RISULTATI QUIRINALE PRIMA VOTAZIONE: FUMATA NERA

976 votanti effettivi, 672 maggioranza richiesta e 672 schede bianche esatte: si conclude con una “fumata nera” il primo giorno di Elezioni per il nuovo Presidente della Repubblica, ed era ampiamente previsto.

Molto meno prevedibile invece il forte attivismo del Presidente del Consiglio Mario Draghi sul quale al momento sembra giocarsi l’intera partita o quasi del Colle: ha sentito/incontrato ormai tutti i leader, anche se niente o quasi filtra da questi colloqui a Palazzo Chigi. È iniziato e continuerà domani il dialogo tra i vari partiti, con “kingmaker” Salvini e Letta: si discute dell’opzione Draghi con relativi cambiamenti da apportare al Governo, o in alternativa su un nome più politico al Quirinale per mantenere Draghi a Palazzo Chigi. In attesa di capire cosa potrà succedere probabilmente dalla quarta votazione in poi, i risultati del primo spoglio vedono la seguente situazione: il candidato degli ex M5s Maddalena con 36 voti, seguito da Sergio Mattarella con 16, Cartabia 9, Berlusconi, Cassinelli, Tasso e De Martini (no vax della Lega) a 7. Il trionfo vero è delle schede bianche, pari al quorum richiesto nelle prime tre votazioni: sarebbero dovute essere molte di più (almeno 900) dato che Pd, FI, FdI, Lega, M5s e Iv hanno indicato per il primo giorno di prendere tempo con la scheda bianca. Appuntamento ora a domani, sempre alle ore 15, per la seconda giornata di votazioni sul prossimo Capo dello Stato.



SPOGLIO IN DIRETTA: NON SI AVRÀ OGGI IL PRESIDENTE

A spoglio iniziato alla Camera non si ha alcuna sorpresa, non sarà oggi che si eleggerà il nuovo Presidente della Repubblica: con la diretta video da Montecitorio, è cominciata la “litania” delle schede lette dal Presidente Fico.

Rispetto all’indicazione iniziale dei partiti principali di votare “scheda bianca”, molti grandi elettori sembrano essere stati tentati dal porre qualche nome “goliardico” o giù di lì: si stanno vedendo voti per Alberto Angela, Amadeus, Claudio Lotito, ma anche Umberto Bossi, Alessandro Siani, Fulvio Abbate, Giuseppe Cruciani e Alfonso Signorini. Pochissimi voti per Draghi e Berlusconi, in “vantaggio” nei risultati parziali del Quirinale troviamo Paolo Maddalena, il candidato dei circa 50 centristi-populisti ed ex M5s: dietro a distanza Umberto Bossi e Sergio Mattarella, ma anche Ettore Rosato e Marco Cappato. Resta comunque la “scheda bianca” la vera protagonista di questo primo giorno di votazioni, anche se con cifre e quantità “minori” rispetto a quelli indicati dal diktat di Pd, Cdx, M5s e Iv: dopo le ore 21 dovrebbe aversi l’ultimo spoglio finale. Il senatur Bossi ha dato la sua personale visione rispetto al nome che tra qualche votazione potrà venir eletto al Colle: «Il nome di Draghi? Uscirà alla fine».



ATTESO LO SPOGLIO: LE ELEZIONI IN DIRETTA, GLI ORARI DI DOMANI

È atteso l’inizio del primo spoglio per le elezioni del Presidente della Repubblica alla Camera: le operazioni di voto sul Quirinale stanno procedendo più in fretta del previsto, dunque è ipotizzabile che attorno alle 21 si avrà il primo esito dello scrutinio letto dal Presidente Roberto Fico.

Gli orari di domani restano i medesimi di oggi, come sancito dalla Conferenza dei capigruppo di Camera e Senato: secondo scrutinio sempre domani alle 15, «orientativamente da mercoledì il via alle 11»; per martedì la decisione è stata presa per consentire ai grandi elettori di partecipare ai funerali di Vincenzo Fasano, il deputato di Forza Italia scomparso ieri. Su 6 senatori a vita oggi hanno votato in 4 (Cattaneo, Monti, Piano e Segre) mentre Rubbia e Napolitano sono rimasti assenti; dei 17 grandi elettori positivi attualmente al Covid-19, solo 10 si sono presentati al “drive in” dietro la Camera. Fronte trattative, lo “stallo” al momento è rappresentato dal nome di Mario Draghi che sembra sempre più il “favorito” anche nei prossimi incontri che si terranno domani tra Centrodestra e Centrosinistra. «Forte sintonia» spiegano Pd, Lega e M5s nei vari bilaterali tra Salvini, Conte e Letta, il che fa presagire un terreno fertile per una decisione forse non così tardiva nelle tempistiche.



LA “MOSSA” DI MARIO DRAGHI PER IL QUIRINALE

Non sono pochi i grandi elettori che in queste ore esprimono il parere secondo cui entro la fine della settimana – forse già prima della quarta votazione – si potrà avere il nuovo Presidente della Repubblica. Mentre sono cominciate le chiame dei 630 deputati (finiti tutti i senatori e senatori a vita), il vero “ritmo” delle Elezioni per il Quirinale si sta svolgendo fuori dalla Camera.

È terminato poco dopo le 16.30 l’incontro tra Salvini e Letta, con la nota congiunta di Pd-Lega che annuncia «Lungo e cordiale incontro tra Matteo Salvini ed Enrico Letta negli uffici della Lega alla Camera. Con il faccia a faccia si è aperto un dialogo: i due leader stanno lavorando su delle ipotesi e si rivedranno domani». La vera “mossa” l’ha però fatta Mario Draghi, decidendo di incontrare prima il leader della Lega ed entro la fine della prima giornata di votazioni anche tutti gli altri leader di partito. L’impressione è che il vero candidato forte al Colle sia proprio l’attuale Premier e che dunque le trame tra i diversi partiti siano orientate a capire come modificare il Governo se l’ipotesi Draghi Presidente della Repubblica dovesse prendere corpo nei prossimi giorni. «Draghi può fare molto bene il presidente del consiglio e può fare molto bene il presidente della Repubblica», ha spiegato fuori dalla Camera Matteo Renzi dopo aver votato, aggiungendo «Oggi non tocca a me, sono solo una piccola parte del puzzle. Ai miei colleghi dico che su queste cose non si scherza. Con Draghi al Colle serve un accordo politico». Intanto sono stati ufficializzati altri candidati Presidente già in questa prima votazione: qui nel focus i nomi e i partiti che li appoggiano.

INIZIATE LE ELEZIONI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: LE PRIME DICHIARAZIONI

È stato Umberto Bossi il primo tra i 1009 grandi elettori che dalle ore 15 hanno cominciato ufficialmente la “corsa” al Quirinale in questo primo giorno di elezioni: le trame sul Presidente della Repubblica proseguono, con diversi “rumors” dalla Camera in costante evoluzioni, sembrano sempre più legate al futuro del Governo del Paese.

Con l’incontro di stamane tra Matteo Salvini e Mario Draghi si moltiplicano le voci circa la possibilità che nelle prossime ore Centrodestra e Centrosinistra arrivino all’accordo per il Quirinale con l’attuale Premier e immediatamente conseguente il “rimpasto” dell’esecutivo a cominciare da Palazzo Chigi. Salvini vedrà Letta e Conte nel pomeriggio e si cercherà di uscire dalla “morsa” della scheda bianca, prevista ormai per oggi, domani e forse anche mercoledì. Nelle dichiarazioni di voto va registrata la scelta di Fratelli d’Italia per il nome di Carlo Nordio (ex magistrato di stampo liberale), votato dalla giornata di domani, quasi come a “smarcarsi” da eventuali decisioni prese dall’alta di Centrodestra nella maggioranza di Governo. Gli altri “candidati” finora emersi sono Marta Cartabia (per Azione-+Europa), Paolo Maddalena (ex M5s-Alternativa C’è) e per l’appunto Carlo Nordio per il partito di Giorgia Meloni. Assenti alla prima chiamata i senatori a vita Renzo Piano, Giorgio Napolitano e Carlo Rubbia: presenti e votanti invece Monti, Cattaneo e Liliana Segre.

VOTO QUIRINALE: VERSO SCHEDA BIANCA PER (QUASI) TUTTI

Si parte, tutto pronto nella duplice insolita scenografia per le elezioni del Presidente della Repubblica: in Aula alla Camera dalle 15 ma anche nel “drive in” dietro Montecitorio per quei 22 grandi elettori positivi al Covid o in isolamento per contatto.

Si tratterà ad oltranza tra i grandi partiti per il Quirinale dato che sembra ormai assodato che nelle prime tre votazioni – da oggi a mercoledì – si assisterà ad un profluvio di schede bianche (quasi più di 700). Le trattative sono in corso con il Centrodestra che proporrà una rosa di nomi nel fondamentale (forse) incontro di oggi pomeriggio tra Matteo Salvini – che ha avuto mandato dal Centrodestra compatto per trattare sulle votazioni – ed Enrico Letta. Draghi, “Mattarella-bis” o un terzo nome (Casini il nome più in “vista” nelle ultime quote), i giochi sembrano ormai essere su questa possibile terna di scenari. I grandi elettori restano 1009 dopo l’elezione “lampo” della Camera per il sostituto di Enzo Fasano morto ieri: si tratta di Rossella Sessa, deputata per Forza Italia, l’ultima in extremis ad entrare nella rosa dei 1009 grandi elettori per il Colle (anche se voterà da mercoledì in quanto i tempi tecnici della proclamazione arriveranno solo domani). Restano invece per il momento fuori dal voto i 5 parlamentari “no vax” della Sicilia e della Sardegna (il leghista Guido De Martini e gli ex M5s Pino Cabras e Andrea Vallascas, e 2 dalla Sicilia, i due ex grillini Michele Sodano e Simona Suriano). Il Presidente della Camera Roberto Fico ha invece deciso che leggerà nello scrutinio finale solo il cognome del candidato votato, escludendo così qualsiasi modo per “segnare” le schede e contare eventuali voti diversi per i vari partiti.

LA MAPPA DEL PRIMO VOTO AL QUIRINALE

La mappa del primo voto che va delineandosi alla Camera dovrebbe prevedere almeno per oggi – e per i successivi tre giorni quantomeno – una larga maggioranza di scheda bianca per le elezioni del Presidente della Repubblica.

La corsa al Quirinale va ad intensificare le “trame” tra i vari partiti, alla ricerca di quel nome condiviso che potrebbe essere portato alla luce da giovedì 27 gennaio in poi, giorno della quarta votazione con il quorum abbassato a 505 voti. Lo dice chiaramente il capogruppo di Italia Viva Ettore Rosato: «stiamo lavorando ad una intesa tra Centrosinistra e Centrodestra, Ci saranno tre giorni di schede bianche e giovedì una proposta condivisa». La “mappa” al momento dovrebbe vedere questa situazione oggi pomeriggio: 707 schede bianche (Centrodestra, Pd, M5s, Iv), 55 per Paolo Maddalena e 5 – i grandi elettori di Azione-Più Europa – per Marta Cartabia Presidente. Restano 242 indecisi, cifra più, cifra meno, che ancora non hanno sciolto la loro riserva sul nome da indicare oggi nei “nuovi catafalchi” appena montati a Montecitorio. Il numero dei Grandi elettori era sceso nella notte a 1008 dopo la morte improvvisa del deputato FI Fasano, ma una riunione straordinaria della Camera ha provveduto a nominare il successore sempre in quota Forza Italia, si tratta di Maria Rosa Sessa, facendo tornare così il numero di Grandi elettori nuovamente a 1009.

DIRETTA ELEZIONI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, VIDEO STREAMING: PRIMO VOTO QUIRINALE

Scatta oggi alle ore 15 presso la Camera dei Deputati il primo voto per le Elezioni del nuovo Presidente della Repubblica: dopo un’infinita “corsa al Colle” durata negli scorsi mesi, la prima “resa dei conti” è attesa a Montecitorio, con diretta in video streaming sul canale YouTube della Camera per non perdersi ogni votazione e possibile “sorpresa” sul prossimo inquilino del Colle.

Il 3 febbraio prossimo si chiude ufficialmente il settennato di Sergio Mattarella e si spera di avere già in “mano” il nome del suo successore: la “campagna elettorale” degli scorsi giorni ha visto intrecciarsi il futuro del Colle con quello del Governo e della lotta alla pandemia Covid-19. I nomi dei potenziali “candidati” così come le regole stringenti per la sicurezza sanitaria renderanno un “unicum” (si spera, ndr) questo voto al via oggi: seguiremo da oggi fino alla proclamazione tutti i passaggi in diretta sulle pagine del “Sussidiario”, con commenti, aggiornamenti e bilanci sull’andamento delle Elezioni verso il Quirinale. Qui sotto trovare un breve “vademecum” per iniziare ad orientarsi sullo scenario attuale a poche ore dalla prima chiama nell’Aula di Montecitorio per i 1009 grandi elettori chiamati ad nominare il prossimo Presidente della Repubblica.

QUIRINALE, TOTONOMI CANDIDATI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E QUOTE

I nomi emersi in questi giorni come potenziali nuovi inquilini del Quirinale, come noto, sono sempre quelli: Mario Draghi, Silvio Berlusconi, Sergio Mattarella (per l’ipotesi bis) e poi ancora Casellati, Cartabia, Amato, Prodi, Gentiloni, Gianni Letta, Marcello Pera, Letizia Moratti, Giulio Tremonti. Paolo Maddalena. Tantissimi nomi, pochi “candidati” che già si sono esposti, nella più classica delle tradizioni delle Elezioni al Quirinale.

Le ultime quote delle elezioni presidente della Repubblica dei bookmakers lanciate da Ladbrokes hanno ridotto la “rosa stretta” a pochi nomi candidabili ma non è affatto detto che – specie dopo la quarta votazione, quando si abbassa il quorum a 505 voti necessari – non possano emergere clamorose sorprese dal voto alla Camera. L’attuale Premier al Colle è dato a 1.73, seguito dalla Presidente del Senato Casellati (a 8), un Mattarella Bis a 8, la Ministra della Giustizia Cartabia e Berlusconi a 11, l’ex Premier Amato e Casini a 13, mentre il commissario Ue agli Affari Economici Gentiloni non va sotto i 15.

Secondo i retroscena principali di questi ultimi giorni sulle elezioni del Presidente della Repubblica, le ipotesi principali potrebbero ridursi a tre macro-scenari: se si trovasse un accordo per un “patto di Governo” da qui a fine legislatura (2023), la strada sarebbe spianata per la salita di Mario Draghi al Quirinale. Qualora ciò non avvenisse, si cercherebbe un nome il più possibile “condiviso” alle coalizioni in gioco, tenuto conto che il Centrodestra questa volta ha il gruppo più consistente nei 1009 grandi elettori (un pacchetto di circa 451 voti potenziali).

Specie dopo l’uscita di scena ufficiale di Silvio Berlusconi, le carte interne alla coalizione Lega-FdI-FI si fanno ancora più “tumultuose” e dagli imprevedibili scenari; in terzo luogo, il piano per un “Mattarella bis”, chiedendo un estremo sforzo al Presidente uscente per un secondo mandato “a tempo” come avvenne già con Giorgio Napolitano nel 2013, magari con l’accordo “non scritto” di mantenere intatto lo schema istituzionale fino alla fine della legislatura per evitare di produrre sconvolgimenti (cambi di Governo, elezioni anticipate) in piena lotta alla pandemia.

ELEZIONI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: QUORUM E NUMERI

In queste Elezioni Quirinale 2022 il numero variabile dei grandi elettori chiamati ad eleggere il Presidente della Repubblica si è fermato a 1009: 630 deputati, 321 senatori (tra cui i 7 senatori a vita), 58 delegati (3 per ogni Regione, 1 solo per la Valle d’Aosta). Per le Elezioni del nuovo Presidente della Repubblica, le prime tre votazioni – come da regola costituzionale – vede richiedere la maggioranza di 673 grandi elettori sui 1009 totali: dalla quarta in poi, invece, serve la semplice maggioranza assoluta (la metà più 1), dunque 505 voti.

Tenuto conto che nessun grande gruppo parlamentare possiede da solo i numeri bastevoli per eleggersi il proprio candidato – neanche dopo la quarta votazione – saranno decisive le trame e gli accordi stipulati anche a voto in corso tra i principali partiti/coalizioni. Ai nastri di partenza per il voto del Colle ecco la situazione di tutti i gruppi in cui sono suddivisi i 1009 grandi elettori:

Centrodestra (Lega, FI, FdI, Coraggio Italia-Idea-Cambiamo, Noi con l’Italia): 451
Centrosinistra (M5s, Pd, LeU): 407
Area Centro (Iv, Azione-+Europa, Maie): 57
Ex M5s: 65
Minoranze linguistiche: 10
– altri senatori: 4
– altri deputati: 7
Senatori a vita: 6 (Giorgio Napolitano, Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano,Carlo Rubbia, Liliana Segre)

COME SI VOTA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Capire come si vota il Presidente della Repubblica in piena emergenza sanitaria nazionale offre qualche “regola” in più oltre alle classiche “liturgie” quirinalizie in atto fin dall’alba della Prima Repubblica. Innanzitutto occorre ricordare che queste Elezioni 2022 saranno le ultime con 1009 grandi elettori chiamati al voto: al prossimo giro entrerà in vigore la legge costituzionale sul taglio dei parlamentari, ovvero 230 deputati e 115 senatori in meno tra i grandi elettori. L’elezione del Presidente si svolge con votazioni a scrutinio segreto: le prime tre con maggioranza dei due terzi dell’assemblea, dalla quarta in poi con la maggioranza assoluta (50% più 1).

La “chiama” dei Grandi elettori per le elezioni del Presidente della Repubblica viene ripetuta 2 volte: ogni elettore entra in una delle cabine poste sotto il banco della presidenza (gli ex “catafalchi”, oggi 4 nuove cabine elettorali per motivi Covid). Si scrive il nome del candidato su una scheda, consegnata dal commesso già timbrata e firmata dal segretario generale di Montecitorio: poi la stessa viene inserita nell’urna di vimini e raso verde (“l’insalatiera”). All’ingresso di Montecitorio potranno entrare tutti parlamentari con Green Pass “base” (dunque anche con tampone negativo oltre a vaccino/guarigione Covid): per i grandi elettori “positivi” è stato approvato un decreto ad hoc con apposita deroga alla possibilità di votazione all’interno del drive-in allestito presso il parcheggio della Camera.

Vi sarà un massimo 50 grandi elettori alla volta potranno votare; fasce orarie in ordine alfabetico; mai più di 200 persone alla volta in Aula; su tribune potranno stare 106 parlamentari e delegati regionali senza contingentamento per gruppo. Per quanto riguarda gli orari delle Elezioni, avverrà una sola votazione al giorno: ore 15-16.30 i senatori; 16.40-19.23 deputati; 19.24-19.45 delegati regionali. Proclamazione del voto non prima delle 20.30-20.45. Lo spoglio verrà eseguito dal Presidente della Camera (Roberto Fico, ndr), il quale leggerà «in Aula i nomi dei candidati uno ad uno ad alta voce e il conto delle schede viene tenuto degli scrutatori eletti tra i funzionari della Camera e dai componenti dell’ufficio di presidenza di Montecitorio». Ricordiamo infine che in base all’articolo 84 della Costituzione, può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino italiano che abbia compiuto 50 anni e goda dei diritti politici e civili.

DIRETTA ELEZIONI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IN STREAMING VIDEO TV