Dopo Bernie Sanders, un altro ultrasettantenne si candida alle Primarie del Partito Democratico in vista delle Elezioni Presidenziali Usa che si terranno il 3 novembre 2020: si tratta di Joe Biden, nome arcinoto della galassia liberal americana essendo stato per i due mandati di Obama il suo vicepresidente alla Casa Bianca. «In ballo ci sono i valori che costituiscono l’anima democratica dell’America. All’epoca l’attuale presidente reagì a quella tragedia dicendo che c’erano persone per bene in entrambe gli schieramenti. Con quelle parole equiparò moralmente coloro che diffondono l’odio a quelli che hanno il coraggio di opporsi. In quel momento capii che il pericolo per la nazione era grave e diverso da qualunque altra cosa io abbia mai visto nella mia vita», attacca nel video di lancio della sua candidatura facendo riferimento alla strage di Charlottesville (marcia di neonazisti e suprematisti bianchi in Virginia, nel 2017 culminata con l’auto sui giovani anti-razzisti, uccidendo una giovane donna, Heather Heyer). Biden è il 20esimo candidato di queste affolatissime primarie tra i Dem, specie tra i nomi “noti” che intendono affrontare la quasi certa ri-elezione di Trump come candidato ufficiale dei Repubblicani. Cory Booker, Kamala Harris, Elizabeth Warren, Bernie Sanders, Kirsten Gillibrand, Beto O’Rourke e Pete Buttigieg ma probabilmente anche il sindaco di NY Bill De Blasio.



ELEZIONI 2020, CHI SARÀ L’ANTI-TRUMP?

«Tutto ciò che ha reso l’America, America, è in gioco: l’anima stessa della nazione. Per questo annuncio la mia candidatura alla presidenza degli Stati Uniti», rilancia ancora Joe Biden ritenendo di poter interpretare quel messaggio “giusto” post-Obama e contro il “mostro Trump”, come viene visto dagli ambienti dem. Vuole recuperare i voti persi da Hillary Clinton nella campagna elettorale del 2016 e vuole soprattutto “rubare la scena” al collega anziano Bernie Sanders, il leader socialista interno ai Democratici. Alla mano, simpatico e non nuovo a diverse gaffe nel corso della sua vice presidenza, Biden dovrà però eliminare ogni possibile “accusa tendenziosa” lanciata da alcune donne nelle scorse settimane che lo bollarono come inappropriato e inopportuno. Non delle vere e proprie molestie ma un atteggiamento che non è piaciuto a diverse donne dell’entourage dell’ex senatore: Biden ha chiesto scusa ma dovrà convincere l’elettorato dem di essere il leader giusto in grado di poter prendere voti in maniera trasversale su tutto l’arco della popolazione Usa, MeToo e donne ovviamente comprese. Lui, O’Rourke, Sanders: il vero anti-Trump probabilmente si cela in questo trittico di nomi pronto a darsi battaglia nei prossimi mesi, con la vista alla Casa Bianca 2020, corsa più che mai imprevedibile e decisiva.

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