ELEZIONI REGIONALI SARDEGNA 2024: QUANDO SI VOTA, CHI SONO I CANDIDATI
A meno 5 giorni dalle Elezioni Regionali in Sardegna, il primo vero appuntamento elettorale dell’anno che porterà poi alle Europee in giugno, si ultimano le campagne elettorali dei 4 candidati in lizza per il posto di Presidente: a differenza del 2019 quando i contendenti erano “solo” 3, la novità per le Regionali 2024 non è rappresenta solo dalla candidatura dell’indipendenza Lucia Chessa. Il progetto di “campo largo” portato in Sardegna tra Pd e M5s parte già semi-azzoppato per lo “strappo” dell’ex Governatore dem Renato Soru, fuoriuscito dal Partito Democratico in autunno e candidato ora con l’ex Terzo Polo e alcune liste di sinistra.
È proprio sul ruolo finale di Soru e sulle preferenze che riuscirà a raccogliere che forse potrebbe risolversi il voto di domenica: un “freno” per il Centrosinistra nella sfida di riconquistare la regione Sardegna per la prima volta proprio dai tempi di Soru Governatore, o voti “tolti” al Centrodestra che nell’affaire Solinas-Truzzu qualche perplessità nell’elettorato storico moderato potrebbe averla lasciata? Tutto si capirà nella notte tra domenica e lunedì quando i risultati delle Elezioni Regionali saranno resi noti: si vota su un giorno solo, anomalia rispetto all’attualità politica di questi ultimi due anni, domenica 25 febbraio 2024 dalle ore 6.30 fino alle 22. Lo spoglio comincerà appena terminate le consuete operazioni di verbalizzazione e i risultati potrebbero giungere già nella notte sarda. In campo, lo abbiamo anticipato, 4 candidati ufficiali dopo l’esclusione in extremis delle liste a sostegno di Maria Rosaria Randaccio (Forza del popolo) per problemi sulla raccolta firme (Qui nomi e liste di tutti i candidati consiglieri regionali; qui i manifesti dei candidati nelle 8 circoscrizioni delle Regionali Sardegna 2024):
– Paolo Truzzu (Centrodestra): Fdi, Lega, Forza Italia, Udc, Riformatori Sardi, Sardegna al Centro 20Venti, Psd’Az, Alleanza Sardegna, Dc Rotondi
– Alessandra Todde (Centrosinistra): Pd, M5S-A Innantis, Progressisti, Alleanza Verdi Sinistra, Uniti per Alessandra Todde, Sinistra Futura, Psi-Sardi in Europa, Fortza Paris, Orizzonte Comune e Demos
– Renato Soru (ex Terzo Polo): Coalizione Sarda, ovvero Azione-+Europa-Upc, Italia Viva, Progetto Sardegna, Liberu, Vota Sardigna e Rifondazione comunista
– Lucia Chessa (indipendente): Sardigna R-esiste
TRUZZU VS TODDE, LE ULTIME MOSSE VERSO IL VOTO DI DOMENICA IN SARDEGNA
Todde punta tutto sull’identificare l’avversario come il “prodotto esterno” del Centrodestra nazionale, accusando la coalizione a sostegno di Truzzu di “fascismo” e “oscurantismo”; di contro, il sindaco di Cagliari per provare a convincere l’elettorato rimasto fedele al Governatore uscente Solinas (non candidato dopo il confronto acceso Salvini-Meloni e dopo soprattutto l’avviso di garanzia piombato a pochi giorni dalla presentazione delle liste) cerca di puntare alla continuità del programma parlando del territorio di cui è amministratore da 5 anni. Nella giornata di domani arriveranno in Sardegna Meloni, Salvini e Tajani per chiudere la campagna elettorale di Truzzu a Cagliari, mentre i leader del Centrosinistra – dopo aver partecipato in questi giorni a diversi comizi nelle varie circoscrizioni sarde – sono stati “stoppati” per precisa scelta della candidata deputata grillina.
Con i sondaggi prima del silenzio elettorale che davano solo un risicato vantaggio al Centrodestra su Todde, l’idea della candidata Presidente è quella di “sardizzare” la chiusura della campagna elettorale piuttosto che renderla una rilevante questione di politica nazionale: «Li ringrazio molto per la loro vicinanza e per il supporto. Ma ho preteso che la chiusura della campagna elettorale fosse sarda, perché questa è la battaglia dei sardi», ha detto ieri Todde di fatto “silurando” la presenza di Schlein e Conte sull’isola per la chiusura della campagna, dopo che entrambi si erano resi disponibili. Un po’ come avvenuto negli scorsi mesi con il sindaco di Udine Alberto De Toni che per chiudere la campagna delle Comunali non aveva voluto la segretaria dem a fianco, ecco che nei tormenti generali del Centrosinistra resta una certa “distanza” col territorio ancora marcabile in Sardegna e altre zone dell’Italia. Per provare poi ulteriormente a convincere l’elettorato alle urne domenica, l’ex sottosegretaria M5s ha alzato i toni contro il Centrodestra: «Bisogna usarle nei confronti di chi è fascista. A chi mi riferisco? Il governo nazionale non si può definire diversamente. Sono fascisti e va detto», ha detto in una intervista a “L’Attimo Fuggente” su Radio Giornale Bruno, «stiamo parlando di oscurantismo, di repressione, di chi paragona i ragazzi che occupano le scuole a dei delinquenti».
Di contro, Truzzu nell’intervista al “Secolo d’Italia” parla delle Elezioni Regionali Sardegna 2024 come di un’occasione per continuare il buon lavoro avviato da Solinas puntando sulla scommessa di FdI primo partito (lui è storico dirigente locale sardo del partito di Meloni) e criticando la sinistra per i toni usati in campagna: «conquistare i consensi nel centrosinistra? Più che di terzo polo parlerei di una seconda sinistra, che ha puntato su un ex governatore del Pd, già bocciato una prima volta. La sinistra sta utilizzando la Sardegna come una cavia, come un esperimento da laboratorio. Io mi rivolgo a tutti, a chi non sopporta le costrizioni dei partiti. Non sono un candidato imposto da fuori,. Sono una persona normale, una persona per bene, che ha dimostrato di saper governare».