I “BIG” IN SARDEGNA PER LE ELEZIONI REGIONALI 2024: OGGI È IL TURNO DEL CENTRODESTRA

Lunedì Giuseppe Conte, ieri Elly Schlein, oggi è il turno del Centrodestra unito, atteso sull’isola per chiudere la campagna elettorale delle Elezioni Regionali Sardegna 2024: con il voto previsto per la sola giornata di domenica 25 febbraio (dalle ore 6.30 alle 22), la Premier Giorgia Meloni con i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani (e con il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi) sono attesi nel pomeriggio a Cagliari per “tirare la volata” del candidato unico del Centrodestra, il sindaco Paolo Truzzu. Dopo un’inizio di campagna movimentata per la scelta di Fratelli d’Italia, che ha fatto valere il ruolo forte all’interno della coalizione, di “accantonare” il Governatore uscente Solinas per proporre il sindaco di Cagliari aveva inizialmente fatto perdere del consenso al Centrodestra.



I sondaggi prima del silenzio elettorale sulle Elezioni Regionali in Sardegna davanti comunque uno scarto minimo tra Truzzu e la candidata del “campo largo” di Centrosinistra, la grillina Alessandra Todde: “rumors” dal Parlamento riportate da Adnkronos confermano l’insondabilità dei risultati di queste prime Elezioni 2024, con possibili “sorprese” così come “conferme”. «Sono ottimista sul risultato elettorale: tutto lascia pensare che un centrodestra unito sia più credibile di una sinistra con due candidati che si contrappongono», ha spiegato il leader azzurro Antonio Tajani, atteso da un weekend tra Regionali sarde e primo congresso di Forza Italia senza il fondatore Silvio Berlusconi (dove sarà eletto nuovo segretario). La dialettica tutta interna sul terzo mandato” vede le Regionali dell’anno prossimo come vero obiettivo a lungo termine (Veneto, e non solo), ma intanto l’intento è provare a confermare l’ennesima vittoria dopo le Politiche 2022.



CHI SONO I CANDIDATI ALLE ELEZIONI REGIONALI SARDEGNA 2024 E QUALI LISTE LI APPOGGIANO

A rendere la vita difficile a Paolo Truzzu e all’intero Centrodestra ci pensa però Alessandra Todde, specie perché accompagnata tanto dal Pd di Schlein quanto dal M5s di Giuseppe Conte, un primo esperimento di “campo largo progressista” con però subito problematiche dovute alla candidatura da outsider del noto ex Governatore dem Renato Soru. Dopo le polemiche e i sondaggi non eccellenti del Centrodestra in Sardegna nell’ultimo anno, Todde avrebbe potuto essere l’autentica favorita per il “ribaltone” alle Elezioni Regionali Sardegna 2024. Con però la porta sbattuta da Soru in autunno, quando ha capito che Conte e i grillini non l’avrebbero appoggiato, la sua candidatura a “terzo incomodo” con le liste centriste e Rifondazione Comunista rischia di “rosicchiare” voti alla base di Centrosinistra, preziosi per poter eventualmente battere Truzzu.



I candidati delle Elezioni Regionali Sardegna 2024 sono in tutto 4 però, tutti originari isolani e con incarichi già presenti sul territorio: Truzzu è appunto stato negli ultimi 5 anni sindaco di Cagliari oltre che uomo storico di FdI in Sardegna, è docente informatico e tra i vicepresidenti dell’Anci. Gli si oppone la deputata M5s Todde, laureata in Informatica e Scienze dell’informazione: già eurodeputata e sottosegretario del Governo Conte II, oltre che viceministro dello Sviluppo economico dal marzo 2021 all’ottobre 2022 nel governo Draghi. Renato Soru è l’uomo di lungo corso in Sardegna per il Partito Democratico, uscito solo lo scorso autunno dopo la rottura netta proprio sulle candidature alle Elezioni Regionali: manager navigato nel settore finanziario, ha fondato Tiscali prima di ritornare in Sardegna con progetti su grande distribuzione e telecomunicazioni. Lucia Chessa è invece il volto “indipendente” tra i candidati alle Regionali, sebbene abbia un passato da candidata consigliera regionale a Nuoro per il Pd (ma non venne eletta): con la lista Sardigna R-esiste punta ai voti “alternativi” come le anime sardiste e indipendentiste, sindaca di Austis per 10 anni, oltre che segretaria dei Rossomori dal 2021. Dal 2010 al 2015 Chessa è stata membro del Consiglio delle autonomie locali della Sardegna.