Non mancano momenti di tensione in Russia, dove sono in corso le elezioni presidenziali, e non arrivano buone notizie al presidente Vladimir Putin, che comunque è destinato a restare in carica. Si stanno verificando sabotaggi in altre città russe, mentre nella regione ucraina di Kherson, controllata dai russi, un seggio è stato addirittura bombardato. Lo avrebbe fatto l’Ucraina, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa statale Tass, citando la commissione elettorale locale insediata a Mosca. Nel distretto Moskovsky di San Pietroburgo una ragazza di 21 anni ha lanciato una bottiglia molotov contro il portico di una scuola dove sono allestiti due seggi elettorali per le presidenziali in corso fino a domenica. Stando alla testata locale Fontanka, la molotov sarebbe stata lanciata contro un manifesto elettorale. La ragazza è stata arrestata dalla polizia.



Da dati preliminari sarebbe emerso che la sua azione sarebbe stata ispirata da un canale Telegram ucraino. Da altre zone della Russia arrivano notizie secondo cui coloro che si recano ai seggi elettorali lanciano inchiostro o vernice nelle urne. A Mosca, invece, una donna ha provato a dare fuoco a una cabina elettorale e filmato l’accaduto. Invece, media locali a Voronezh una donna ha verso un colorante in un seggio elettorale, nel microdistretto sud-orientale di Borisoglebsk. L’agenzia di stato Ria Novosti ha scritto che a Mosca sono state rafforzate le misure di sicurezza per evitare episodi del genere. (agg. di Silvana Palazzo)



QUANDO SI SAPRANNO I RISULTATI DELLE ELEZIONI IN RUSSIA (E QUANTO PUTIN ATTENDE IL DATO SULL’AFFLUENZA)

Ad urne ormai aperte in tutta la Russia, secondo diversi osservatori internazionali, e guardando alle recenti consultazioni, i risultati delle Elezioni Presidenziali in Russia dovrebbero arrivare attorno alla sera di domenica 17 marzo, ultimo giorno di votazioni nei seggi sparsi per l’intero vasto Paese ex URSS. Non è ancora chiaro il termine minimo per la comunicazione dei risultati, ma l’incrocio tra voti già espressi, voto elettronico e normale scrutinio dei seggi, dovrebbe impiegare diverse ore e dunque giungere tra la domenica e massimo lunedì 18 marzo.



Il vero dato a cui però occorrerà guardare – in primis lo stesso presidente Putin – è quanto saranno i risultati finali dell’affluenza: dall’inizio del potere di Putin negli anni Duemila, la Russia “valuta” lo stato di fiducia nel Cremlino con la maggiore o minore presenza alle urne dei propri elettori. Non essendoci candidati in grado di raccogliere consensi bastevoli per battere l’ormai certo quinto mandato consecutivo di Vladimir Putin, è sul dato di chi andrà a votare che si gioca la “credibilità” e la tenuta del partito “Russia Unita”. Nel frattempo la procura di Mosca ha già lanciato un allarme/minaccia alla popolazione che dovesse prendere parte domenica all’iniziativa di protesta della vedova di Navalny dal titolo “Mezzogiorno contro Putin”: chi infatti si recasse in massa alle 12 nei seggi per mostrare l’opposizione al Presidente, «è punibile in base alla legge», fanno sapere i magistrati.

AL VIA LE ELEZIONI IN RUSSIA: SI VOTA DAL 15 AL 17 MARZO 2024, TUTTE LE INFO SUI RISULTATI

Al via oggi tra fortissime tensioni internazionali le Elezioni Presidenziali Russia 2024, con ben 112 milioni di cittadini chiamati alle urne compresi i residenti delle aree occupate da Mosca in Ucraina dall’inizio della guerra lo scorso 24 febbraio 2022. Sebbene vi siano formalmente 4 candidati alla Presidenza del Cremlino, Vladimir Putin non sembra avere grandi rivali per strappare il suo quinto mandato da Presidente, il terzo consecutivo dopo il breve interregno di Dmitri Medvedev tra il 2008 e il 2012.

Nel 2020 la riforma costituzionale ha modificato le regole delle Elezioni Presidenziali, consentendo il terzo mandato consecutivo ai candidati (mandato dura in tutto 6 anni, ndr), ma la Costituzione indica ora la possibilità di un max 5 mandati consecutivi, perciò in teoria Putin potrebbe rimanere al governo della Russia fino al 2036. L’attuale Presidente è in carica ormai da 24 anni in quanto nei 4 di Medvedev il leader russo era comunque Premier. Diverse comunque le novità che portano in dote queste Elezioni Presidenziali 2024, in primo luogo sulle date del voto: urne aperte da oggi, venerdì 15 marzo 2024, fino a domenica 17 marzo: nello specifico, l’apertura dei seggi elettorali in Estremo Oriente è prevista oggi alle ore 8:00 locali (le 21 di ieri in Italia) e si concluderà con la chiusura di quelli a Kaliningrad domenica alle 7 ora italiana.

I risultati potrebbero dunque arrivare dalla notte del 17 fino alle giornate di lunedì o martedì prossimo, con il “record” lanciato dalle Elezioni russe sia per il voto spalmato su tre giorni che per l’adozione del voto elettronico come possibilità in tutti i seggi. Entrambi questi elementi hanno messo in allarme gli osservatori internazionali per un potenziale allarme brogli: non ci saranno inviati Ue o OSCE per valutare la tenuta delle Elezioni, con condanna giunta in questi giorni dall’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (Odihr), che parla di «mancato invito di osservatori» come «pericolosa privazione per i cittadini e le istituzioni del Paese di una valutazione imparziale, trasparente e completa da parte di un organismo internazionale».

COME SI VOTA ALLE ELEZIONI 2024 IN RUSSIA E CON QUALI CANDIDATI

La diretta del voto in Russia spalmata su tre giorni consentirà ragionamenti in sostanza solo sull’affluenza, che è poi il vero “termometro” delle Elezioni Presidenziali per capire come sarà aumentato o diminuito il consenso attorno all’unico candidato con reali possibilità di vincere la sfida del voto 15-17 marzo. Gli oppositori del Cremlino invitano infatti a non presentarsi alle urne, anche se per alcuni settori della cittadinanza il voto è in pratica quasi “obbligatorio”: come denuncia ong Golos, il Partito di Putin “Russia Unita“ ha creato Geo-Sms, un software per controllare che i dipendenti pubblici, come i medici, gli insegnanti o gli impiegati delle aziende pubbliche, si presentino alle urne.

Le operazioni di voto sono desiniate ad ogni cittadino sopra i 18 anni che non sia in carcere o non abbia precedenti penali: si potrà votare con sistema elettronico, sono oltre 8,5 milioni i russi che hanno fatto richiesta per accedere al “sistema di voto elettronico a distanza”, secondo la Commissione elettorale, consentendo il voto anche dall’estero (Italia compresa) in 295 seggi allestiti in 144 Paesi. Occhi puntati sull’affluenza come dicevamo dopo che nel 2018 si arrivò al 67,5% mentre alle Parlamentari 2021 l’affluenza era scesa al 41,7%: in questi giorni osservatori e singoli elettori hanno denunciato – riporta RaiNews – «l’inserimento nelle urne di schede recompilate e intimidazioni o pressioni da parte dei superiori sul posto di lavoro».

I candidati che si troveranno iscritti sulla scheda elettorale in Russia sono in tutto 4, dopo i 6 iniziali: Vladimir Putin, leader di Russia Unita; Leonid Slutsky, leader del partito nazionalista Liberal Democratico; Vladislav Davankov, 40enne leader del Nuovo Partito Popolare; Nikolai Kharitonov, 75enne deputato del Partito Comunista, già secondo alle Presidenziali del 2004 con il 13% di voti conquistati. Bocciate invece le candidature di Boris Nadezhdin ed Ekaterina Duntsova, entrambi candidati che si erano detti favorevoli alla fine della guerra in Ucraina, nota in Russia come “Operazione militare speciale”.

ELEZIONI PRESIDENZIALI RUSSIA 2024, LE TENSIONI INTERNAZIONALI SUL VOTO DI PUTIN: UCRAINA, NAVALNY, LUKOIL

Ma la vera attenzione sulle Elezioni Presidenziali Russia 2024 sono ovviamente le azioni e le mosse che avvengono fuori dai confini nazionali dove il regime autartico di Vladimir Putin non sembra essere in crisi neanche in questa tornata elettorale “anomala” su 3 giorni: la guerra in Ucraina, lo scontro frontale con la Nato, l’annuncio di truppe da schierare al confine con la Finlandia e la posizione di alleanze allargate a Cina, Iran e Nord Corea. Questi solo alcuni dei temi “caldi” legati alla Russia di Putin che passerà dal voto di queste Elezioni per valutare il proprio consenso nell’immensa patria ex URSS.

Alla vigilia del voto infatti il Presidente ha lanciato un appello per recarsi alle urne, temendo un’affluenza in calo che costerebbe l’influenza degli oppositori internazionali e in esilio: «Andate ai seggi elettorali ad esprimere la vostra posizione civica e patriottica, a votare per il vostro candidato, per il futuro di successo della nostra Russia che amiamo», ha detto il leader russo dal Cremlino, «Spetta solo a voi, cittadini russi, determinare il futuro della Patria. Non solo dovrete dare il vostro voto, ma dichiarare con fermezza la vostra volontà e aspirazioni, il vostro ruolo personale nell’ulteriore sviluppo della Russia, perché le elezioni sono un passo verso il futuro». Dall’Ucraina alla Nato fino a Ue e Usa, il coro quasi unanime in Occidente è quello di non riconoscere ufficialmente i risultati delle Elezioni Presidenziali in Russia: l’attesa è tutta per i prossimi giorni quando la Commissione elettorale comunicherà i risultati delle urne.

Per provare a scardinare il potere del Cremlino, la vedova del dissidente Aleksei Navalny, morto nel gulag in Siberia in circostanze ancora tutte da chiarire lo scorso mese, ha lanciato un particolare appello agli elettori russi: tramite un altro dissidente, Maksim Reznik, si è rinnovata la campagna “Mezzogiorno contro Putin” già messa in atto nelle scorse Elezioni da Navalny. L’obiettivo è semplice: gli elettori contrari a Putin devono presentarsi contemporaneamente ai seggi l’ultimo giorno delle votazioni, il 17 marzo, alle 12, senza proteste e in maniera silenziosa. Navalnya ha però invitato anche ad annullare la scheda scrivendo il nome del marito al posto degli altri candidati. Ad aggiungere infine un’ulteriore “ombra” sul voto russo la notizia rimbalzata ieri in tutto il mondo dell’improvvisa morte di Vitaly Robertus, l’attuale vicepresidente del colosso petrolifero russo Lukoil trovato impiccato nel bagno del suo ufficio: «Il top manager si è suicidato ed è morto per asfissia», ma dall’estero subito sono scattati dubbi e indagini per capire se per caso non sia stato vittima di una larga faida nell’azienda tra le più sanzionate dall’Occidente negli ultimi anni.