «insistere su un nome di centrodestra anche contro un pezzo del Parlamento, sperando che passi. Cercare un grande accordo con tutti su un nome fuori dal giro; terza ipotesi accordo con Conte; infine un sistema di usato sicuro. Queste sono le olimpiadi della politica. Suggerisco di utilizzare nelle prossime 24, 36 ore di far prevalere la politica, se vanno alla ricerca di effetti speciali rischiamo di far la fine di Bersani». Tutti i partiti però trattano consci che la “profezia” renziana sulla durata delle votazioni possa davvero avversarsi: «Credo che difficilmente andremo oltre la quinta, questa è la mia impressione ed è la mia speranza». Il dialogo Lega-M5s avrebbe partorito il nome di Franco Frattini, mentire quello Pd-Carroccio potrebbe virare sulla Presidente del Senato Casellati: il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo ha però spiegato appena prima di cominciare la riunione dei grandi elettori del Carroccio che «Oggi verrà fatta una rosa di nomi di alto profilo». L’ipotesi principale resta sempre però Mario Draghi e qui l’ANSA stamane riporta un pensiero delle fonti immediatamente vicine al Presidente del Consiglio: «A tutti i leader politici si rivolge nella consapevolezza che le decisioni sul Quirinale non si prendono contro o senza i partiti, che spetta a loro indicare la soluzione. Lo scopo dei colloqui sarebbe quello di sapere, con umiltà, in modo diretto dai leader cosa si aspettino da lui. Nella carica che avrà in futuro, questo il ragionamento, Draghi farà quello che è nelle sue possibilità per rispondere a queste aspettative». Da registrare infine la nota ufficiale della Lega che escluse alcuna “trattativa” con il Premier Draghi per un possibile rimpasto: «Non è in corso alcuna trattativa tra il Senatore Matteo Salvini e il Presidente del Consiglio Mario Draghi a proposito di un presunto rimpasto».
DIRETTA ELEZIONI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: QUIRINALE, LA SECONDA GIORNATA
Si è chiusa con un nulla di fatto alla Camera la prima giornata di Elezioni del Presidente della Repubblica e pure i risultati di questa seconda votazione potrebbero essere molto simili: alle ore 15 si torna alla chiama dei 1009 grandi elettori (1008 ancora per oggi, da domani voterà la deputata Sessa dopo aver sostituito il parlamentare Fasano comparso il 23 gennaio scorso), con la diretta in video streaming disponibile sul canale YouTube della Camera dei Deputati.
I risultati del primo scrutinio hanno visto la vittoria schiacciante della scheda bianca, indicata dai maggiori partiti ieri per prendere tempo in vista dell’evoluzione dei dialoghi tra i leader fuori dal Parlamento: e così pure per oggi è atteso uno scenario simile, sempre che non decolli all’improvviso il nome di Mario Draghi come candidato “scelto” da quella platea potenziale di 672 schede bianche viste ieri alla prima votazione. Proprio sul Premier si è permeata l’intera giornata di interlocuzioni vista ieri, con “borsino” in discesa ad inizio giornata e in salita in serata.
Matteo Salvini ed Enrico Letta sono stati i più attivi ieri nei colloqui trasversali con gli altri partiti ma è stato soprattutto Draghi il vero “protagonista” in quanto ha sentito/visto tutti i leader di maggioranza lasciando massimo riserbo sull’esito di tali colloqui.
CANDIDATI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: CHI ANCORA IN CAMPO
Aprendosi oggi la seconda giornata di voto per le Elezioni del Quirinale, il Premier Draghi resta il “deus ex machina” per un possibile doppio colpo nei prossimi giorni, quando cioè dalla quarta votazione il quorum per il nuovo Presidente della Repubblica si fermerà a 505 voti: Draghi al Colle e nuovo Governo con maggior impulso dei leader politici all’interno, con tanto di patto di maggioranza per arrivare a scadenza naturale della legislatura tra meno di un anno. L’opzione A resta però avversata da una quantità di incognite davvero difficili da prevedere a cominciare dal numero di potenziali “franchi tiratori” nelle varie coalizioni di Centrodestra e Centrosinistra e pure per l’avversione che alcuni grandi elettori della Lega e di Forza Italia avrebbero per la candidatura di Draghi.
Si costruiscono dunque diverse alternative per lasciare il Governo “intatto” e per porre però un nome più politico alla guida del Quirinale: entrambe le opzioni sono al momento sul tavolo dei vari colloqui comunque proceduti senza intoppi e in un clima tutto sommato positivo tra i diversi partiti, Lega e Pd in testa.
Il problema lo pone però chiaramente il sondaggista Antonio Noto, raggiunto da Adnkronos: «il problema che sta emergendo in maniera forte in questa elezione del Presidente della Repubblica è un sistema di metodo. Per la prima volta si vuole cercare un equilibrio tra Palazzo Chigi e Quirinale e questo sta mandando il sistema in tilt: già è difficile trovare un accordo su un Presidente della Repubblica, figuriamoci quanto possa essere difficile trovare contemporaneamente un accordo sul presidente del Consiglio e sul Presidente della Repubblica». Con Draghi dunque in “bilico” gli altri candidati che restano in campo, in attesa che qualche nome finora tenuto “nascosto” esca allo scoperto, rimangono: Pier Ferdinando Casini, Elisabetta Belloni, Marta Cartabia, Maria Elisabetta Alberti Casellati e pure un’opzione da “ultima spiaggia” per i partiti come il mandato bis di Sergio Mattarella. Regole su come si vota e normative Covid restano intatte, si avvia dalle ore 15 il secondo scrutinio: orario più o meno di proclamazione dei risultati tra le 21 e le 21.30.