Viktor Orban ha vinto per la quarta volta le elezioni in Ungheria. Già a metà spoglio il partito Fidesz, che potrebbe ottenere la maggioranza dei due terzi del Parlamento, era dato al 54% dei voti, contro il 33% dell’opposizione guidata da Peter Marki-Zay. Il premier ungherese ha subito festeggiato il successo. “Abbiamo vinto contro il globalismo. Contro Soros. Contro i media mainstream europei. E anche contro il presidente ucraino“. La sconfitta di Peter Marki-Zay si spiega però anche con il muro innalzato dalla legge elettorale: per conquistare la maggioranza dei seggi, l’opposizione avrebbe dovuto superare di 5-6 punti il partito di Orban.



Secondo i primi risultati ufficiali parziali resi noti dal comitato elettorale, al 60% dei voti conteggiati, Fidesz è in vantaggio con il 55,7%, mentre i sei partiti di opposizione messi insieme in una lista unificata si attestano al 32,55%. Anche se non è ancora terminato lo spoglio nelle città più grandi, questo risultato segna un aumento per Fidesz e i suoi alleati democristiani, visto che nelle precedenti elezioni del 2018 avevano ottenuto il 49,27% dei voti. (agg. di Silvana Palazzo)



URNE CHIUSE IN UNGHERIA: QUANDO I RISULTATI

Seggi chiusi dalle 19, con l’affluenza finale alle Elezioni in Ungheria che dovrebbe attestarsi attorno al 70% degli aventi diritto: alle 18.30 il dato era al 67,8% ma visto che mancano ancora alcuni seggi in votazione (con permessi speciali di rimanere aperti anche dopo le ore 19) è più che probabile che il dato finale sia attorno ai 7 ungheresi su 10 alle urne. Secondo l’esponente del partito di Orban, Gergely Gulyas, «L’alta affluenza alle urne è una vittoria per la democrazia, da una forte legittimità al prossimo Parlamento».

«Solo io rappresento la pace e la sicurezza», ha detto Orban dopo aver votato per le Elezioni Parlamentari Ungheria 2022, «Tutti i comunisti sono andati a votare, bisogna che lo facciamo anche noi». Di contro invece, lo sfidante Peter Marki-Zay ha fatto sapere ai cronisti giunti al suo seggio di Hodemezovasarhely «Smentisco un’altra grande menzogna della propaganda governativa: noi, nel caso di un cambio di governo, non chiuderemo il rubinetto del gas russo che continuerà ad arrivare finché non troveremo un’alternativa». I risultati dovrebbero arrivare poco dopo le ore 21, quantomeno quelli parziali assieme agli exit poll attendibili: al momento sono disponibili solo gli ultimi sondaggi condotti da Medlan negli ultimi due giorni pre-voto: Fidesz è dato al 49% mentre Opposizione Unita insegue al 41%. Se finisse così, la spartizione dei seggi avverrebbe quanto segue: 121 seggi per Orban (-12 rispetto alle Elezioni del 2018), 77 (+14) per il fronte democratico.



L’AFFLUENZA ALLE ELEZIONI UNGHERIA 2022 IN CALO

Secondo i primi dati disponibili dell’affluenza alle Elezioni Ungheria 2022 i risultati delle attuali parlamentarie vedono un lieve calo della presenza alle urne rispetto al 2018: alle ore 15 hanno votato il 52,8% degli aventi diritto in Ungheria, il 2,8% in meno rispetto alle Elezioni di quattro anni fa.

In attesa di capire se il calo dell’affluenza, seppur minimo, possa essere un’arma in più o in meno per il Presidente Orban, occorre conoscere come sarà eletta nel dettaglio la Országgyűlés, ovvero l’Assemblea Nazionale ungherese. Il Parlamento è composto da una sola Camera di 199 deputati: il sistema elettorale è misto, perciò la maggioranza dei parlamentari – 106 – vengono eletti con maggioritario secco (come in Inghilterra) mentre i restanti 93 sono eletti con collegio unico nazionale e sistema proporzionale (con sbarramento al 5% che si alza al 10% per le coalizioni a 2 partiti, al 15% per le coalizioni con 3 o più partiti).

DIRETTA ELEZIONI UNGHERIA 2022: CHI CONTRO ORBAN

Oggi domenica 3 aprile si vota per le Elezioni Politiche Ungheria 2022, il voto per il rinnovo del Parlamento di Budapest con il Presidente Viktor Orban che cerca il quarto mandato in carica consecutivo (dopo 2010, 2014 e 2018, ma era già stato Premier tra il 1998 e il 2002).

Nel momento geopoliticamente più caldo dalla fine della Guerra Fredda, con la guerra in Ucraina alle porte e con la posizione ritenuta da molti in Europa “ambigua” di Orban, l’Ungheria forse per la prima volta da 12 anni potrebbe vedere un testa a testa in attesa dei risultati finali in arrivo domani. 199 deputati da eleggere in Parlamento e 9,7 milioni ungheresi chiamati ai seggi, ma i riflettori sono puntati ancora una volta sul leader di Fidesz, il partito nazional-popolare-populista messo nel mirino dalla Commissione Europea per le ridotte libertà di opinione, le modifiche costituzionali e lo Stato di diritto a rischio. A sfidare il Presidente uscente un conservatore come Peter Marki-Zay che ha riunito praticamente tutte le opposizioni anti-Orban per porre fine «al potere anti-democratico» e riportare l’Ungheria «su una via europea».

SONDAGGI PRE-RISULTATI ELEZIONI UNGHERIA: IL TESTA A TESTA

Secondo gli ultimi sondaggi pubblicati prima del voto di oggi, elaborati da “Politico”, la distanza tra Fidesz e “Opposizione Unita” segna forse davvero per la prima volta un vero testa a testa per la guida del Governo in Ungheria.

Ai nastri di partenza delle Elezioni Politiche 2022 troviamo infatti il partito di Orban al 49%, in lieve discesa dopo gli incontri con Putin negli scorsi giorni e la tentata equidistanza tra Ucraina e Russia manifestata dal Governo ungherese. Insegue in recupero lo sfidante principale, il conservatore cattolico padre di 7 figli Marki-Zay che riunisce in coalizione ben 6 partiti diversi (dalla destra di Jobbik fino ai socialdemocratici) e che si situa attorno al 45%. Tenuto conto della storica alleanza tra Fidesz e il Partito Popolare Cristiano Democratico, le reali forze in campo vedrebbero Orban con un pacchetto di voti vicino se non superiore al 50% e a poca distanza lo sfidante di Opposizione Unita.

UNGHERIA, IL VOTO TRA RISCHIO BROGLI E LA GUERRA CHE INCOMBE

Dalla Comunità Internazionale si teme che nelle elezioni politiche odierne in Ungheria possa esserci un nuovo rischio brogli come già denunciato (ma non provato realmente) 4 anni fa: ad urne aperte occorre sapere che l’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) ha inviato 200 osservatori elettorali distribuiti in vari seggi del Paese per vigilare sulla regolarità delle votazioni.

I 4 punti percentuali tra Orban e Marki-Zay fanno temere che i risultati finali possano essere condizionati da qualche broglio “decisivo”, specie ricordando che circa il 23% degli ungheresi nei sondaggi pre-Elezioni si era detto «indeciso su chi votare». Le relazioni conflittuali con l’Unione Europea (soprattutto sul tema migranti, con i “muri spinati” costruiti alle frontiere con Serbia e Croazia), la posizione non netta contro la Russia di Putin (anzi) e il difficile rapporto tra libertà di stampa e associazione con il Governo centrale, hanno posto Orban in calo nei consensi e soprattutto la crescita di un primo vero sfidante negli ultimi 12 anni. Stamane dall’Ucraina il Presidente Zelensky ha lanciato un appello per l’Occidente e in particolare per il popolo ungherese affinché scelga l’opposizione a Fidesz: «Orban è praticamente l’unico in Europa a sostenere apertamente Putin. Io parlo francamente di Orban, questa è l’onestà che manca al signor Orban, potrebbe averla persa da qualche parte nei suoi contatti con Mosca»