Doccia fredda per il ministro della funzione pubblica Renato Brunetta, che pensava di avere in mano la partita fin da prima di averla cominciata. Invece, il candidato del centrodestra a Primo cittadino di Venezia sta pian piano rinunciando alle proprie aspettative, lasciando ogni minuto che passa terreno al candidato del centrosinistra, l’avvocato Giorgio Orsoni. I motivi dello scarto sono legati – con ogni probabilità – all’andamento degli alleati. La Lega, infatti, a differenza del risultato ottenuto nel corso delle regionali, nel comune di Venezia non sta facendo faville. E ai voti di Orsoni, in linea con quelli del candidato sconfitto in regione, Giuseppe Bortolussi, bisogna aggiungere quelli portati in dote dall’alleata Udc. E’ ancora presto, e tutto può accadere. In ogni caso, il ministro farebbe meglio a non nutrire troppe speranza nel strappare alla sinistra il governo di quella città che lo vide, da bambino, vendere gondole di legno assieme al padre rigattiere per mantenere la famiglia.




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Con 211 sezioni scrutinate su 303, il candidato del centrodestra al comune di Venezia e ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, con 42.797 voti è attualmente fermo al 42,2 per cento, con più di nove punti di distacco da Giorgio Orsoni, che viaggia invece sul 51,4 per per cento dei consensi, con 52.109 voti, soglia che gli permetterebbe di passare indisturbato al primo turno. Anche a Venezia il partito di Beppe Grillo, il MoVimento 5 Stelle, regala una piccola sorpresa, piazzandosi sul 3,2 per cento dei voti, percentuale che lascia seperare: se aiutata dalla fortuna, potrebbe fargli ottenere una poltrona in Consiglio



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