Joe Biden che si addormenta alle riunioni, che rincorre i repubblicani sull’immigrazione, che ha qualche problema in più a gestire la guerra in Ucraina dopo il crollo di Macron e Scholz nelle elezioni europee. Donald Trump che deve pensare ai guai giudiziari, finora assorbiti abbastanza bene, e soprattutto all’elettorato femminile, che non riesce a ritrovarsi in una squadra come la sua. In realtà ciò che deciderà il confronto per scegliere il prossimo presidente USA sarà ancora l’economia: non per niente il presidente in carica, per cercare di recuperare il sostanziale svantaggio che i sondaggi gli riconoscono nei confronti del rivale, punta anche su provvedimenti che vengano incontro alle esigenze della classe media e degli studenti.



Ora però, spiega Rita Lofano, direttore responsabile dell’AGI, Biden deve parare un colpo durissimo: la condanna del figlio Hunter per l’acquisto di un’arma effettuato nonostante la sua dipendenza dalle droghe. Una vicenda che riguarda soprattutto la sua vita personale e che proprio per questo potrebbe sottrarre energie preziose a un uomo che, in ragione della sua età, ha fatto nascere qualche dubbio sulle sue capacità di ricoprire nuovamente la carica di presidente USA.



Si parla sempre dei problemi giudiziari di Trump, ma stavolta sul fronte giustizia arrivano cattive notizie anche per Biden. Quanto incide la condanna del figlio Hunter?

Questa sentenza è devastante per Biden, soprattutto sul piano personale. Ha perso la prima moglie e una figlia in un incidente d’auto 50 anni fa. Il figlio Beau è morto di cancro. L’altro figlio che gli rimane della prima moglie ora viene condannato, rischia fino a 25 anni e avrà un altro processo a settembre. Una vicenda che sarà cavalcata da Trump e che impatterà sul piano personale distraendo e allontanando il presidente dalla campagna elettorale. Biden ha già detto che non grazierebbe il figlio ed è normale che dica così, soprattutto in un momento come questo. Insomma, una notizia terribile per Biden, un colpo durissimo: quando c’è un figlio di mezzo è difficile mettere tutte le energie necessarie, tenuto conto anche dell’età.



La débâcle di Macron e di Scholz nelle elezioni europee complicherà i piani di Biden in politica estera, in particolare nella gestione della crisi ucraina?

In parte. Biden arriva in Europa per il G7 e il tema principale che dovrà affrontare sarà quello degli aiuti all’Ucraina e della possibilità di utilizzare gli asset russi per finanziarli. Si troverà con un Macron indebolito, che tra qualche settimana nel suo Paese potrebbe avere a che fare con un governo di colore opposto al suo. L’asse franco-tedesco in Europa viene meno, mentre sugli aiuti all’Ucraina e sugli asset russi c’è un po’ di stanchezza. Nel G7, invece, l’Italia giocherà un ruolo di primo piano, anche perché la Meloni è l’unica che si presenta con un risultato elettorale di successo. Macron e Scholz, comunque, saranno ancora tra coloro che devono decidere cosa fare. L’Ucraina sarà un tema chiave, anche se Biden si presenta forte della risoluzione ONU che di fatto ricalca la sua proposta di pace per Gaza.

Il Wall Street Journal ha citato testimonianze di repubblicani e anche di democratici secondo le quali Biden appare più stanco e rallentato. È ancora un tema della campagna elettorale?

Il tema dell’età resta ed è uno dei punti deboli di Biden e in parte anche di Trump, che ha scambiato Nikki Haley con Nancy Pelosi. È più giovane e reattivo, ma è un tema anche per lui. Di Biden si dice che si addormenti nei meeting e durante le riunioni. Dopo l’exploit del discorso sullo stato dell’Unione, in cui ha dato buona prova di sé, il problema è tornato d’attualità. Non si sente più parlare, tuttavia, di una sua sostituzione. Resta pure il ticket Biden-Harris, anche se la vice è stata bocciata da commentatori liberal come quelli del New York Times.

Biden ha annunciato una stretta sul diritto di chiedere asilo: sul tema dell’immigrazione sente la concorrenza dei repubblicani?

Sembra aver sposato totalmente le istanze repubblicane, ma va detto che nei fatti non è che avesse mai allentato le politiche sull’immigrazione: aveva mantenuto le norme approvate durante la presidenza Trump. D’altra parte in questa campagna elettorale per certi versi si sta verificando una sorta di inversione dei ruoli: il partito dei patrioti, dei repubblicani, come ha fatto anche il giudice della Corte Suprema Samuel Alito, mette per protesta la bandiera americana al contrario, simbolo di quello che Trump considera il furto subito nelle presidenziali che elessero Biden, mentre i democratici appaiono come quelli che difendono i veterani dello sbarco in Normandia, che ricordano i soldati americani morti in Francia nella Seconda guerra mondiale.

Dopo la condanna subita nel processo Stormy Daniels, Trump sembra aver perso consensi soprattutto nell’elettorato indipendente. Alla fine, i suoi guai giudiziari pesano davvero?

I suoi guai giudiziari non incidono, li aveva messi in conto. Anzi, in realtà viene considerato un perseguitato politico. È in crescita fra gli elettori afroamericani, anche perché vivono il sistema giudiziario come discriminatorio nei loro confronti: secondo alcuni, questa condanna potrebbe essere una spinta per catturare voti tra di loro.

Quali sono gli altri punti deboli di Trump?

Il vero punto debole è l’elettorato femminile. Ci sono sondaggi che confermano che nel ticket gli servirebbe una donna. Una donna repubblicana su quattro è indecisa e si farebbe convincere se Trump avesse una donna come vice. Nikki Haley è una delle ipotesi. Il 27 ci sarà il primo confronto televisivo: Kamala Harris, vice designata di Biden, ha detto di essere pronta, ma ha fatto notare di non avere ancora un rivale. La partita delle donne è legata anche a quella dei diritti civili.

Ma il tema vero su cui si gioca principalmente l’elezione di Trump o Biden qual è?

Alla fine sarà sempre l’economia. A Chicago, nel fine settimana, Janet Yellen, segretaria del Tesoro, incontrerà le big corporations per spiegare che tagliare le tasse non aiuta l’economia, mentre Trump ha promesso una totale deregulation per le imprese su questo punto. Biden ha perso consensi anche nella Silicon Valley. Il Washington Post ha scritto che Trump avrebbe esortato le compagnie petrolifere a raccogliere fondi per la sua campagna, si parla di un miliardo di dollari, in cambio dell’eliminazione di vincoli ambientali.

Cosa in particolare colpisce gli americani per quanto riguarda l’economia?

Se non tagliano i tassi di interesse lo sentono immediatamente perché acquistano tutto a rate. In America si costruisce una credit history: se non paghi rate e bollette quando vai a prendere un prestito viene rifiutato o concesso a tassi più alti. Biden ha chiesto di escludere da tutto questo i pagamenti sulle spese mediche, per i giovani ha condonato i debiti universitari.

I sondaggi complessivamente cosa dicono? La maggior parte dà Trump avanti, ma alcuni si spingono addirittura a sostenere il contrario. Com’è la situazione?

È un testa a testa. Biden è indietro negli Stati in bilico. Influiranno tantissimo anche i dibattiti televisivi, possono cambiare la campagna elettorale. A Biden converrebbe una performance tipo discorso sullo stato dell’Unione…

(Paolo Rossetti)

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