Elezioni regionali 2010, Lombardia – Le elezioni regionali italiane del 2010 in Lombardia si svolgeranno il 28 ed il 29 marzo. Il candidato della coalizione attualmente al governo costituita dal Popolo delle Libertà e la Lega Nord sarà l’attuale governatore Roberto Formigoni, che assieme a Giancarlo Galan del Veneto è il governatore più longevo d’Italia essendo stato eletto nel 1995 e ripresentatosi con successo nel 2000 e nel 2005.
Il candidato dell’opposizione del Partito Democratico è l’ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, il candidato della Federazione della Sinistra è il medico ed ex europarlamentare Vittorio Agnoletto, l’Unione di Centro candida invece Savino Pezzotta, deputato ed ex Segretario Generale della CISL.
Elezioni regionali 2010, Lombardia, gli schieramenti
Elezioni regionali 2010, Lombardia, MoVimento 5 Stelle: il MoVimento Nazionale 5 Stelle vicino a Beppe Grillo è presente anche in Lombardia con la lista Lombardia a 5 Stelle e candida Vito Crimi. Tale lista impone ai suoi candidati la non iscrizione ad altro partito o movimento politico, l’assenza di condanne in sede penale (anche non definitive), massimo un mandato elettorale pregresso, e la residenza in Lombardia.
Elezioni regionali 2010, Lombardia, Popolo delle Libertà e Lega Nord: il Popolo delle Libertà ha deciso di candidare il governatore attuale Roberto Formigoni, che dal 1995 governa la regione Lombardia. Inizialmente il principale alleato del PDL, la Lega Nord aveva intenzione di candidare un proprio esponente alla guida della Regione che venisse appoggiato anche dal PDL. Tuttavia a seguito di un accordo con il PDL si è deciso di riconfermare il governatore uscente e di candidare un esponente leghista alla guida della regione Veneto e del Piemonte. Il programma di Formigoni riguarda la continuazione del lavoro svolto durante questi 15 anni di amministrazione e di rafforzare l’autonomia della regione.
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L’esclusione della Lista per la Lombardia dalla competizione elettorale: il 1° marzo 2010 la Corte d’Appello di Milano ha decretato la non ammissione del listino di Formigoni per mancanza del numero minimo di firme necessarie alla presentazione (3.421 anzichè 3.500), a seguito di 514 firme riscontrate irregolari. Il 3 marzo la Corte d’Appello ha respinto il ricorso della stessa lista, rilevando un numero ancora minore di firme valide. Come conseguenza sarebbero escluse dalla competizione elettorale tutte le liste collegate al candidato Formigoni, comprese Popolo della Libertà e Lega Nord. Formigoni ha annunciato ricorso al TAR e al Consiglio di Stato. Il 6 marzo il TAR ha riammesso Formigoni alle elezioni.
Elezioni regionali 2010, Lombardia, Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia Libertà, PSI, Verdi e Pensionati: il Partito Democratico ha proposto come candidato a governatore l’ex Presidente della Provincia di Milano Filippo Penati sconfitto alle provinciali del 2009 dal candidato del Popolo della Libertà e della Lega Nord Guido Podestà, al secondo turno e con il 48,9% dei voti. Ufficialmente Penati è stato candidato l’11 dicembre 2009 dalla direzione regionale del partito. Obiettivo della candidatura è di creare una coalizione sufficiente per sconfiggere il centro-destra comprendente l’Italia dei Valori, Sinistra Ecologia Libertà, ma anche l’Unione di Centro. L’opposizione si mostra molto critica verso il governo regionale soprattutto su temi come economia e ambiente.
Penati è sostenuto dal Partito Democratico, dall’Italia dei Valori, da Sinistra Ecologia Libertà, dal Partito Socialista Italiano, dalla Federazione dei Verdi e dal Partito Pensionati. L’Unione di Centro invece presenterà un proprio candidato.
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Elezioni regionali 2010, Lombardia, Unione di Centro: l’Unione di Centro ha fatto parte del governo regionale in queste ultime legislature ma a causa dei rapporti difficili a livello nazionale con il PDL-Lega, prevalentemente a causa della collocazione all’opposizione nei confronti del Governo Berlusconi IV e della Lega Nord, l’UDC si pone il quesito se presentare un proprio candidato alla guida della regione oppure sostenere la candidatura del PD. Formigoni alla fine di gennaio afferma che l’alleanza con l’Udc ormai non è più fattibile e il partito centrista candida Savino Pezzotta.
Elezioni regionali 2010, Lombardia, Radicali Italiani: i Radicali Italiani scelgono di non coalizzarsi con il Partito Democratico e di appoggiare Filippo Penati, ma di presentarsi da soli nella Lista Bonino Pannella e di candidare l’ex europarlamentare Marco Cappato alla Presidenza della Regione ed Emma Bonino come capolista in ogni collegio. Tuttavia il 28 febbraio la Corte d’appello di Milano esclude la Lista dalla competizione elettorale in quanto il numero di firme depositato a sostegno della candidatura non è sufficienti. I Radicali sono molto critici nei confronti di del Presidente uscente Formigoni, soprattutto per la sua quarta candidatura consecutiva (la terza in una elezione diretta), fatto che i Radicali contestano come contrario alla legge. E’ a seguito di esposto di Marco Cappato che la Corte d’Appello di Milano esclude la lista Per la Lombardia dalla competizione, per mancanza del numero di firme valide necessarie, convalidando invece le firme presentate per la Lista Penati dal centrosinistra.
Elezioni regionali 2010, Lombardia, Federazione della Sinistra: il Partito della Rifondazione Comunista e il Partito dei Comunisti Italiani, dopo il diniego di Penati ad un accordo tecnico-elettorale per sconfiggere Formigoni, contestano questa scelta e candidano il medico (tra i fondatori della Lega Italiana per la Lotta all’Aids) ed ex europarlamentare Vittorio Agnoletto nella Federazione della Sinistra (organismo che riunisce il Partito della Rifondazione Comunista, il Partito dei Comunisti Italiani e l’associazione Socialismo 2000).
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Elezioni regionali 2010, Lombardia, Forza Nuova: il partito di estrema destra Forza Nuova candida come governatore Gianmario Invernizzi.
Elezioni regionali 2010, Lombardia, come si vota
L’elettore può:
– votare per una delle liste provinciali, tracciando un segno nel relativo rettangolo. Il voto così espresso s’intende attribuito anche a favore della lista regionale collegata;
– esprimere un voto disgiunto, cioè tracciare un segno nel rettangolo recante una delle liste provinciali ed un altro segno sul simbolo di una lista regionale, non collegata alla lista provinciale prescelta, o sul nome del suo capolista. In tal caso il voto è validamente espresso per la lista provinciale e per la lista regionale prescelte anche se non collegate fra di loro;
– esprimere un unico voto per una delle liste regionali e per il suo capolista tracciando un segno sul simbolo di una lista regionale o sul nome del capolista, senza segnare nel contempo, alcun contrassegno di lista provinciale. In tal caso s’intende validamente votata la lista regionale ed il suo capolista, mentre è esclusa ogni attribuzione di voto alla lista o alle liste provinciali collegate.
In ogni caso, l’elettore può esprimere un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere compreso nella lista provinciale prescelta, scrivendone nell’apposita riga tracciata sulla destra del contrassegno il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita).